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Monteverde: ancora cassonetti in fiamme nella notte

Sono 7 i cassonetti distrutti in via Luigi Zambarelli e in Piazza Ceresi

vigili del fuoco repertorio

MONTEVERDE

Ancora incedi di cassonetti nella notte di Monteverde. Sono 7 i contenitori dati alle fiamme la notte scorsa intorno alle 2:00 in via Luigi Zambarelli e in Piazza Ceresi nel Municipio XII. Nella Capitale quello dei roghi dolosi dei cassonetti non è di cer un fenomeno nuovo, soprattutto per i residenti di Monteverde e dei Colli Portuensi, dove ormai questi incendi sono diventati fin troppo frequenti.

GLI INCENDI NELLA NOTTE

Anche l’Ama in una nota diramata in mattinata ha voluto condannare il gesto certamente doloso, parlando di “comportamenti criminali” e di “grave danno per la città”: “Quattro cassonetti e una campana verde (dedicata alla raccolta del vetro) sono andati completamente distrutti, mentre i restanti sono danneggiati ma, fortunatamente, ancora fruibili – si legge nella nota – Ama provvederà al più presto a sostituire i cassonetti bruciati che però, essendo catalogati come rifiuti combusti, hanno bisogno di particolari accorgimenti per la loro rimozione”. L’azienda, come fatto negli altri casi accertati, ha anche presentato denuncia contro ignoti alle Autorità competenti.

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UN FENOMENO DA ARGINARE

I dati di questo fenomeno sono tutt’altro che incoraggianti Infatti dall’inizio del 2019 ad oggi sono stati circa 330 i cassonetti stradali bruciati e resi non fruibili, con punte di oltre 120 in VII municipio. Nel 2018 erano stati oltre 500 i contenitori dati alle fiamme. Il danno medio stimabile in un anno per il ripristino di contenitori fruibili in sostituzione è pari a oltre 250 mila euro. Per la Presidente di Ama, Luisa Melara “Non si tratta solo di atti vandalici, ma di veri e propri comportamenti criminali che producono un danno grave a tutta la collettività. Ciò comporta anche sforzi ulteriori per l’azienda e disagi per i cittadini dovuti dalla temporanea indisponibilità dei contenitori incendiati. Assicuriamo come azienda e invitiamo anche coloro che avessero elementi utili per le indagini a dare la massima collaborazione alle Autorità di Pubblica Sicurezza per porre un argine a questo fenomeno che aggrava localmente le condizioni del servizio di raccolta”.

Red