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Parcheggio Donna Olimpia: nuovo stop ai lavori?

Alcune criticità rilevate dal Municipio allungano ancora i tempi del cantiere

Tratto da Urlo n.170 Luglio 2019

MONTEVERDE

A un anno esatto dal nostro ultimo aggiornamento torniamo a parlare del parcheggio di via di Donna Olimpia. Urlo segue l’argomento da sempre e nel nostro ultimo articolo sul tema (uscito a luglio 2018), eravamo lieti di dare la notizia della ripresa dei lavori. In quell’occasione avevamo anche comunicato la tempistica prevista per il completamento dell’opera: 450 giorni. Quindi, a distanza di un anno circa, ci aspettavamo che non mancasse poi molto alla fine delle edificazioni. Purtroppo però un’altra battuta di arresto sembra aver investito il cantiere, per il cui completamento, ci dicono dal Municipio, sarebbe necessario ad oggi ancora un altro anno.

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LA STORIA

Sono 12 anni che il cantiere domina incontrastato sulla strada, trascinandosi dietro critiche e polemiche da parte di politica e cittadinanza. L’opera in questione è un parcheggio privato con box dedicati alla vendita. I lavori iniziarono nel 2006. Per far posto all’opera vennero demoliti una collinetta e il casale “Ragazzi di Vita” di Pasolini. Il Municipio XII, al tempo XVI, guidato da Fabio Bellini, venne chiamato a dare un parere sull’opera (anche se non vincolante, ndr) e per due volte il parlamentino si espresse negativamente sulla questione. La realizzazione venne autorizzata dal dipartimento comunale competente, lo stesso che in prima battuta aveva rigettato il progetto. Le opere quindi partirono ma nel 2011 il cantiere venne posto sotto sequestro: vennero infatti riscontrare alcune difformità da parte dell’ufficio tecnico del Municipio. Secondo quanto stabilito dal progetto il profilo del parcheggio avrebbe dovuto ricalcare quello della collinetta, rimossa per permettere la realizzazione dell’opera, ma le dimensioni delle porzioni fino a quel momento edificate eccedevano i limiti concessi. Sul cantiere vennero apposti i sigilli che rimasero sull’area fino al 2014 quando venne disposto un dissequestro parziale per concedere alla ditta di accedere e eliminare l’abuso; questo però, dopo una verifica, risultò rimosso solo parzialmente e sull’opera vennero apposti nuovamente i sigilli. Nel frattempo la ditta che si era occupata dell’edificazione del parcheggio fallì ed entrò in gioco un Commissario per la gestione del patrimonio che si fece promotore – ci raccontava lo scorso anno l’ex Assessore ai Lavori Pubblici municipale (dimessosi a dicembre 2018, ndr), Emilio Acernese – di un nuovo progetto. Vennero demolite alcune porzioni della struttura in cemento armato, ridotto un piano interrato di parcheggi e rimodellato l’intero profilo dell’opera. Prevista dal progetto anche la ricostruzione, con la stessa posizione e dimensione, del casale demolito, cubature queste ultime destinate a funzione abitativa. Una nuova società rilevò il cantiere, ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie a riprendere i lavori. Il progetto, approvato dall’ufficio tecnico del Municipio, partì a giugno 2018.

UN ALTRO ANNO

E i lavori effettivamente sono andati avanti per vari mesi, tanto che finalmente sembrava che l’opera, tanto attesa, stesse vedendo la luce. Purtroppo non è così. A parlarcene è la presidente del Municipio XII, Silvia Crescimanno: “Il Municipio sta partecipando ai controlli, tanto che ha rilevato alcune criticità, per la risoluzione delle quali i tempi si sono allungati. Ad oggi è stimabile un tempo di circa un anno per il completamento dei lavori”. Un altro stop quindi per il parcheggio? Abbiamo chiesto delucidazioni su cosa stesse accadendo alla minisindaca: “È in corso un procedimento penale, per cui non mi è possibile esprimermi”. A questo punto non ci resta che attendere la fine dell’iter giudiziario per avere maggiori informazioni.

DEGRADO

Abbiamo interpellato sulla questione Cristina Maltese (Pd), attuale consigliera d’opposizione in Municipio ed ex minisindaca, che ha concentrato l’attenzione sulle lungaggini burocratiche: “L’accertamento delle irregolarità è sicuramente una questione imprescindibile, soprattutto per quanto riguarda le opere edilizie; reputo però assurde le tempistiche necessarie, che si dilatano in modo drammatico. I cantieri che restano incompiuti sono ferite nel nostro quartiere e contribuiscono ad aumentare lo stato di abbandono. Accanto a quello delle strade, del verde pubblico e quello causato dalla spazzatura, c’è il degrado derivante dai cantieri fermi che spesso vengono occupati oppure diventano teatro di forme di microcriminalità”. L’esponente dem ha poi puntualizzato: “Il tema dell’accertamento della correttezza dell’esecuzione delle opere è centrale ma sono prioritarie anche la celerità e la certezza degli interventi, che aiutano la vita e lo sviluppo della città stessa”.

12 ANNI DI CANTIERE

Sono stati molto duri nel commentare la situazione anche Giovanni Picone e Marco Giudici (Lega), consiglieri del Municipio XII, che hanno posto l’accento sulla necessità per il quartiere di ricevere finalmente un’opera attesa da troppo tempo: “A distanza di 12 anni dall’inizio delle opere, il nuovo stop ai lavori è l’ennesima beffa per i tanti cittadini che da un decennio convivono con questo ecomostro incompleto. Una vergogna anche per le istituzioni, con il M5S che è riuscito a buttare anche questa seconda chance che lo scorso anno si era palesata. Chiediamo che tutto proceda nella legalità ma anche che l’opera divenga quanto prima utile a un quartiere che non può certamente più attendere”.

Anna Paola Tortora