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Dimissioni Marino: c’è ancora tempo per verifiche

marino conf stampa

Il Sindaco dimissionario: “Mai utilizzato fondi pubblici per scopi non istituzionali”

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LA CONFERENZA STAMPA – Ad otto giorni dalle sue dimissioni il Sindaco Marino torna alla carica dall’Aula della Protomoteca in Campidoglio durante una conferenza stampa dell’ultimo minuto. Nella giornata di ieri Marino è stato ascoltato in Procura in merito alle vicende degli scontrini e l’appuntamento di oggi con i cronisti è stato pensato proprio per chiarire la sua posizione nei confronti delle indagini. “Non sono indagato, non ho mai usato soldi pubblici a scopo privato, e ho firmato la lettera di dimissioni perché ho grande rispetto dell’autorità giudiziaria”, ha detto il sindaco ai cronisti romani, in un’Aula gremita e affiancato dal suo consulente legale, il Professor Enzo Musco. “Ringrazio davvero l’autorità giudiziaria per avermi voluto ascoltare, da persona informata sui fatti, non sono iscritto nel registro degli indagati”.

GLI ESPOSTI SUGLI SCONTRINI – Il Sindaco prosegue, dice di voler parlare ai romani e punta il dito contro i firmatari degli esposti in Procura: “Abbiamo deciso di tenere questa conferenza perché volevo parlare ai romani spiegando che il 12 di questo mese ho firmato la lettera di dimissioni in seguito a esposti presentati da alcune forze politiche come M5S e FdI in relazione a vicende che mi riguardano – seguita – Ho deciso di dimettermi perché ho estremo rispetto dell’autorità giudiziaria auspicando di presentarmi davanti all’autorità giudiziaria da dimissionario – sottolinea Marino – Esposti che non esito a definire vergognosi. Sono scritti o da persone in malafede o da persone ignoranti, faccio un esempio per tutti. In uno c’è scritto che il sindaco ha utilizzato risorse pubbliche per la tintoria. Bastava approfondire e si capiva che era per lavare gli abiti storici dei trombettieri di Vitorchiano e il tappeto rosso con cui si accolgono i capi di stato. Questo – dice il Sindaco – è il tipo di esposto al quale io ho risposto con la documentazione e la verità dei fatti”.

SOLO SPESE ISTITUZIONALI – La linea è chiara, il primo cittadino nega di aver mai utilizzato i fondi pubblici per scopi diversi da quelli istituzionali. Porta alcuni esempi, uno su tutti il viaggio di a New York per incontrare il commissioner del Department of housing Vicki Been, “per confrontare il lavoro fatto per quello che riguarda l’housing sociale nelle due città, e sulla gestione del patrimonio pubblico, e poi per incontrare il sindaco Bill De Blasio”. Una permanenza che, a quanto affermato, sarebbe stata pagata personalmente dal Sindaco: “Può certamente essere considerato un viaggio istituzionale, visti gli impegni, ma siccome ero al termine di una vacanza negli Usa, decisi di pagare l’albergo, circa 700-800 euro, con soldi miei”.

LA DIFESA – A parlare è poi il consulente legale del Sindaco: “La vicenda degli scontrini è stata iscritta dai magistrati con il modello 45, ossia notizie non costituenti reato – ha detto Musco – Il sindaco non è indagato per niente. Ieri in Procura è entrato come persona informata dei fatti ed è uscito come persona informata dei fatti“.

LE ‘NECESSARIE VERIFICHE’ – In conclusione il Sindaco risponde ai cronisti che lo incalzano sulla possibilità che ci sia ancora in Aula Giulio Cesare una maggioranza pronta a schierarsi dalla sua parte. “Fa parte delle verifiche che bisogna fare”, ha concluso Marino, riferendosi a quelle verifiche da lui auspicate nella lettera di dimissioni.

LE REAZIONI – Appare attraverso Facebook la reazione del Consigliere di FI, Davide Bordoni, che parla di ‘favole’ e di ‘caso umano’: “Sembra che ancora non si si sia esaurita la colla con cui Marino è ‘attaccato’ alla poltrona del Campidoglio. Adesso addirittura favoleggia di maggioranze da verificare e non esclude il ritiro delle dimissioni. Ormai siamo davanti ad un caso umano e non politico, rimane per questo davvero difficile trovare le parole adatte a descrivere la situazione paradossale in cui il Partito Democratico ha fatto sprofondare Roma. L’appello è direttamente a Renzi ed ai vertici nazionali: “Quanto ancora dovremo sopportare? Riuscite a mandarlo via o assisteremo all’ennesimo, squallido, teatrino?”. Da SEL è la Consigliera capitoli Imma Battaglia a alzare il tiro e a chiedere che il Sindaco riferisca direttamente in Aula Giulio Cesare: “Ritengo che sia atto di responsabilità verso il Consiglio comunale e la città che lo stesso Sindaco venga al più presto in Aula Giulio Cesare a riferire e a chiarire gli interrogativi che stanno emergendo – afferma la Consigliera Battaglia – È il modo più trasparente per recuperare una credibilità istituzionale che riguarda l’intera città di Roma”.

Leonardo Mancini