Home Notizie Cronaca Roma

Centro Culturale Tor Marancia: arrivederci al 2022

Non ci sono fondi a bilancio per l'opera rimodulata nel processo partecipativo #RomaDecide

TOR MARANCIA – Questo progetto presentato dai cittadini all’interno di #RomaDecide (il processo partecipativo online per utilizzare i fondi derivanti dalla nuova Convenzione Urbanistica di piazza dei Navigatori) prevedeva lo stanziamento di 4milioni e 800mila euro, che comprendevano abbattimento dell’esistente, progettazione e costruzione del centro Culturale al posto dello scheletro dell’ex istituto Mafai in via di Tor Marancia. Purtroppo la delibera Comunale n 207/2018 ha rimodulato quest’opera per far spazi ad ulteriori quattro progetti. Così si è passati a un impegno di soli 700mila euro per demolizione e progettazione, “rinviando alle annualità successive il reperimento dei fondi per la ricostruzione del centro culturale”.

NESSUN FONDO IN BILANCIO – Naturalmente il rinviare alle ‘annualità successive’ il reperimento dei fondi per realizzare il Centro Culturale è stata un’operazione fortemente criticata dal Comitato promotore del progetto, che ha però voluto attendere il Bilancio capitolino (valido per il periodo 2019/2021) per capire se siano stati quantomeno previsti questi fondi. “Come temevamo la proposta di bilancio 2019-2021 presentata dalla Giunta e in discussione in aula Giulio Cesare in questi giorni non comprende il finanziamento per il Centro Culturale, né per l’anno 2020, né per l’anno 2021 – scrivono in una nota i rappresentanti del Comitato – Viene così cancellata di fatto l’unica opera di urbanizzazione che insisteva nella zona interessata dalla convenzione urbanistica e l’area resterà abbandonata e degradata”.

Ads

LA STORIA DELL’AREA – L’ex scuola ormai è ridotta a uno scheletro e il giardino perimetrale è invaso dalle sterpaglie. Realizzata nel 1963 su di un’area di proprietà comunale assieme al vicino istituto di via Odescalchi 94, dal 1964 era la scuola elementare Raimondi. Successivamente è diventata l’Istituto Artistico Mario Mafai. È stata poi chiusa e occupata nel 2012 da “Officine Tor Marancia”. Una volta sgomberata nel 2014 ne vengono demolite le pareti esterne lasciando soltanto uno scheletro. È proprio questa condizione d’abbandono, assieme alla volontà di dotare il quartiere di un punto d’aggregazione, che ha spinto il gruppo di cittadini a promuovere questo progetto all’interno del processo partecipativo online. Inizialmente l’opera era stata inserita in graduatoria interamente (come ultima finanziata), poi con la Delibera comunale del 2 novembre scorso è stata rimodulata.

I PROSSIMI PASSI – Nonostante la rimodulazione, nessuna previsione di fondi a bilancio e il rischio che senza successivi assestamenti al bilancio di quest’opera se ne parli nel 2022, i cittadini del Comitato Centro Culturale Tor Marancia e dell’Associazione Parco della Torre di Tor Marancia hanno organizzato per mercoledì 19 dicembre una protesta in Campidoglio durante la discussione del bilancio. “Invitiamo tutti ad unirsi alla nostra protesta – scrivono – e a denunciare la farsa del processo di partecipazione e lo scempio di Piazza dei Navigatori”. Inoltre nei giorni scorsi è stata inviata alla Sindaca una petizione corredata di 427 firme per chiedere l’istituzione di un tavolo di progettazione partecipata del Centro Culturale e la immediata bonifica e derattizzazione dell’area. Ora la Sindaca, da regolamento, ha 60 giorni di tempo per rispondere ai cittadini.

Leonardo Mancini