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Municipio XII: dopo l’auto-sospensione di Di Camillo non cessano le polemiche

Resta teso il clima nel parlamentino di via Fabiola, mentre Fdi si rivolge al Segretariato e all’Avvocatura comunale

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MUNICIPIO XII – Proseguono le polemiche sulla vicenda che sta interessando il Presidente del Consiglio del Municipio XII, Claudio Di Camillo. Dopo l’autosospensione del consigliere 5Stelle, è il consigliere regionale di Fdi, Fabrizio Santori, a prendere parola, attaccando la ‘trasparenza’ dell’amministrazione grillina: “Ennesima questione di trasparenza del M5S, più attento a tutelare se stesso che ad occuparsi del territorio”.

LA VICENDA – La vicenda è strettamente legata al nido di via Aquilanti nel quartiere di Massimina, pronto ma chiuso da mesi. In un recente servizio di Striscia la Notizia il consigliere del M5S ha dichiarato: “Qui abbiamo nella zona altro asilo che attualmente non è tutto occupato, aspetto che fa venire dubbi su facoltà o legittimità di aprirne uno nuovo, quindi aspettiamo il bando e capiamo qual è la richiesta”. Una posizione condivisibile, ma l’altro nido citato da Di Camillo è l’Only Kids, gestito dalla Ro.ma Srl, della quale era amministratore e poi titolare, fino a mantenerne il 50 per cento.

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SULL’AUTO-SOSPENSIONE – A fronte di questo i consiglieri municipali di Fdi hanno chiesto le dimissioni immediate del Presidente Di Camillo, arrivando fino alla presentazione di una mozione di sfiducia da discutere in Aula. “Al Municipio XII si è aperta avevamo ragione a sollevare dubbi sul possibile conflitto d’interessi per il presidente del consiglio – scrive oggi il consigliere Santori – la sua autosospensione dal ruolo di presidente d’Aula è la dimostrazione di come quella situazione sia quanto meno inopportuna e tenuta probabilmente all’oscuro di tutti. Dubbi che non abbiamo avuto solo noi, e che hanno costretto Di Camillo a una ‘pausa’ dalla sua carica istituzionale”.

LE RICHIESTE AL CAMPIDOGLIO –  Da Fdi si sono rivolti al Segretariato Generale, all’Avvocatura Comunale e direttamente alla prima cittadina: “Perché pretendiamo un documento ufficiale che chiarisca questa incresciosa condizione di possibile incompatibilità istituzionale – prosegue l’esponente di Fdi – Non ci accontenteremo di voci assolutorie, e continueremo a chiedere pronunciamenti ufficiali che riteniamo imprescindibili per ovvi motivi di trasparenza e responsabilità”.

LeMa