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Inaugurato l’Hortus Urbis sull’Appia Antica

Il 25 marzo è stato inaugurato l’Hortus Urbis presso la ex Cartiera Latina in Via Appia Antica. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del ricco panorama di appuntamenti primaverili del Parco dell’Appia Antica.


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L’organizzazione dell’orto è stata affidata a Zappata romana che da alcuni anni si occupa di censire e organizzare in rete le varie realtà romane degli orti condivisi: “l’iniziativa parte da un’apertura dell’ente parco – spiegano i rappresentanti di Zappata – un Ente istituzionale che scommette sui cittadini, e ci contatta perché negli anni abbiamo costruito una rete attiva tra queste realtà”. L’area scelta è degna di ogni manuale di storia e d’arte antica: un’area verde lungo l’antico Almone, a due passi dalla Regina Viarum (l’Appia Antica). Una zona prima degradata ma che è stata identificata e riqualificata assieme all’Ente del parco: “si è optato per quest’area anche per lanciare un messaggio di riqualificazione generale – spiegano i rappresentanti di Zappata – una realtà significativa, vicino alla sede del Parco, dove già vengono portati avanti molti progetti e laboratori”. La valenza didattica dell’iniziativa è di facile intuizione, le possibilità formative per i ragazzi sono date dalla volontà di creare uno spazio dove far rivivere la coltura tradizionale dell’antica Roma. All’iniziativa ha partecipato anche il Consigliere Regionale Gianluca Peciola, il quale ha manifestato la vicinanza delle istituzioni provinciali e l’importanza di questo tipo di iniziative: “questa è la migliore proposta per la riqualificazione del Parco: una prospettiva sostenibile attraverso una comunità di persone che vuole utilizzare un’area per costruire un orto condiviso, peraltro recuperando la tradizione degli antichi romani. L’elemento del km 0, la produzione diretta della comunità, sono tutti elementi che mandano un messaggio non soltanto all’Ente parco, che ha avuto una bella intuizione, ma all’intera città. Servirebbero più iniziative di questo tipo: un recupero del rapporto con la terra e con i cicli della natura”. L’Hortus Urbis è una realtà importante per il territorio e per i cittadini che andrà a coinvolgere con le sue attività domenicali: “il Parco ha fatto una scommessa interessante, Zappata romana non fa altro che mettere un riflettore sulle reazioni positive delle persone che vedono le aree verdi totalmente lasciate a se stesse – raccontano i responsabili dell’iniziativa – tutto questo è già istituzionalizzato altrove. E ora ci troviamo ad essere promotori di qualche cosa di bello in un contesto sociale, ma che potrebbe diventare un richiamo maggiore per queste realtà, proprio perché finalmente istituzionalizzato”. Alla costruzione e al mantenimento dell’orto partecipano attivamente molte delle realtà del territorio come gli Orti urbani Garbatella, la cooperativa Coraggio e gli ex lavoratori Eutelia raggruppati nell’Eutorto, ma anche organizzazioni più grandi come i Giardinieri Sovversivi Romani, il principale gruppo di Guerrilla Gardening a Roma che ha avviato il network italiano di guerriglieri verdi. Inoltre il supporto all’iniziativa è arrivato anche da molti cittadini, professionisti cultori del paesaggio e realtà cittadine, nazionali ed internazionali quali ad esempio IES Abroad e SloowFood Roma. Il progetto ha ottenuto inoltre il Patrocinio del Municipio Roma XI e della Provincia di Roma. Nei confronti della realtà di Eutorto è intervenuto Gianluca Peciola: “queste persone hanno perso il lavoro, quello importante che dava reddito, attraverso gli orti si ricrea una prospettiva, ma la necessità è che questa generi reddito. Si debbono creare delle opportunità concrete, e le istituzioni devono impegnarsi ad investire in questo senso – continua Peciola – questa è prospettiva alternativa per affrontare la crisi che le Istituzioni devono offrire, attraverso progetti di sostenibilità ambientale e di produzione agricola. Non possiamo considerare queste esperienze soltanto di costume, l’Hortus rappresenta un progetto sulla città dove sono presenti aree dismesse che hanno vocazioni agricole antiche e zone dell’agro romano che potrebbero essere riqualificate, soprattutto per i giovani che vogliono riavvicinarsi alla terra”. È la prima volta per la nostra città che ambiti istituzionali e realtà spontanee si coordinano in azioni reali per la salvaguardia del verde e della cultura del territorio. Quello che Zappata romana spera è che l’Hotus divenga un vero e proprio cantiere verde, che offra nuove opportunità di incontro, apprendimento e di scambio. Le attività in programma sono molteplici, dai laboratori per i bambini all’offerta formativa per i ragazzi più grandi, ma anche la possibilità di collaborare alla gestione dell’orto, offerta a tutti i cittadini volenterosi. “Chiunque può venire e aiutarci in questa impresa, ci siamo accorti in questi anni dell’importanza della socialità e delle grandi possibilità che iniziati come queste offrono”.

Leonardo Mancini