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SANITÀ IN ROSSO. CHIUDE IL FORLANINI

Lo storico ospedale sulla Gianicolense verrà trasferito nei locali del San Camillo

La notizia già nota in estate è ormai ufficiale: chiude l?ospedale Forlanini, sulla Gianicolense. Verrà trasferito all’interno dell’attiguo San Camillo, che dovrà rendere disponibili i locali entro il 31 dicembre di quest’anno.

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 Il Consiglio regionale del Lazio ha infatti approvato l’assestamento di bilancio che prevede il riassetto della rete ospedaliera e gli interventi per la dismissione e la riconversione dei presidi sanitari (comma 66). Non solo il Forlanini è quindi a rischio, anche il San Giacomo (il centralissimo ospedale in via del Corso) e il Nuovo Regina Margherita (in viale Trastevere). Quest?ultimo cesserà la sola attività ospedaliera, lasciando comunque un ampio margine a iniziative di riqualificazione verso l’offerta territoriale, come ad esempio Rsa e poliambulatori.

Ma i pazienti ed il personale sanitario del Forlanini hanno manifestato un chiaro dissenso nei confronti di tali decisioni. Adriana Bucciaro volontaria del Tribunale del Malato presso l?Ospedale Forlanini ha espresso la sua speranza, a nome di tanti cittadini che si rivolgono quotidianamente al Tribunale: ?Si spera almeno in una riconversione, anche perché l?ospedale è una struttura importante, funziona egregiamente ed i cittadini ne hanno fiducia. Abbiamo quindi appoggiato il Comitato ?Salviamo il Forlanini? nella propaganda contro la chiusura e nella raccolta delle firme per la petizione?.

Dopo la notizia della chiusura del Forlanini, infatti, si è costituito il comitato «Salviamo il Forlanini». Tale Comitato si è subito mobilitato, presentando un progetto di riconversione della struttura alla commissione speciale «Raccolta di analisi e predisposizione proposte per la riforma del sistema sanitario». Giuseppina Granito, membro del Comitato, ha spiegato: ?Il Comitato ha iniziato le sue attività nel 2007, preparando una petizione  per il Consiglio Comunale. Sono  state raccolte  45 mila firme accompagnate da una chiara richiesta rivolta al Comune, quella di esprimersi riguardo alla cessazione delle attività svolte dal Forlanini, perché il problema oltre che sanitario è anche di tipo urbanistico?. Proprio così, ha confermato la problematica anche Tiziano Fioravanti, Consigliere PdL del Municipio XVI: ?Non vogliamo assolutamente che la struttura venga dismessa e mai e poi  mai, che venga data in gestione come palazzo della politica. Non vorremmo, per esempio , che divenisse la nuova sede del Consiglio Regionale. Sappiamo che erano stati stanziati 20 milioni di euro per il riassetto viario dell’intera area, ma ancora tutto è immutato, e poi le linee di trasporto ne risentirebbero notevolmente. Un?area tranquilla e residenziale. Vorremmo che tale restasse".

Roberto Baldetti, Assessore ai Lavori Pubblici (PD) del Municipio XVI, ha invece sottolineato un altro aspetto del problema, quello della razionalizzazione: ?da una parte è opportuno riequilibrare l?offerta ospedaliera nel territorio, dall?altra siamo favorevoli ad una riconversione, almeno di una parte dell?ospedale. Abbiamo anche chiesto all?alta consigliatura di poter partecipare ad un Tavolo in cui si discutesse insieme del destino del Forlanini?.

Maggioranza ed opposizione sono quindi sulla stessa lunghezza d?onda dei cittadini: al massimo riconvertire il nosocomio. Anche se più ferma è la posizione  del comitato «Salviamo il Forlanini»: ?La nostra richiesta chiaramente è quella di mantenere l?offerta ospedaliera e la sua vocazione originale, al massimo di riconvertirla ad uso territoriale (poliambulatorio, Rsa, etc.) e sociale. Chiediamo però il mantenimento del blocco centrale dell?Ospedale, salvaguardando il famoso reparto di pneumologia. Tra l?altro studi di economia sanitaria pubblicati dal Sole24ore hanno dimostrato che la politica del taglio dei Posti letto non porta i benefici attesi, infatti in questi anni tagliando 88 mila posti letto la spesa sanitaria è aumentata. Si facessero quindi delle analisi più accurate e si trovassero delle nuove forme di finanziamento per la sanità, in quanto ad oggi la spesa sanitaria italiana risulta incontrollabile?.

I tagli previsti dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera laziale per far rientrare la Regione dal deficit, riguarderanno anche altri ospedali della Regione Lazio. Entro il 31 dicembre 2008 saranno infatti 1.953 i posti letto per acuti in meno. Con questi provvedimenti la Regione si metterà in linea con le indicazioni previste dal piano di rientro 2008. La riconversione riguarderà gli ospedali, sia pubblici che privati, con meno di 90 posti letto, eccezion fatta per quelli che hanno un’alta percentuale di utilizzo.

Simona D?Auria