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Dalla ex Fiera a piazza di Navigatori, per Berdini si procede ‘una Convenzione alla volta’

Ad una riunione dei cittadini su piazzale dei Navigatori ed ex Fiera di Roma l’Assessore fa il punto sugli interventi dell’intero quadrante Sud

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L’occasione per intervenire su molte delle trasformazioni urbanistiche del quadrante Sud della Capitale è stata data dalla riunione indetta per il 18 gennaio dai comitati che da anni si battono contro le edificazioni di Piazza dei Navigatori e sulla ‘riqualificazione’ dell’ex Fiera di Roma.

IL SISTEMA – L’Assessore intervenuto su invito dei comitati “Piazza dei Navigatori”, “Ex Fiera di Roma-FIERAmente”, “Parco Scott”, insieme alle Associazioni “Italia Nostra” e “UCITecnici”, ha potuto esprimere la sua posizione in merito a molti degli interventi urbanistici più discussi degli ultimi anni. “L’intento che sto portando avanti è quello di chiudere comparto urbano per comparto urbano. Sono state lasciate 200 convenzioni in questa città, le chiuderemo una ad una”. Come in altre occasioni l’Assessore per qualche secondo ha lasciato il posto all’Urbanista, che in poche battute ha delineato la sua idea di ‘intervento pubblico’: “Questa è stata una città su cui il pensiero pubblico ha lasciato segni importanti – afferma Berdini – Guarda caso questa parte di Roma è quella più sottoposta a trasformazioni, perché qui in passato c’è stato un investimento pubblico imponente. Una ricchezza per tutti perché fa capire quale sia la città del domani. Le città diventano belle solo se ci spendiamo i sodi, solo se c’è un pensiero pubblico”.

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EX FIERA DI ROMA – Con la Delibera approvata in estate dalla Giunta grillina, le cubature che dovrebbero arrivare sull’area della ex Fiera sono state diminuite. Una decisione che ha ricalcato quanto richiesto in passato dall’Amministrazione municipale, ma che ha immediatamente innescato il contrasto con la proprietà dell’area (Investimenti Spa che ha presentato ricorso al Tar) e con la Regione Lazio (che ha parlato della possibilità di non accettare la Delibera). “Su ex Fiera abbiamo dovuto anticipare perché c’erano delle scadenze imminenti, però la discussione sul futuro avverrà con i cittadini – ha spiegato Berdini – Abbiamo abbassato di pochissimo la cubatura, che era stata messa lì per ripianare il debito provocato dalla scelta scellerata sulla Nuova Fiera di Roma”. La vendita dell’area infatti dovrebbe servire a ripianare i debiti contratti dal Investimenti Spa con le banche per la costruzione dei padiglioni della Nuova Fiera. Berdini ha criticato inoltre la posizione della Regione, giocando però di rilancio: “Abbiamo fatto un favore alla Regione Lazio, dicendo che se loro che se vogliono possono realizzare il Polo della Regione Lazio nell’area, chiudendo tutti gli affitti passivi che hanno. Ho proposto il cambio di destinazione d’uso da residenziale a non residenziale – aggiunge – vediamo se accettano di fare una variante che noi approveremmo in 20 giorni per fare il Polo”.

PIAZZA DEI NAVIGATORI – Molto diversa la situazione della convenzione di piazza dei Navigatori, che comprende anche l’Hotel mai terminato di via Costantino e circa 21 milioni di euro di opere mai realizzate. “Stiamo verificando la legittimità delle cubature previste – ha spiegato Berdini – La Convenzione è molto vecchia e complessa, la verificheremo fino in fondo, così come stiamo facendo con le entrate che avremmo dovuto avere”. L’assessore ha poi richiamo l’intento di coinvolgere la cittadinanza in un processo partecipativo: “Quando sarà chiaro il profilo giuridico della convenzione ne discuteremo insieme, avete la promessa dell’Assessore – aggiungendo poi – In qualsiasi caso c’è un pacchetto di opere pubbliche da decidere”. Tra queste ricordiamo il sottopasso della Colombo, “io credo che più rendiamo fluida la città meglio è – ha spiegato l’assessore – ma sono pronto a discuterne con voi”. C’è poi la possibilità di realizzare anche un campo di bocce, per il quale Paolo Berdini propone il Parco della Torre di Tormarancia, che un campo pero già lo avrebbe: “Un parco che va reso permeabile non può avere un solo accesso, deve essere aperto verso le case popolari, perché le persone che abitano in quella zona prendano a cuore quell’area”.

TENUTA DI TORMARANCIA E I-60 – La discussione non poteva mancare di ricadere su due dei capitoli ambientali e urbanistici più interessanti del territorio: la realizzazione della Tenuta di Tormarancia e l’edificazione del quartiere I-60 su via Grottaperfetta. Berdini in questo caso parte da lontano, dall’agricoltura urbana: “Ho incontrato Ferrovie dello Stato che mi ha riferito di dover consegnare 120 ettari di territorio a Roma per via dell’alta velocità, ma che il Comune non li ha mai presi in carico. Io li voglio, perché possono diventare un’occasione di lavoro. Possiamo restituirli all’agricoltura? Stesso ragionamento lo possiamo fare su Tormarancia – seguita – ci sono dei casali meravigliosi, non possiamo mandare alla rovina il patrimonio perché non siamo in grado di manutenerlo, utilizziamo dei bandi trasparenti”. Poi sull’edificazione del’I-60, quella che Berdini definisce ‘la parte amara delle volumetrie’, afferma: “Anche qui valuteremo la legittimità urbanistica del comprensorio e delle volumetrie. Quando avremo la certezza ragioneremo con voi del futuro, ma sia chiaro, non faremo sconti a nessuno”.

EX MERCATI GENERALI – Poi si supera via Cristoforo Colombo e si approda a ben altri lidi: gli ex Mercati Generali. Negli scorsi mesi la discussione su questo progetto si era riaperta, soprattutto per la presentazione di un atto, poi ritirato, in cui la maggioranza del Municipio VIII chiedeva di rivedere completamente il progetto: “Stiamo cercando di evitare la realizzazione di un progetto che fa inorridire. Otto ettari di terreno trasformati senza lasciare nemmeno un centimetro di verde. Chi abita in quell’area negli anni ha chiesto che ci fosse una piccola area verde. La risposta che mi hanno dato è che si è pensato il ‘verde verticale’. Ma non possiamo fare dieci negozi in meno? Anche qui non faremo sconti”.

STADIO DELLA ROMA – Non poteva mancare il cavallo di battaglia di Berdini: lo Stadio della Roma e l’edificazione del Business Park nell’area di Tor di Valle. Negli ultimi mesi, man mano che proseguivano gli incontri della Conferenza di Servizi, si è rilevata la distanza tra quanto ricercato dall’amministrazione grillina (una diminuzione di cubature attraverso la rimodulazione delle opere pubbliche) e quanto affermato dall’assessore Berdini (una posizione più dura che non ammetterebbe deroghe a quanto previsto dal Piano Regolatore). Anche in quest’occasione l’assessore non ha mancato di rimarcare la sua intransigenza: “In nessuna parte del mondo si fa una cosa del genere, a Roma sono due anni che va avanti questo baraccone. Lì faranno quello che dice il PRG (Piano Regolatore Generale Ndr), altrimenti andremo ad un contenzioso molto duro. Lì non si passa perché sarebbe un segnale devastante per tutta l’Italia non solo per Roma”.

MONTE STALLONARA – In conclusione non poteva mancare un accenno alla cronaca di questi giorni, con il sequestro di tre palazzine del piano di zona Monte Stallonara nel Municipio XI: “Hanno sequestrato tre palazzi perché con il gioco delle tre carte aumentavano i prezzi di vendita. In questa città c’è chi si è arricchito e chi paga prezzi inauditi – seguita Berdini – Ci sono famiglie che rischiano di perdere la casa, mentre c’è chi si è arricchito attraverso l’opacità dell’amministrazione comunale che doveva essere vigile integerrimo dell’Urbanistica. Abbiamo avuto un Comune che per troppi anni ha chiuso gli occhi. Questa storia è finita. La prima volta che faremo un piano di zona verrà realizzato in piena legalità. Se c’è l’obbligo di legge di rispettare dei massimali di costo, questi vanno rispettati”.

SPERANZA E CAMBIAMENTO – Difficile negare che la prospettiva delineata dall’Assessore Berdini sia affascinante. A dimostrarlo sono gli stessi cittadini che al termine del suo intervento non sono stati avari di applausi. Allo stesso tempo non possiamo negare che, tralasciando lo Stadio, tutte le vicende citate si sono trasformate in vertenze da anni, e che non poche richieste da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali sono rimaste inascoltate. La volontà di cambiamento c’è e sembra essere accolta e condivisa da tanti cittadini, ma questa va di pari passo con la speranza che non sia comunque troppo tardi.

Leonardo Mancini