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Il popolo di Twitter dice “no” alla parata militare del 2 giugno

Da Twitter l’appello: “no alla parata militare del 2 giugno a Roma”. L’evento, secondo molti, dovrebbe essere annullato per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.

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Dopo il sisma in Emilia – anche se in realtà il vociferio internettiano e non è iniziato ben prima – il popolo di Twitter si rivolta contro la consueta parata militare prevista per il 2 giugno a Roma. L’evento, infatti, viene visto come un inutile e gravoso spreco di denaro che potrebbe invece essere efficacemente dirottato per aiutare le popolazioni colpite dal disastro del terremoto negli ultimi giorni. 
L’iniziativa è visibile su Twitter grazie all’hashtag #no2giugno e ha raccolto i favori di personalità note come Nichi Vendola, Cecilia Strada e Antonio Di Pietro. In molti, inoltre, chiedono di annullare la visita di Papa Benedetto XVI a Milano. 
“Follia sperperare tanti soldi per la parata del 2 giugno – ha affermato su Twitter Antonio Di Pietro – Opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà”. Gli fa eco Nichi Vendola: “Italia attraversata da lutti, disperazione, paure. Inopportuno fare ora la parata militare del 2 giugno. Altri modi per celebrare la Repubblica”. E Cecilia Strada dichiara tramite tweet: “Annullare la parata del 2 giugno, usare i 10 milioni di euro per aiutare i cittadini post terremoto: la Repubblica si dovrebbe celebrare così”.

Il Sole 24 Ore stima un bilancio di quanto ammonterà la spesa della parata che comunque, in tempo di austerity, è stata nettamente ridimensionata con un calcolo di risparmio ammontante a circa il 40% rispetto agli altri anni.

Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, pensa che sulla tematica debba decidere il Presidente Napolitano, come riporta l’Agenzia Dire. “Sospendere la parata del 2 giugno? Credo che questo è un tema su cui può decidere solo il Presidente della Repubblica”. Così a margine di una conferenza stampa con l’ordine degli avvocati il Sindaco ha risposto a chi gli chiedeva se fosse il caso di sospendere la parata del 2 giugno come segno di solidarietà per il terremoto in Emilia. “La parata – ha aggiunto il primo cittadino della Capitale – non è uno sfoggio di potenza o forza, ma solo un momento di celebrazione importante della nostra repubblica, un ricordo di tutte le persone cadute e che oggi si sacrificano per le missioni di pace. Non è una festa che si può cancellare”. “Esprimo solidarietà a tutti i sindaci, le famiglie ed i colpiti di questa nuova scossa di terremoto – ha concluso Alemanno – Ribadisco che Roma è pronta a intervenire con la sua protezione civile ed a mandare tutti i soccorsi possibili come già avvenuto in precedenza”

Il popolo, dunque, si divide tra chi vede la parata militare come un inutile sperpero di soldi, che in questo periodo particolare per il Paese, dovrebbero essere direzionati verso altri scopi, chi vedrebbe nell’annullamento della festa un chiaro segnale dello Stato di solidarietà verso i cittadini in difficoltà e un modo per avvicinarsi sempre più alla popolazione e chi, al contrario, considera l’evento militare un simbolo della nostra storia e un’onorificenza necessaria per i caduti della guerra. Attendiamo di sapere quale di queste voci verrà accolta.

Serena Savelli