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Casa di Leda: in vista l’apertura della struttura d’accoglienza nel cuore dell’Eur

Monta la polemica tra M5S e Pd sulla paternità del progetto

LA VISITA A REBIBBIA – Durante la visita di ieri alla casa circondariale di Rebibbia, la Sindaca Raggi ha parlato del progetto Casa di Leda, l’immobile di via Kenia al’Eur confiscato alle mafie e oggetto di un molto contestato progetto di accoglienza. “Aprirà tra qualche settimana”, ha detto la Sindaca Raggi in merito alla struttura che accoglierà madri detenute con figli.

IL PROGETTO – L’iniziativa partiva da un Protocollo di Intesa stipulato dal Comune di Roma, durante l’Amministrazione Marino, con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con Fondazione Poste Insieme Onlus. “La Fondazione – si legge in una nota del 27 ottobre 2015 – concorre alla copertura delle spese di gestione della struttura con un finanziamento di 150.000 euro per il 2015 con la previsione di ulteriori stanziamenti. La Casa famiglia protetta – seguitano – è stata intitolata a Leda Colombini”. Come da protocollo “l’assegnazione del comodato d’uso dei locali è vincolata all’impegno di assumere la gestione delle attività di sostegno – e ancora – l’iniziativa non prevede onere per l’Amministrazione Capitolina, con esclusione dell’assegnazione dei locali e dei costi riferiti alle utenze”.

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LA PATERNITÀ DEL PROGETTO – La Sindaca durante la visita di ieri ha continuato parlando del progetto, assimilandolo però alle proprie linee programmatiche. “È una casa per le mamme detenute e i loro bambini per permettere ai piccoli di crescere in un ambiente normale – ha seguitato – Un progetto pilota in Italia portato avanti con il Dap, la Fondazione Poste Insieme Onlus, e il Municipio IX in una struttura confiscata alla mafia che è ora di proprietà di Roma Capitale. Secondo le nostre linee programmatiche nessuno deve rimanere indietro, e la Casa di Leda è uno di quei progetti che dà corpo a queste parole“.

LA CRITICA – La dichiarazione della Sindaca non è passata inosservata. È infatti il consigliere capitolino Pd, Marco Palumbo, ad attaccare la Raggi, rivendicando la paternità del progetto per l’Amministrazione Marino: “Vampiri a cinque stelle. Ancora una volta l’amministrazione Raggi dimentica il garbo istituzionale appropriandosi di un progetto della precedente giunta: la Casa di Leda, per mamme e bimbi, il primo progetto pilota in Italia che recupera una struttura confiscata – scrive Palumbo – Nato dopo un lungo percorso di dialogo fortemente voluto dall’allora assessore Francesca Danese con il ministero della Giustizia, in collaborazione con il Garante dei detenuti e il Garante per l’infanzia. Ringrazio Francesca Danese per il lavoro fatto, la Fondazione Poste Italiane che ha finanziato l’iniziativa e Ikea che ha donato i mobili. Un progetto che dopo 8 mesi di nulla viene portato, forse, a termine dalla Raggi”.

LeMa