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Forlanini, ancora nessuna novità sul futuro dell’Ospedale

La Regione è ancora al lavoro per l’individuazione dei fondi per la riqualificazione

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Tratto da Urlo n.169 Giugno 2019

MONTEVERDE

A più di un anno dal nostro ultimo aggiornamento, siamo tornati a interrogarci sul futuro dell’ex ospedale Forlanini. Negli anni passati sono state molte le ipotesi rispetto alla sua futura destinazione, ma nessuna di queste al momento si è concretizzata.

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IL FUTURO DEL FORLANINI

Al momento non ci sono novità sostanziali. L’ex nosocomio continua a versare nel degrado e tutte le attività al suo interno sono dismesse dall’estate del 2015 (a eccezione della medicina nucleare e qualche ufficio amministrativo), ma assicurano dalla Pisana: “Il Forlanini non è un bene dimenticato, si sta ragionando su come riqualificarlo”. Per farlo sono necessari circa 300 milioni di euro: “La Regione non dispone di tale somma, stiamo quindi lavorando per individuare un soggetto pubblico che possa finanziare il piano”. Una parte del complesso (la superficie totale è di 170 mila mq) rimarrà di gestione regionale, e rispetto alla sua futura destinazione (si parla di circa 20mila mq) si è chiusa a gennaio dello scorso anno una consultazione cittadina, avvenuta attraverso il portale Nuova Vita per il Forlanini: “Hanno partecipato oltre 2mila persone. Dal sondaggio è emersa l’esigenza di destinare parte degli spazi del complesso a servizi di interesse pubblico negli ambiti sociosanitario, sociale, culturale e funzioni di pubblica amministrazione”, ci diceva la Regione. La messa in atto di questo progetto però, ci comunica la Pisana oggi, “è legata al recupero dell’intero complesso. Quando questo partirà saranno coinvolte anche le porzioni di gestione regionale. La riqualificazione si deve fare, si deve capire quale sia il percorso migliore”.

LA CASERMA DEI CARABINIERI

Intanto, entro la fine dell’anno, all’interno di una delle palazzine del complesso verrà trasferita la Caserma dei Carabinieri di Monteverde, ci conferma la Regione: “La gara d’appalto per i lavori da effettuare sull’edificio, dove verrà spostata la Caserma, è stata aggiudicata. Il percorso è stato lungo perché abbiamo dovuto attendere il parere della Soprintendenza. Adesso che il nullaosta è arrivato inizieranno le opere ed entro la fine del 2019 avverrà il trasferimento”. Nel frattempo, tengono a specificare dalla Regione, il parco antistante il Forlanini sarà interessato da alcune iniziative. Sono stati pubblicati sul sito istituzionale due avvisi pubblici: “Uno per l’affidamento in concessione temporanea della rassegna cinematografica estiva, l’altro per la concessione dello spazio verde”. La scadenza per la presentazione delle domande era il 24 maggio e ora è in corso la fase di valutazione delle offerte.

L’ITER BUROCRATICO

In questi anni si è parlato molto di Forlanini e per comprendere appieno la situazione può essere utile ripercorrere alcune tappe. Importanti in questo senso sono stati due atti regionali che hanno cercato di definire le successive mosse per la valorizzazione del bene. La delibera 766/2016 sanciva la modifica della categorizzazione del bene da “indisponibile” a “disponibile”, determinando di fatto la possibilità di impiegare il complesso edilizio anche per attività diverse da quelle sanitarie. All’interno della stessa veniva attribuito un valore commerciale all’immobile (70 milioni di euro), una cifra stimata dall’Agenzia del Demanio. Furono moltissime le polemiche su questa delibera, che secondo alcuni apriva la strada ad una svendita dell’immobile a privati. A febbraio del 2018 venne quindi approvato un nuovo atto in Regione, all’interno del quale veniva precisato che le azioni future sarebbero state orientate verso un “un’ottica di proprietà e fruizione pubblica del complesso, attraverso attività di interesse pubblico, istituzionali, sociosanitarie e sociali, oltreché attività culturali e formative e di sicurezza”.

ANALISI DELLA SPESA

Molto critiche sono state le parole di Fabrizio Santori, dirigente regionale della Lega, che in merito all’operato della Regione ha detto: “L’unica cosa concreta e reale è la questione della Caserma dei Carabinieri, anche se temo che non verranno rispettati tempi”. L’esponente ha poi concentrato la sua attenzione sulle condizioni dell’ex nosocomio: “Il degrado è totale e cresce sempre di più, insieme al timore che la struttura possa essere occupata. La spesa per la guardiania dell’area è altissima e aumenta ogni giorno”. Di questo e di altro, assicura l’esponente, “chiederemo conto alla Corte dei Conti. Faremo un accesso agli atti per verificare i costi, compresi quelli derivanti dalla mancata valorizzazione dell’immobile”. Santori è poi tornato a gettare dubbi sulla possibilità che il complesso possa essere ceduto a un privato: “Da parte nostra sussiste un forte dubbio rispetto a come si sta gestendo l’intera situazione che non sembra andare nella direzione di garantire un’utilità pubblica dell’edificio. Non c’è nessun atto ufficiale che dia dimostrazione completa che si voglia utilizzare il Forlanini per dare delle opportunità al quartiere e alla città, come spazi di carattere sociale e sociosanitario, dei quali c’è forte bisogno. Continueremo a insistere per avere chiarezza”.

MANCANO ATTI CONCRETI

Oltre alle promesse non è stato messo in campo niente di concreto, ma solo proclami”, ha commentato Davide Barillari (M5S), membro della Commissione Sanità regionale: “Nel corso della passata legislatura abbiamo presentato degli atti per cercare di avere delucidazioni sul futuro dell’ex nosocomio, abbiamo avuto anche degli incontri con i comitati e il Comune ma erano assenti decisioni da parte della Regione”. A maggio 2018 “ho presentato una mozione in cui chiedevo di tutelare l’inalienabilità della struttura, scongiurando una vendita a privati, e di procedere a una riqualificazione che sarebbe dovuta avvenire preservando fini pubblici e sociosanitari. Impegnavo il Presidente della Regione ad annullare la delibera 766/2016 che attribuisce, a nostro parere, un valore sottostimato al bene (70 milioni di euro contro i 278 milioni indicati in una valutazione catastale del 2014)”. A distanza di un anno, ci dice Barillari, “la mozione non è mai stata né discussa né votata. Solleciterò la discussione dell’atto. Chiederemo un’audizione in Commissione Sanità per fare chiarezza sulle intenzioni della Regione”. Infine, visto il possibile coinvolgimento del Governo nel finanziamento per la ristrutturazione, paventato più volte in passato dalla stessa Regione, Barillari conclude: “Potremmo attivare il canale governativo per capire se ci sia interesse a portare avanti un discorso in questo senso”.

Anna Paola Tortora