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Aree verdi: decentramento, affidamento e sperimentazione, le soluzioni partono dai territori

gestione del verde

Ripartono gli interventi per superare l’emergenza, ma dall’Assessorato si guarda alla partecipazione

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Tratto da Urlo n.127 luglio 2015

GESTIONE DEL VERDE – “Mi scuso con i romani perché in questi mesi abbiamo avuto un problema sul verde legato al fatto che sono state annullate oltre 40 gare dopo Mafia Capitale – ha detto l’Assessora Capitolina all’Ambiente, Estella Marino – Ma stiamo ripartendo: è stata pubblicata la gara per l’apertura e chiusura delle ville storiche e partirà quella di monitoraggio alberature nelle scuole”. La città in queste settimane sta iniziando a vedere i primi interventi dopo aver vissuto l’emergenza dovuta al blocco degli affidamenti (sono 58 i bandi sospesi e revocati) disposto dall’Assessore Sabella. L’attesa è tutta per le maxi gare che dovrebbero traghettare la Capitale in una “nuova era” di gestione del verde.

Nonostante non ci sia ancora certezza sui tempi dell’avvio, le scuse dell’Assessora Marino hanno dato il via ad una serie di interventi di alleggerimento dell’emergenza. Intanto è partito il piano anti-incendio e di sfalcio delle aree verdi, con 300 operatori del servizio giardini, 65 operatori Ama, 40 operatori Simu (Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana), coadiuvati da 100 volontari della Protezione civile e 10 aziende agricole, che andranno a costituire la task force anti-incendi. Saranno circa 7 milioni i mq interessati, su un totale di 40 milioni nella Capitale. Il costo per l’intervento è stato stimato in circa 600mila euro, che serviranno alla manutenzione e al controllo di molte arterie principali della città, come la Cristoforo Colombo, assieme a molti grandi parchi urbani. “Sarà un’opera massiccia di decoro urbano – ha infatti detto il Sindaco Marino – A Roma è cambiato tutto. Noi abbiamo voluto recidere qualsiasi possibilità di contatto con organizzazioni criminali o non in regola con le leggi. Per questo abbiamo rifatto tutti i bandi e, nell’attesa delle gare, avremo mille persone che, durante le prossime settimane, ridaranno decoro al verde della Capitale. Questo è soltanto un primo passo – aggiunge – vogliamo andare oltre e coinvolgere i romani e le romane”.

La partecipazione evocata dal Sindaco è stata prospettata anche dall’Assessorato con il reperimento di manifestazioni di interesse per lo svolgimento di un servizio di volontariato per il supporto alla vigilanza in una serie di ville, parchi e giardini. Sono 27 le aree inserite all’interno del bando emanato il 23 giugno. Le associazioni che si dimostreranno interessate a queste attività dovranno procedere, sulle aree loro assegnate, all’apertura e chiusura dei cancelli, ad effettuare eventuali segnalazioni su situazioni di rischio e inoltre, questa la misura più criticata, dotati di fischietto, “effettueranno la perlustrazione dell’area verde sollecitando il deflusso delle persone”.

Non si sono risparmiati i commenti a questa iniziativa presa dal Dipartimento. Dal Municipio VIII, un territorio dove la partecipazione, soprattutto nelle aree verdi, è ormai un meccanismo rodato, il Presidente Andrea Catarci afferma: “Questo non basta perché nelle nostre aree si fa già molto di più. La parte che più mi fa essere critico è la scarsa permeabilità all’attività dei cittadini”. La critica del Presidente Catarci è soprattutto indirizzata al regolamento di adozione, definito “troppo burocratico”: “Con quel regolamento non si fa altro che chiedere ai cittadini di manutenere e assicurare l’area, poi una qualsiasi iniziativa all’interno è comunque soggetta alle tasse amministrative – come l’OSP – Con questo sistema nessuno chiederà le adozioni, e noi saremo costretti ad utilizzare forme più informali di assegnazione, sempre con la speranza che l’Assessorato risponda – conclude – Il blocco dei bandi è una misura dura ma comprensibile, anche se non giustifica il mancato taglio dell’erba, ma non rispondere alle richieste dei Municipi è inaccettabile”. Dalle risposte mancate alla richiesta di maggiore autonomia, rispetto alla quale il Presidente del Municipio XI, Maurizio Veloccia, esprime una posizione molto decisa in tema di decentramento, forte anche del lavoro portato avanti sul territorio: “Ad eccezione delle ville storiche e dei grandi parchi, già nello Statuto di Roma Capitale era previsto il passaggio di competenza ai Municipi che non è avvenuto, mentre io ritengo fondamentale che si arrivi quanto prima ad un vero decentramento delle competenze e, ovviamente, degli strumenti, delle risorse economiche e delle risorse umane. Siamo molto avanti perché nel tempo abbiamo preso in carico tantissime aree che, rispetto a quelle ancora di competenza centrale, sono gestite in modo più efficiente”. In questo modo il Municipio può mantenere un controllo diretto assieme al contributo del volontariato: “Attraverso la collaborazione degli organismi che si occupano della manutenzione, soprattutto delle cooperative o associazioni locali, abbiamo inoltre una linea diretta nella conoscenza e nella gestione delle emergenze”. Nonostante il periodo di blocco, e gli interventi che lentamente stanno ripartendo, qualche sperimentazione interessante è stata comunque tentata, anche senza aspettare gli esiti delle gare europee o delle delibere capitoline. È questo il caso di quanto messo in piedi in Municipio IX con l’iniziativa 9-ICare, cioè l’adozione da parte di privati di alcune rotatorie. In cambio di una piccola targa pubblicitaria, riportante il logo dell’azienda, i privati hanno il compito di manutenere il verde di questi spazi spesso dimenticati. “Rappresenta il modo in cui il nostro Municipio ha pensato di gestire una piccola parte dei problemi derivanti dalle difficoltà del Servizio Giardini e dal blocco degli appalti nel settore del verde – spiega l’Assessore municipale all’Ambiente, Alessio Stazi – Per noi Mafia Capitale si supera anche sperimentando nuove forme di governance che affrontino i problemi della città valorizzando positivamente le energie produttive presenti sul territorio”. Il risparmio economico dell’iniziativa è notevole, soprattutto se si pensa alla replicabilità su larga scala del progetto: “Grazie ai risultati di 9-ICare – seguita l’Assessore Stazi – permetteremo di far risparmiare oltre 100mila euro in due anni alla nostra città”. Una iniziativa della quale l’attuale opposizione municipale reclama la paternità: “Al termine della scorsa consiliatura eravamo alla ricerca di strumenti che ci permettessero di manutenere queste aree pur concentrando le risorse sul ‘verde di qualità’ – racconta il Capogruppo di FI, Massimiliano De Juliis – Abbiamo riproposto la mozione ed è stata votata all’unanimità. In ogni caso la situazione del verde resta disastrosa. Potature assenti e parchi senza manutenzione, ma anche l’adozione delle aree è una situazione delicata. Credo che la strada migliore sia la partnership tra pubblico e privato anche sui parchi, perché assicura un maggiore grado di affidabilità”.

Posizioni molto diverse, che comunque non mancano di lodare la partecipazione dei singoli cittadini alla gestione o alla manutenzione delle aree, rispetto all’idea che sembra essere portata avanti dall’Assessorato capitolino. Decentramento sul verde, rispetto all’accentramento e alla stipula di contatti diretti con le realtà associative interessate alla gestione. Maggiore flessibilità e forme di assegnazioni più informali, rispetto a regolamenti e compiti specifici e normati. E in ultimo la possibilità di sperimentare forme di partnership con i privati, un meccanismo da osservare con interesse e da attivare, però, soltanto in alcuni ambiti, per evitare che il verde urbano si trasformi in una giungla pubblicitaria.

Leonardo Mancini