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Affittopoli: come abitare in centro a pochi euro

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Circa 600 affitti sotto i minimi del mercato, così il Campidoglio svendeva i suoi immobili

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LE VERIFICHE SUL PATRIMONIO – Quello che emerge dalle verifiche richieste dal Commissario Tronca, seppur non sia una vicenda completamente nuova, lascia basiti per la rugginosità del sistema che regola il patrimonio immobiliare capitolino. Quella che già viene chiamata ‘Affittopoli’, non è altro che la mancata verifica, e quindi l’aggiornamento, dei canoni dovuti a Roma Capitale per gli affitti di immobili di pregio.

IN CENTRO PER POCHI EURO – Spesso si parla di affitti di pochi euro al mese, inferiori anche al costo di una camera per una notte in una zona periferica di Roma. Si pagano 10,29 euro per un alloggio a Borgo Pio, 24,41 in Corso Vittorio Emanuele, 23,36 per l’affaccio sui Fori oppure, per chi vuole spendere un po’ di più, 25,64 euro per via del Colosseo. I riscontri sono stati effettuati dalla Segreteria Tecnica del Campidoglio, che “nell’ambito di un più vasto controllo teso a pervenire ad un censimento esaustivo – si legge nella nota – ha fino ad oggi estrapolato 574 dati riferibili alle locazioni in essere nel I Municipio”.

GLI ACCERTAMENTI – Oltre ai canoni ampiamente inferiori ai minimi imposti dal mercato le verifiche, che si estenderanno all’intero patrimonio immobiliare di Roma Capitale, puntano anche ad accertare la presenza di occupazioni abusive: “frequenti le discrasie fra gli intestatari dei contratti, risalenti nel tempo, e gli attuali occupanti”. Ma anche all’individuazione “dei dirigenti che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti ovvero hanno omesso l’aggiornamento dei canoni di locazione”.

DALL’UNIONE INQUILINI – Nulla di nuovo sotto il sole per l’Unione Inquilini di Roma: “Siamo felici che Tronca abbia finalmente ‘scoperto’ questa vicenda, ma sarebbe bastato vedere i nostri comunicati stampa degli ultimi dieci anni per accorgersene”, così il segretario dell’Associazione Guido Lanciano. Che aggiunge: “Più volte abbiamo sollecitato il Comune di Roma a rispettare l’accordo sottoscritto a marzo del 2014, che prevedeva la rinegoziazione dei canoni di affitto, rapportandoli finalmente al reddito degli inquilini e alle caratteristiche dell’appartamento. Ora chiediamo a Tronca di sospendere immediatamente la procedura di vendita degli alloggi, fintanto che non sarà fatta luce sull’intera questione, perché sarebbe uno scandalo vendere a prezzo di favore a chi finora ha pagato 25 al mese per un immobile di pregio al centro storico”.

LeMa