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Giubileo: Roma Capitale della paura

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Ritratto impietoso fornito dai dati del Censis nel suo rapporto ‘Roma verso il Giubileo’

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ROMA VERSO IL GIUBILEO – Si è svolta ieri la prima riunione della ‘cabina di regia’ che servirà a coordinare l’organizzazione del Giubileo della Misericordia. Roma si prepara ad accogliere turisti e pellegrini, cercando di non lasciare nulla al caso. Ma intanto la percezione della sicurezza in città non sembra essere delle migliori. Perlomeno a quanto si rileva dai dati forniti quest’oggi dal Censis nel primo numero del diario ‘Roma verso il Giubileo’, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell’agenda cittadina in vista dell’Anno Santo attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel corso del 2015. 

I DATI DEL CENSIS – Secondo i dati Roma è sempre più ‘Capitale’ dei furti e del borseggio (+75% negli ultimi tre anni), oltre ad essere divenuta una grande piazza dello spaccio (+43%). Anche la percezione della sicurezza da parte dei cittadini sembra essere in calo, con il 55,4% dei romani ritiene la capitale una città oggi meno sicura rispetto a qualche anno fa. Ne sono convinti soprattutto i residenti dei quartieri del centro (58,6%) e della estrema periferia (56,4%), le donne (60,5%) e i più giovani (di 18-29 anni: 65%).

FURTI E BORSEGGI – I dati forniti riguardano gli ultimi tre anni (2010-2013), periodo in cui i borseggi sono aumentati del 75% (molto più della media nazionale, pari a +43,7%), i furti nei negozi del 29,5% (+15,2% in Italia), i furti sulle auto in sosta del 20,6% (+5,1% il valore medio del Paese). Un fenomeno collegato, nei documenti del Censis, direttamente all’aumento (del 43,4%) dei reati collegati alla droga. “I numeri raccontano una insicurezza crescente in strada, nelle piazze e nei luoghi pubblici della capitale, una pericolosa deriva di micro-illegalità diffusa che semina insicurezza tra i cittadini”.

LA SICUREZZA NEI QUARTIERI – Secondo il Censis sarebbe l’Esquilino il quartiere più insicuro della Capitale (lo pensa il 13,8% dei romani), “seguito da San Basilio (12,3%), Corviale e il Trullo (11,2%), Centocelle (11,1%), Torpignattara (10,4%), Torre Angela e Torbellamonaca (9%). Per i cittadini i luoghi più pericolosi sono la stazione Termini e i relativi dintorni (67,5%), piazza Vittorio (20,4%), la stazione Tiburtina (18,6%) e la stazione Ostiense (11,7%). Sono considerate molto insicure e da evitare le strade isolate (lo pensa il 54,7% dei romani), le stazioni della metropolitana (32%), i luoghi di ritrovo di extracomunitari e delle comitive di giovani (27,1%), le fermate degli autobus (13,3%) e i vagoni della metro (12,3%). Le stazioni della metro sono percepite come pericolose soprattutto dalle donne (35,2%), le strade isolate mettono paura soprattutto alle persone anziane (53,6%) oltre che alle donne (55,9%)”.

IL RAPPORTO CON I VIGILI – Di certo una categoria poco amata dai romani, che vedono il vigile urbano soltanto come un ‘dispensatore di multe’. Si rimane però perplessi difronte al dato secondo il quale “Solo il 7,8% dei cittadini romani pensa che i vigili urbani siano tra i servizi che funzionano meglio”. Un elemento di sfiducia nella categoria che è stato messo in relazione dal Censis con i dati relativi ai reati di percosse, minacce, estorsioni e lesioni: “Dinamiche sociali patologiche in una città in cui i servizi e gli operatori che fanno capo al Comune sono considerati in generale poco efficienti”.

L’OMBRA DEL TERRORISMO – Inoltre con l’arrivo del Giubileo non potevano mancare le preoccupazioni per attacchi terroristici a luoghi sensibili della capitale: “Fa paura al 43% dei cittadini, più della crisi economica internazionale (39%), dei rischi climatici che potrebbero causare catastrofi naturali (34,8%), delle guerre legate alle diversità religiose e culturali (26,7%), della perdita di competitività della città (21%), delle ondate migratorie provenienti dai Paesi poveri o dai teatri di guerra (19,9%), del ritorno di malattie un tempo debellate o endemiche (15,5%)”.

LM