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Villa Pamphili: il TAR revoca lo stop per il Casale dei Cedrati

casale pamphili

Dopo il sequestro della struttura è il TAR a revocare lo stop della concessione

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È il Tribunale Amministrativo del Lazio a revocare lo stop della concessione del Casale dei Cedrati. L’immobile di Villa Pamphili era stato posto sotto sequestro nei mesi scorsi, mentre lo stop della concessione era stato predisposto dal Campidoglio e dalla Soprintendenza. La notizia della revoca da parte del Tar arriva da Ida Fontana, Presidente del Consorzio Casale dei Cedrati, che in una nota spiega: “La reale situazione comincia finalmente ad emergere. Noi non abbiamo commesso abusi: questo sta diventando palese ed emergerà con ancora maggiore chiarezza. Siamo fiduciosi che, con i prossimi passaggi da parte della Procura e del Tar, si possa al più presto riprendere l’attività del Casale. Come è noto ci siamo aggiudicati nel 2013 la concessione di questo storico edificio all’interno di Villa Pamphilij con un progetto che prevedeva di metterlo a disposizione dei cittadini per attività culturali accompagnate da un punto di ristoro e da un bookshop. Era quello che stavamo facendo, nei pochi mesi che è durata la nostra esperienza, con grande apprezzamento da parte dei romani e in particolare dei tantissimi che frequentano la Villa. È quello che vogliamo riprendere a fare, appena si sarà tutto chiarito”.

“Abbiamo offerto la massima collaborazione alla magistratura amministrativa e penale e continueremo a farlo – seguita la Presidente del Consorzio – Nel Casale siamo intervenuti con un investimento tutto privato delle cooperative e delle realtà cittadine coinvolte per recuperare giardino e casale da un degrado lungo oltre 15 anni, dopo il restauro del 2000, e concordando ogni mossa con la Sovrintenzenza capitolina e con quella statale, presentando la documentazione autorizzativa necessaria. Siamo certi di aver fatto tutto secondo le regole e siamo disposti a rivedere insieme alla Soprintendenza lo stato dell’arte e a fare gli aggiustamenti che si dovessero rivelare giustificati. Per fare questo occorre innanzitutto che la Procura completi le sue indagini e chiuda il caso. Vogliamo dire tutto questo con chiarezza ai nostri soci, ai cittadini che ci hanno seguito e aiutato”.