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CHE FINE HANNO FATTO LE “NUOVE MENSE SOCIALI”?

Il progetto, presentato dal Comune, non è ancora partito. Municipi disorientati.
In un comunicato stampa del 30 Marzo 2009 l’Assessorato Capitolino alle Politiche sociali ha avviato due progetti per il servizio di mense sociali in sei municipi romani (XVI, VIII, IV, XII, VII e XV) che hanno preso il via il 1 aprile e che costeranno all’amministrazione ben 247.740 euro.
L’obiettivo è quello di fornire un supporto alle persone con gravi disagi economici. Il primo progetto vede coinvolti l’VIII e il XVI municipio e prevede l’apertura di due mense sociali durante i giorni festivi. Ogni struttura dovrà garantire pasti per 240 persone dal 1 aprile 2009 al 31 dicembre 2009. Questa iniziativa si affianca alle convenzioni già stipulate dall’Amministrazione Capitolina con altre associazioni (il Consorzio Roma Solidarietà, la comunità di S. Egidio, l’Esercito della Salvezza e il centro Astalli) per aiutare le persone più svantaggiate con pasti nelle mense attrezzate già attive dal lunedì al venerdì. Il secondo progetto, vuole invece agire soprattutto su anziani e malati che si trovano privi di risorse per far fronte alle esigenze primarie. Questo servizio prevede pasti a domicilio contattando il numero verde della Sala Operativa Sociale Comunale 80044022. I quattro municipi interessati sono il IV, il VII, il XII e il XV. Le strutture saranno aperte nei giorni feriali e dovranno coprire la fornitura a domicilio di 30 pasti al giorno dal 1 aprile  al 31 dicembre 2009.
Il presidente del Municipio XVI Fabio Bellini, coinvolto nella prima iniziativa, sostiene che “si tratta di un progetto teorico, ancora non applicato sul territorio e che in realtà ha coinvolto poco i municipi. Mentre è già attiva da tempo una struttura nei pressi di via Bravetta (“Residence Bravetta” in via dei Carraresi) gestita da suore oblate, supervisionata da Suor Giulia, che fornisce assistenza a senza tetto e alle famiglie disagiate, distribuendo nel fine settimana 250 colazioni e 500 pranzi, oltre alla distribuzione di vestiario e la possibilità di usufruire di numerose docce e servizi igienici”. La struttura, grazie ai molti volontari e grazie ad alcuni accordi con il Comune, è in continuo ampliamento (ultimamente è stata costruita una nuova cucina adiacente alla zona mensa). Inoltre c’è  la presenza, nello stesso sito, di una scuola elementare, dove non si deve pagare alcuna retta, per aiutare i bambini disagiati, che hanno bisogno almeno di una istruzione di base.
Come il Presidente Bellini, anche i Presidenti dei Municipi XII, Calzetta, e XV, Paris, coinvolti nella seconda iniziativa, affermano che di questo progetto da loro appoggiato e sostenuto, non hanno notizie concrete. Infatti dopo aver fornito i nominativi di quelle persone che all’interno del loro territorio avrebbero bisogno di assistenza domiciliare, non sono stati più informati. In realtà l’iniziativa è ancora ferma perché sembra che il Comune di Roma stia analizzando i nominativi forniti dai municipi e “studiando” menù adatti alle esigenze dei singoli richiedenti. Soprattutto in questo periodo di crisi sarebbe ideale riuscire ad aiutare quelle persone che si trovano davvero in gravi difficoltà.

Emanuela Maisto
Urloweb.com

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