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Ballottaggio Roma: il punto sulle posizioni degli esclusi

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Le domande di Fassina, la convergenza della Lega e le richieste di Marino

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Proseguono i tentativi di riallineamento in vista del ballottaggio del 19 giugno, quando i cittadini romani saranno chiamati alle urne per scegliere il nuovo primo cittadino della Capitale. A contendersi l’Aula Giulio Cesare ci sono Virginia Raggi (M5S) e Roberto Giachetti (PD), nonostante i botta e risposta a distanza tra i due, resta alta l’attenzione sulle strategie degli sconfitti in vista del ballottaggio. 

Il leader del Carrocio, Matteo Salvini, in relazione alla possibilità di battere il PD in molte città, tra cui Roma e Torino, ha parlato di “convergenza su un obiettivo comune, ma nulla di concordato”. Salvini a Repubblica spiega che “Più che alleanza è una possibilità di cambiare. Se l’obiettivo è avere amministrazioni diverse rispetto a quelle del Pd, penso sia logico che noi votiamo i loro candidati e viceversa”.

Anche l’ex primo cittadino della Capitale è tornato nel dibattito sul ballottaggio, chiedendo ai due candidati degli impegni precisi. Il primo sarebbe “la promessa scritta che chi vince non farà più debito. Dopo Rutelli e Veltroni Roma aveva accumulato 22 miliardi di debito”. Ad affermarlo è lo stesso Marino in diretta su Radio Popolare Roma. Che poi continua con il secondo impegno, rivolto, in questo caso, direttamente a Roberto Giachetti: “Se si presenta con un foglio firmato da Matteo Renzi – ha spiegato l’ex sindaco – in cui dice che è stata un azione gravissima, contro la legge del 1992, deporre un sindaco nello studio di un notaio alleandosi con gli eletti della destra e di Marchini, io sono disposto a votarlo. Altrimenti se non c’è rispetto di una legge dello stato e della continuità di risanamento economico e finanziario non posso votarlo”.

Altro tema sono le cinque domande che il candidato di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, ha posto ai due candidati, per decidere dove orientarsi e togliere i suoi elettori dall’impasse del ‘non voto’ o della ‘scheda bianca’. Il primo tema è la rinegoziazione del mutuo di 5 miliardi di euro sottoscritto dalla gestione commissariale, recuperando circa 200milioni l’anno da investire nei servizi della città. Altro tema, molto caldo in questi giorni, riguarda la corsa alle Olimpiadi del 2024. Sulla partecipazione di Roma e sugli investimenti Stefano Fassina chiede la chiamata alle urne dei cittadini romani, attraverso l’indizione del referendum già richiesto dai Radicali. Si punta poi agli interventi in materia di risparmio energetico e alla linea ‘zero consumo di suolo’. Quarto tema sono le partecipate e all’acqua pubblica, mentre il quinto e ultimo punto riguarda la famosa Delibera 140, che andrebbe riscritta per dedicare il patrimonio immobiliare del Comune a fini sociali.

LeMa