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Parcheggio Donna Olimpia: notizie positive all’orizzonte?

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Per la rimozione dell’abuso, e conseguente dissequestro dell’area, si dovrebbe muovere qualcosa a gennaio

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Tratto da Urlo n.130 dicembre 2015

MONTEVERDE – Tra poco l’annosa questione del parcheggio di via di Donna Olimpia spegnerà 10 candeline sulla torta. Per far posto all’opera vennero demoliti una collina e il casale “Ragazzi di Vita” di Pasolini. La costruzione iniziò nel 2006. Nel 2011 venne posta sotto sequestro: le sue dimensioni eccedevano i limiti concessi e non rispettavano il progetto. Sul sito vennero apposti i sigilli e tutto rimase fermo. Ad aprile 2014 l’area veniva dissequestrata parzialmente per consentire le operazioni di demolizione dell’abuso che però, secondo quanto rilevato dall’ufficio tecnico del Municipio, veniva rimosso solo parzialmente. L’opera veniva quindi posta nuovamente sotto sequestro. Di ciò parlavamo circa un anno fa. Riprendiamo l’argomento in seguito alla presentazione di un’interrogazione da parte dei Consiglieri municipali Daniele Diaco e Silvia Crescimanno (M5S): “La costruzione mortifica da 9 anni il quartiere e ad oggi la situazione si è cronicizzata. La collina sovrastante, per la sua struttura morfologica e a seguito dei lavori di costruzione del parcheggio, necessita di essere messa in sicurezza. Lo spettacolo di degrado affligge in maniera inaccettabile l’intera cittadinanza di Monteverde. Abbiamo presentato un’interrogazione alla Presidente del Municipio XII, Cristina Maltese, chiedendo se sia stato eseguito uno studio relativo al rischio idrogeologico nell’area e quali azioni ha messo in atto il Municipio per garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini residenti”. In merito la Presidente Maltese ha dichiarato: “Ogni progetto per ottenere il permesso a costruire, affinché venga rilasciata la concessione, deve essere corredato da una serie di documenti stabiliti dal regolamento edilizio. Anche questo, mi riferiscono gli uffici, era provvisto di tutta la documentazione, compresa l’indagine sull’impatto idrogeologico”. Per sapere a che punto sia giunto l’iter, ci siamo rivolti a Raffaele Scamardì, Assessore ai Lavori Pubblici del Municipio, che ci ha informato sullo stato attuale delle cose, precisando quanto detto in altre occasioni: “La società che ha eseguito le prime opere di scavo e costruzione degli scheletri fuori norma è stata commissariata utilizzando i benefici della legge Marzano. È stato nominato un Commissario Governativo che gestisce la dismissione del patrimonio nei confronti dei creditori. I tecnici nominati dal Commissario hanno presentato una nuova proposta atta a rimuovere le difformità e a rendere il progetto attuabile rispetto le norme vigenti. In via preventiva gli uffici del Municipio hanno espresso un parere favorevole al progetto. Per questo è stato richiesto un ulteriore dissequestro parziale, per consentire i lavori. Una volta concluse le opere e accertato che tutto sia stato riportato nella norma, sarà la Procura a decidere se l’area verrà dissequestrata definitivamente”. Giunti a questo punto il Commissario, continua a raccontare Scamardì, “avrà piena godibilità e potrà decidere il da farsi nell’interesse primario dei suoi creditori”. I tecnici municipali sono costantemente in contatto con il commissario, assicura l’Assessore: “Negli anni il Municipio non ha dimenticato e abbandonato la questione, ma l’ha seguita in un iter complesso e difficile. Nonostante questo, è troppo tempo che i cittadini assistono a questo scempio. È necessario restituire decoro all’area, e infatti il progetto prevede anche del verde che copra tutta la sagoma in cemento, ricostruendo il più possibile l’orografia preesistente”. Le tempistiche non sono semplici da definire, ma “speriamo che la questione volga finalmente a conclusione a breve. Infatti i lavori di messa a norma potrebbero iniziare già i primi giorni del nuovo anno”. Sulla questione è intervenuto anche Marco Giudici, Consigliere municipale e Presidente della Commissione trasparenza: “Questa storia deve giungere alla fine il prima possibile e l’abuso deve essere rimosso. Tutti gli uffici devono lavorare in modo spedito per risolvere il problema quanto prima”.

Anna Paola Tortora