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Villa Pamphili: Vivi Bistrot prossimo a chiusura?

Concessione scaduta e mai rinnovata da Roma Capitale. Entro il 3 gennaio i concessionari dovranno lasciare l’edificio, altrimenti saranno sgomberati

VILLA PAMPHILI – Il prossimo 3 gennaio 2020, in seguito a una notifica di Roma Capitale, il Vivi Bistrot di Villa Pamphili sarà costretto a chiudere. È quanto si apprende da una petizione, lanciata dagli stessi gestori del locale che si trova dentro il parco e che negli anni è diventato punto di riferimento e di aggregazione per molti.

LA CONCESSIONE SCADUTA

Questa decisione arriva in seguito alla scadenza dei termini per la concessione, spiega la petizione stessa. Questi sono decaduti a novembre 2015, quindi il Comune a ben vedere sembrerebbe avere tutto il diritto a procedere con il provvedimento. In realtà però, scrivono dal Vivi Bistrot nella petizione, “è dal 2015 che, in applicazione della legge (Delibera 140/2015), chiediamo al Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale l’indizione di un bando pubblico per la riassegnazione del bene e abbiamo continuato a farlo con tre appelli (2016, 2018, 2019) indirizzati alla Sindaca Virginia Raggi e agli uffici competenti. Da 3 anni la Raggi non risponde. Abbiamo chiesto una estensione temporanea della nostra concessione fino all’indizione di un nuovo bando e la nomina del vincitore, come è giusto che succeda per l’affidamento di un bene pubblico”.

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IL SILENZIO DI ROMA CAPITALE

In tre anni, seguitano dalla direzione del locale, nessun ufficio pubblico avrebbe mai risposto. Nonostante, sottolineano “il Vivi Bistrot abbia sempre pagato e sta pagando con regolarità il canone d’affitto di mercato, e senza nessuna agevolazione, richiesto e aggiornato dal Comune pari a 3.550,00 euro mensili e abbia ristrutturato completamente e a proprie spese l’edificio dato in concessione, preso in stato di assoluta rovina e manutenendolo negli anni”. Il locale, è l’unico punto di ristoro in tutta Villa Pamphili (ricordiamo a tal proposito la vicenda che ha interessato Casale dei Cedrati) e offre alla cittadinanza gli unici bagni pubblici all’interno dell’intero parco.

L’ORDINE DI SGOMBERO

Mercoledì 4 dicembre ai concessionari è stato recapitato un ordine che concede 30 giorni per lasciare l’immobile, trascorsi i quali si procederà con lo sgombero forzato: “Veniamo sgomberati perché in quattro anni l’Amministrazione non è stata in grado di scrivere un bando. Non chiedevamo favoritismi ma di partecipare a una nuova gara a evidenza pubblica che assegnasse una nuova concessione”. Il rischio, una volta che l’attività sarà sgomberata, incalzano i concessionari, è che l’edificio venga occupato e vandalizzato, così come successo anche ad altri immobili all’interno della Villa.

LE OPPOSIZIONI

“La chiusura del Vivi Bistrot, unico presidio di contrasto al degrado di Villa Pamphili, rappresenta l’ennesimo fallimento della Giunta Raggi”, dichiara in un comunicato, Lorenzo Marinone Consigliere del Pd in XII Municipio: “Vivi bistrot viene sgomberato perché in quattro anni la giunta Raggi non è stata neppure in grado di scrivere un bando. Ad oggi il locale è l’unico spazio ristorativo nella Villa, peraltro con l’unico bagno pubblico: gli altri infatti sono chiusi sempre a causa dell’inerzia dell’amministrazione capitolina. Vivi bistrot, inoltre, dà lavoro a decine di dipendenti e garantisce un regolare introito mensile al Comune di Roma. Chiudere il Vivi Bistrot senza prima indire un bando avrebbe come unica conseguenza quella di aumentare il degrado, stato in cui si trovano già gli altri stabili chiusi nella Villa come le Serre Ottocentesche, le Serre Piccole, il Casale di Giovio, il Casale dei Cedrati, la Casetta ai Monti, la Cascina Floridi, l’ex-Segheria, il Casale Rosso”, ha concluso il consigliere. Di parere diverso sono invece i consiglieri della Lega Marco Giudici e Giovanni Picone, che interpellati da Urlo hanno così commentato la notizia: “Il Vivi Bistrot andava chiuso già da molto tempo e il bando andava riproposto. Altro che onestà, il M5S dimostra di essere peggio della sinistra perché in questi anni non è stato in grado di lanciare nuovi progetti a tutela del verde e della partecipazione dei cittadini e delle imprese. Oggi non abbiamo più né un servizio nella Villa, né un progetto per il futuro. Dove passa questa amministrazione grillina lascia solo macerie, degrado e rifiuti”.

Anna Paola Tortora