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Approvati i piani esecutivi per cinque toponimi

L’aula Giulio Cesare approva all’unanimità i piani per i primi 5 nuclei di edilizia abusiva da recuperare


Il tentativo di recupero urbanistico delle zone periferiche all’interno degli schemi e delle regolamentazioni e dei benefici offerti dal Comune, è un processo iniziato negli anni settanta, con particolare attenzione alle zone connotate da un diffuso abuso edilizio. Questi quadranti, denominati ‘nuclei di edilizia abusiva da recuperare’, sorti negli ultimi trent’anni, sono oggetto della terza manovra di recupero urbanistico della periferia, dopo quella riguardante i 44 nuclei di zona “F1” (operata dal P.R.G. del 1962) e quella riguardante i 74 nuclei di zona “O” (operata dalla Variante al P.R.G. del 1983).
Tra le caratteristiche del recupero, che permettono ai cittadini di completare le loro abitazioni e di essere dotati dei servizi essenziali, ci sono anche le ristrutturazioni degli insediamenti esistenti per ottenere organismi urbani più funzionali e attrezzati.
Il recupero urbanistico si può, a detta di Roma Capitale, definire concluso con l’approvazione dei piani esecutivi, il 6 dicembre scorso infatti sono stati votati all’unanimità i piani per 5 di queste zone: Fosso Pietroso (XIX Municipio), Fosso dell’Osa (VIII Municipio), Podere Zara-Via Fraconalto (XVIII Municipio), la Lingua Aurora (XIII Municipio)e Via Castel di Leva (XII Municipio). “Quello di oggi è un risultato storico – spiega il presidente della commissione Urbanistica di Roma Capitale, Marco Di Cosimo – il passaggio in Aula Giulio Cesare per l’adozione all’unanimità dei piani di recupero è un traguardo concreto del programma di riqualificazione delle periferie, fortemente voluto e portato avanti dalla nostra maggioranza”. È poi il primo cittadino, Gianni Alemanno, a manifestare l’entusiasmo per questa votazione: “Finalmente, dopo 15 anni di immobilismo, possiamo rimettere in moto il corretto sviluppo della nostra città e dare il via libera a quelle opere di riqualificazione urbanistica indispensabili per trasformare borgate ex abusive in territori con tutti i servizi e le opere indispensabili per farne dei quartieri degni di una Capitale”.
Di Cosimo ha voluto spiegare in cosa consiste il recupero, descrivendo come, grazie alle risorse derivanti dalla manovra (circa 114 milioni di euro), si potranno avviare le opere pubbliche per la realizzazione di tutte quelle urbanizzazioni necessarie per i cittadini: “Finalmente strade, fogne, illuminazione, acqua corrente, scuole, parchi arriveranno nelle periferie romane per migliorare la qualità della vita di tutte quelle persone che, dopo aver costruito le proprie case con immensi sacrifici, hanno atteso tali servizi per decenni. Inoltre – continua Di Cosimo – questa manovra urbanistica risulta anticiclica dato che attiverà numerosi investimenti nel campo dell’edilizia che in questo momento sta risentendo della crisi e muoverà un indotto non indifferente per l’economia romana”. Anche il processo partecipativo, parte integrante dei piani, è stato annoverato come una vittoria notevole per l’amministrazione e per la cittadinanza: “Questa manovra è oltremodo importante perché frutto dell’ampia condivisione con decine di migliaia di cittadini riuniti in consorzi, che hanno condiviso e sottoscritto la redazione dei progetti dei propri quartieri, e che oggi voglio ringraziare per la fiducia riposta nel nostro lavoro dopo anni di promesse non mantenute nel passato. Nelle prossime settimane – conclude il presidente della commissione Urbanistica – approderanno in Aula Giulio Cesare altri progetti che andranno a coinvolgere gli altri Municipi romani e riqualificare le Periferie prima considerate marginali nel panorama cittadino ma ora al centro dell’attenzione con l’Amministrazione Alemanno”. I Piani approvati dall’Aula Giulio Cesare, riguardano i primi 5 dei 34 Piani Esecutivi pubblicati dal 28 dicembre 2011. Si tratta della conclusione di un percorso che ha preso il via con l’individuazione dei “Toponimi” nella ‘Variante delle Certezze’ del 1997. I cinque nuclei, tutti esterni al Grande Raccordo Anulare, riguardano una superficie di circa 314 ettari, pari al 16% dell’intera manovra dei Toponimi. Le superfici pubbliche destinate dai piani esecutivi a ‘standard’ sono pari a 421.240 mq di cui: 176.867 mq verde pubblico; 95.111 mq servizi pubblici; 149.262 mq parcheggi pubblici. Dall’attuazione dei cinque piani Roma Capitale ricaverà oneri concessori pari a circa 115 milioni di euro, 77 dei quali saranno destinati alla realizzazione di tutte le opere pubbliche primarie e 38 saranno utilizzati per parte di quelle secondarie.

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Leonardo Mancini