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L’ex Mira Lanza e il bando Reinventig Cities

Roma partecipa al concorso internazionale con cinque aree, tra cui l’ex saponificio di Marconi

Tratto da Urlo n.177 Marzo 2020

MARCONI – Roma è rientrata ufficialmente nel bando ‘Reinventing cities’ promosso dalla rete di capitali mondiali ‘C40’, un’occasione importante per recuperare gli spazi abbandonati delle città favorendo nuovi modi di vivere i luoghi in un’alleanza virtuosa tra pubblico e privato, per uno sviluppo urbano più sano e sostenibile. Nella Capitale sono cinque le aree individuate per partecipare a questa rigenerazione: la stazione Tuscolana, l’ex Filanda, il mercato di Torre Spaccata, la scuola Vertunni e l’ex Mira Lanza. Quest’ultima area, il vecchio saponificio lungo il Tevere in zona Marconi, da tempo è in abbandono. Negli anni è salito più volte all’onore delle cronache per incendi (spesso dovuti ad incidenti negli insediamenti abusivi che sorgevano nelle strutture), sgomberi e nuove occupazioni. Per l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori questa è un’occasione per realizzare un nuovo modello di sviluppo e per confrontarsi con modelli innovativi di trasformazione su un livello di confronto con le altre città del mondo.

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IL BANDO E IL CRONO-PROGRAMMA

Il programma punta alla realizzazione di progetti di rigenerazione urbana all’insegna della sostenibilità ambientale, per trasformare aree dismesse ed edifici abbandonati in luoghi innovativi. Il tutto attraverso progetti selezionati tra le proposte di realtà private in collaborazione con gli enti pubblici e le comunità locali. Il bando si divide in due fasi principali: la prima è la fase di manifestazione di interesse; la seconda è di presentazione della proposta. Un crono-programma serrato che è iniziato nel dicembre scorso e proseguirà nei prossimi mesi, a partire da maggio 2020, con le manifestazioni di interesse sui luoghi messi a bando. Entro luglio si procederà all’analisi e nello stesso mese verrà lanciata la fase delle proposte, da presentare entro dicembre 2020. La giuria per l’analisi dei progetti e per la selezione finale si riunirà nel febbraio 2021. Un lungo processo che potrebbe cambiare realmente il volto di cinque aree inutilizzate della città, compresa quella nel quadrante Marconi.  L’assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Valentina Vivarelli, ha sottolineato come la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato sia una delle strade che si stanno percorrendo per valorizzare il patrimonio capitolino, senza però dimenticare il confronto con cittadini, amministratori, investitori e progettisti.

DALLA POLITICA LOCALE

Nonostante lo scioglimento del parlamentino di via Mazzacurati (nuove elezioni per il Municipio XI sono attese in primavera), la politica locale non ha smesso di tenere d’occhio quanto previsto per questa zona. Da Fdi, l’ex capogruppo Valerio Garipoli, ha richiamato l’attenzione sulla vicenda della vicina area da destinare a parco (Parco Papareschi), un’opera bloccata a causa dell’inquinamento del suolo e delle difficoltà nell’indicare le responsabilità della bonifica. “Per quanto positiva la notizia del bando – afferma Garipoli – ribadiamo la ferma necessità di procedere nell’immediato ed in maniera prioritaria alla bonifica dei terreni, i cui costi però non sono ancora stati calcolati, né è chiaro chi dovrebbe procedere all’intervento. Si eviti di far sfumare il sogno di un Parco a Marconi – conclude – serve un’azione di riqualificazione ambientale, che permetta il riutilizzo delle aree verdi per i residenti nell’ottica di una sostenibilità economica, sociale e ambientale”. L’ottica sotto cui guarda questi interventi il candidato del centrosinistra per il Municipio XI, Gianluca Lanzi, è quella di una riqualificazione dell’interno quadrante sul medio-lungo periodo: “Vedremo che tipo di progetti saranno proposti – afferma l’esponente dem – Questo è un bando che si rinnova anche nei prossimi anni e ce ne sono anche altri che possono fare al caso del nostro Municipio, penso ad esempio al bando europeo Urbact. Io sono già a lavoro per individuare nuovi spazi e beni abbandonati per far crescere vocazioni e possibili future destinazioni”. Dalla Lega l‘idea è che quest’area possa servire da raccordo con il municipio confinante (l’VIII), magari in collaborazione con Roma Tre: “Qualsiasi progetto di riqualificazione è ben visto, ma bisogna essere concreti, non ci servono idee da libro dei sogni – afferma l’esponente del Carroccio, Daniele Catalano – Qui si parla di archeologia industriale: credo sarebbe facile immaginare spazi per Roma Tre, magari per le facoltà di Ingegneria o Architettura. Anche nell’ottica di sfruttare il sottoutilizzato Ponte della Scienza, mettendo in sicurezza un’intera area soggetta ad occupazioni ed insediamenti abusivi”.

Andrea Calandra