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Elezioni Roma: è caos scrutini

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Con i conti che non tornano l’unica certezza sono i ricorsi

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CAOS SCRUTINI – Ritardi, conti che non tornano, stanchezza e impreparazione, succede di tutto con il conto delle schede elettorali. In questi giorni si moltiplicano le notizie di possibili brogli, così come le ricostruzioni di come sia possibile che i conti, anche su verbali delle stesse sezioni scrutinate, non tornino. In questo clima di incertezza, con numeri e preferenze che spopolano sui social network prima ancora che sui dati ufficiali, è sicuro che qualche voto, magari disgiunto, non sia stato conteggiato in modo corretto e che, all’indomani del ballottaggio, i ricorsi fioccheranno. 

SI RICORRE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Intanto, in attesa del ballottaggio, il Segretario della Presidenza della Repubblica ha ricevuto una lettera dell’ex candidato Sindaco Maritato che denuncia presunti brogli elettorali e irregolarità in almeno 30 sezioni, soprattutto nei municipi II, XIII e VIII, che avrebbero portato alla perdita di circa 3500 voti. “Una differenza di conteggio dei voti che significa per i singoli candidati essere dentro o fuori il Consiglio comunale o municipale. Per questo motivo – scrive Maritato – abbiamo denunciato il tutto alla Procura della Repubblica di Roma con un esposto in cui chiediamo di procedere per omissioni di atti d’ufficio e abuso d’ufficio”.

UN PROBLEMA DI DIGITAL DIVIDE? – In questo marasma post elettorale c’è anche chi, come il candidato PD in Municipio IX, Alessandro Lepidini, parla di ‘allarmante ritardo tecnologico’, dando la colpa degli errori e della lentezza al sistema ‘arcaico’ di trasmissione di dati e verbali: “Un gap tecnologico – continua Lepidini – che mette in luce e penalizza fortemente la mancata digitalizzazione di dati, informazioni e servizi. Sarebbe stato probabilmente sufficiente mettere in connessione i vari terminali delle sezioni elettorali con la centrale operativa per rendere disponibili i risultati in tempi accettabili”. Per Lepidini, tra le varie criticità che si sarebbero potute evitare, bisogna ricordare l’inizio dello scrutinio immediatamente dopo la chiusura dei seggi: “Questa disorganizzazione poteva comunque essere evitata con un accorgimento dettato dal buon senso, ovvero iniziando lo scrutinio dalle 8 del successivo lunedì mattina”.

LeMa