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Approvato fuori tempo massimo il bilancio di Roma Capitale

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Dichiarati inammissibili migliaia di Ordini del Giorno presentati dall’opposizione che prepara il ricorso al TAR

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Nella notte di venerdì 6 dicembre, l’Assemblea Capitolina ha finalmente varato il bilancio preventivo del 2013. Dopo aver superato la data massima per l’approvazione è intervenuto il Prefetto che, con una proroga, ha evitato il commissariamento della Capitale. “Da oggi possiamo finalmente programmare le scelte future di questa città”, ha scritto su Twitter il Sindaco Marino, dopo l’approvazione di un documento che di previsionale ha solo il nome dato che, di fatto, non è altro che un consuntivo di cui sono già stati assegnati e spesi ben più degli undici dodicesimi.

Non sono mancate polemiche e momenti di tensione, con l’opposizione capitolina imbavagliata per dimostrare l’impossibilità di dar voce ai migliaia di emendamenti e ordini del giorno presentati. Dai banchi della maggioranza invece sono stati continui i richiami ai colleghi sulle responsabilità della precedente amministrazione in questo documento, rimandato fino alle elezioni dall’ex Sindaco Gianni Alemanno. Decaduti gli Ordini del giorno presentati dall’opposizione, che ha già annunciato un ricorso al TAR, il Bilancio è stato quindi approvato, con 29 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto.

Secondo il Capogruppo del Pd, Francesco D’Ausilio, l’approvazione di questo bilancio è un “punto dal quale ripartire: dopo giorni convulsi, dovuti all’ostruzionismo cieco delle opposizioni, siamo arrivati all’approvazione di un bilancio già speso che ha bloccato per troppo tempo la città – spiega D’Ausilio – La nostra accoglienza di emendamenti presentati anche dall’opposizione vuole comunque essere il segno tangibile che un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizioni è necessario nell’interesse di Roma – seguita – La maggioranza, in questo passaggio fondamentale e delicato, ha dimostrato di essere responsabile e coesa. Noi abbiamo lavorato e continueremo a lavorare solo per l’interesse di Roma e dei romani”.

Dall’opposizione non sono mancate le critiche, che sicuramente porteranno la discussione dall’Aula Giulio Cesare a quelle del TAR del Lazio. Il Capogruppo di Ncd, Sveva Belviso, ha parlato di una “montagna di irregolarità alta come l’Everest”, mentre l’ex Sindaco, Gianni Alemanno, spiega le ragioni del ricorso, cui parteciperanno anche Giovanni Quarzo (Fi), Fabrizio Ghera (Fdi) e Marco Pomarici (Ncd): “Abbiamo presentato ricorso al TAR – ha spiegato Alemanno – per difendere l’Assemblea capitolina da un abuso del potere di maggioranza che ha violato il regolamento consiliare. In totale carenza di qualsiasi capacità di proposizione politica ed economica, la Giunta Marino sta cercando una via inaccettabile per uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciata dopo sei mesi di immobilismo”.

Parlano invece di “opposizione che si oppone a se stessa” i Consiglieri capitolini del Movimento 5 Stelle, che ribadiscono come questo bilancio tenti di coprire “con equilibrismi finanziari di ogni genere, la voragine devastante di oltre 800 milioni di euro lasciata dal duo Alemanno/Belviso, certificandone il grave fallimento politico – seguitano – Non abbiamo quindi francamente capito la loro pseudo opposizione a colpi di migliaia di emendamenti (inammissibili): praticamente si sono opposti a se stessi”. Ora la partita si giocherà sul prossimo bilancio previsionale, quello del 2014. La volontà del Sindaco Marino, espressa in più occasioni nelle ultime settimane, è quella di raggiungere un documento condiviso e declinato sulle necessità della città, ma anche di portarlo in votazione nei prossimi mesi.

(pubblicato su Urlo n. 110 – dicembre 2013)

Leonardo Mancini