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Dopo i fatti di Orlando innalzate le misure di sicurezza al Gay Village

Metal Detector Gay Village 1

Metal Detector, coordinamento con le Forze di Polizia e più uomini della sicurezza

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LE MISURE DI SICUREZZA – Dopo i fatti di Orlando è stato innalzato il livello di sicurezza del Gay Village di Roma. In questi giorni gli addetti, dalle 40 unità delle scorse edizioni, sono saliti a 50, ma dopo l’attentato di Orlando il numero è stato incrementato ulteriormente arrivando a 60 persone. Contestualmente anche i metal detector, già presenti anche nelle scorse edizioni, sono passati da due a tre. “Nella manifestazione, già da molti anni sono attivi i Metal Detector che garantiscono il monitoraggio e l’afflusso in sicurezza del pubblico all’ingresso – spiegano gli organizzatori in una nota – basti pensare che negli anni abbiamo sequestrato centinaia di coltellini, bottigliette di vetro ed oggettistica di vario genere”.

LA SICUREZZA CHE FUNZIONA – Dopo l’innalzamento delle misure di sicurezza, è Imma Battaglia, presente nel CdA dell’Evento, a rassicurare sull’organizzazione del Gay Village: “Siamo affranti da ciò che è successo in Florida – scrive Battaglia in una nota – Il Pulse di Orlando è il simbolo di un’omofobia generalizzata, che purtroppo trova ancora spazio nel nostro Paese. Tuttavia mi sento di dire che un episodio come quello accaduto al Pulse, non potrà aver luogo al Gay Village, dove sotto la direzione responsabile di Fabrizio Fortunati, da 15 anni si è costruito e consolidato un reparto che agisce nella discrezione. Perché – aggiunge – la sicurezza che funziona, è la sicurezza che non si fa notare”.

IL COORDINAMENTO CON LE FORZE DI POLIZIA – In ogni caso gli interventi in termini di sicurezza non si sono limitati alla sola organizzazione dell’evento, bensì vantano il supporto e il coordinamento con le forze di Polizia: “Abbiamo rinforzato il reparto, le pattuglie del Commissariato di Zona dirette, magistralmente, dal Dott. Francesco Zerilli, ci sostengono piantonando l’area, in costante contatto reciproco, il tutto con il coordinamento del Prefetto che è al corrente di ogni nostro movimento – continua Imma Battaglia – Il Gay Village è la dimostrazione che una buona combinazione tra servizio pubblico e privato, garantisce al pubblico maggior serenità, perchè la migliore formula per la sicurezza è quella che si basa su un giusto mix ben equilibrato, proprio tra servizio pubblico e privato. Al Gay Village – conclude – un uomo armato di pistola, fucile o qualsivoglia arma, non può in alcun modo entrare”.

PERQUISIZIONI ALL’INGRESSO – “Sono più che sufficienti tre metal detector – ha precisato un addetto alla sicurezza interpellato dall’Ansa – anche perché l’ingresso è uno solo. Gli spettacoli al Gay Village sono iniziati da due settimane e da allora perquisiamo chi entra, soprattutto per evitare che le persone portino bottiglie di vetro che in caso di rissa possono diventare vere e proprie armi”. In merito alle perquisizioni all’ingresso Vladimir Luxuria, tra i promotori della manifestazione, ai microfoni di Radio Cusano Campus ha detto: “Sicuramente il Gay Village non lo chiuderemo – ha detto ai microfoni di Radio Cusano – perché significherebbe darla vinta a chi vuole farci vivere nel terrore. Ma siamo freddi e consapevoli. Aumenteremo le misure di sicurezza, abbiamo il metal detector. Abbiamo anche la volontà di andare contro la legge, perché la legge ci impedisce di fare perquisizioni a tutti quelli che entrano, che invece noi perquisiremo, nonostante i divieti”.

LeMa