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Scuola Girolami: necessari ulteriori accertamenti sulla struttura

A fine novembre una manifestazione per chiedere la riapertura della scuola

Tratto da Urlo n.174 Dicembre 2019

MONTEVERDE – Sono otto mesi che la scuola Girolami è chiusa, dopo il crollo del soffitto di un’aula avvenuto a inizio aprile. Tutti gli alunni, a eccezione di 13 classi che a settembre hanno potuto far rientro all’interno del plesso in seguito ad alcuni interventi sulla struttura messi in campo dal Municipio, sono oggi dislocati presso la scuola Gramsci (a via Affogalasino). Sull’edificio dovranno essere effettuate altre verifiche, oltre a quelle già condotte alla fine dello scorso anno scolastico, e ulteriori lavori.

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LA MANIFESTAZIONE

Per denunciare la situazione e chiedere a gran voce la riapertura della scuola, il 23 novembre scorso oltre 600 persone tra genitori e alunni hanno invaso le strade di Monteverde. Le tempistiche di inizio lavori (per il ripristino dei luoghi) e di riapertura del plesso infatti non sono ancora note. A quella dei genitori si è unita la voce del dirigente Scolastico dell’I. C. Margherita Hack, Massimo La Rocca, che ha lanciato un appello affinché le tempistiche vengano accelerate: “Tutt’oggi non si ha certezza della valutazione definitiva delle opere di riqualificazione per riaprire il plesso. I lavori non sono ancora stati avviati, si sono anzi bloccati il 10 settembre con la riapertura di una piccola porzione della scuola”.

LE AZIONI MESSE IN CAMPO

Ma il Municipio non è fermo, anzi sta lavorando per arrivare al più presto al risultato, ha assicurato Fabio Rossi, Assessore al Patrimonio e all’Urbanistica del parlamentino, con il quale abbiamo ripercorso tutte le azioni condotte fino ad oggi: “Subito dopo il crollo di inizio aprile la Commissione Stabili Pericolanti del Simu (Dipartimento dell’Assessorato ai Lavori Pubblici capitolino, ndr), ha dichiarato inagibile la scuola fino a quando non fosse stato effettuato un controllo sugli orizzontamenti (i solai, ndr). Un professionista quindi è stato incaricato dal Municipio per verificare le condizioni dell’edificio e stilare una relazione”. Il documento, reso noto a inizio giugno, dipingeva una situazione piuttosto grave. Il reingresso nella scuola sarebbe stato permesso solo dopo lo svolgimento degli interventi prescritti. Il Municipio ha lavorato comunque sin da subito, tiene a specificare Rossi, per consentire il rientro degli alunni nel minor tempo possibile: “Nell’immediato sono stati fatti gli interventi sulle classi meno ammalorate. Questo ha consentito di riaprire alcune aule della scuola materna al piano terra che hanno ripreso l’attività alla Girolami prima della fine dello scorso anno scolastico. Nel corso dell’estate poi sono stati fatti gli interventi che hanno consentito di riaprire le altre aule al primo piano, che hanno ripreso l’attività a settembre”. Per i lavori sono stati impiegati circa 340 mila euro, fondi municipali “con i quali si è provveduto anche all’impermeabilizzazione delle guaine dei tetti e si è intervenuti sui cornicioni esterni, il cui rifacimento era stato prescritto dal Simu”.

NECESSARIE ULTERIORI VERIFICHE

Sul plesso, seguita Rossi, devono essere condotti “ulteriori accertamenti per verificare la statica e la sismica dei verticali, quindi delle colonne portanti, esami che si sono resi necessari in seguito ai risultati della perizia tecnica di maggio”. Per l’identificazione del professionista che si dovrà occupare di questa seconda fase di verifiche “è stata indetta una procedura negoziata: il Municipio ha invitato delle ditte a partecipare e il 2 dicembre è scaduto il termine per la presentazione delle offerte”. In merito alle tempistiche di individuazione e assegnazione, “contiamo di svolgere il tutto il prima possibile”.

I FONDI

Ai 340 mila euro di provenienza municipale già impiegati si sono aggiunti anche fondi ministeriali: “Subito dopo gli esiti delle prime verifiche, il Municipio – dice la presidente del Municipio Silvia Crescimanno in una nota – aveva richiesto al Miur, nel luglio del 2019, un finanziamento di 3,1 milioni di euro per far fronte ai lavori di manutenzione, oltre a quelli di adeguamento antisismico. Il Ministero dell’Istruzione ha concesso 1,5 milioni di euro”, sulla base dei lavori che si sono resi necessari dopo la prima indagine (quella di maggio), ha spiegato Rossi, riservandosi la possibilità di assegnare ulteriori somme, anche all’esito delle verifiche sui verticali. “Una parte della somma che è stata stanziata è stata versata dal Miur direttamente alla scuola – spiega – con quei fondi il preside ha fatto partire il servizio navetta”. Questo è attivo dall’11 novembre scorso, ci racconta sempre una delle mamme, “ed era indispensabile perché i disagi erano enormi. Con questi fondi si prevede di coprire i costi per questo anno scolastico. Intanto noi non perdiamo la speranza e combatteremo per riaprire la nostra scuola al più presto”.

LE CRITICHE

A commento di tutta la situazione parole molto dure sono state spese dal consigliere municipale Elio Tomassetti (Pd): “Ora il Municipio non è più difendibile: la Giunta non è riuscita a istituire il servizio navetta che oggi esiste solo grazie al lavoro del nuovo preside; non sono ancora stati assegnati i lavori e nemmeno le nuove verifiche necessarie sulla struttura. Pochi giorni dopo la commissione trasparenza che si è svolta in Municipio il Pd ha chiesto la convocazione della stessa anche in Campidoglio, ma in quella sede non si sono presentati né l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roma, né la Presidente del Municipio né i dirigenti del Simu: questo testimonia la totale assenza di Comune e Municipio. Come opposizione continueremo a lavorare e a denunciare questa situazione di stallo insieme ai genitori”. Molto critici nei confronti dell’operato del Municipio sono stati anche Giovanni Picone e Marco Giudici (Lega): “Chiediamo da tempo che la Girolami sia restituita al quartiere nel più breve tempo possibile con ogni risorsa a disposizione e con ogni mezzo. Deve essere considerata una priorità assoluta rispetto a qualsiasi altro tema. Il nostro quartiere è abbandonato al proprio destino. La Presidente del Municipio e il Sindaco di Roma pensano a tutto fuorché al bene delle nostre famiglie”.

Anna Paola Tortora