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Mondo di Mezzo: l’indagine rimette tutto in discussione

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Dalle richieste di scioglimento del Comune al controllo di bandi e gare, passando per il riordino del Pd romano

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GLI INCONTRI – Con lo sconvolgimento che l’inchiesta ‘mondo di mezzo’ sta portando nella Capitale, per il Sindaco di Roma Ignazio Marino, quella di oggi è stata una giornata di incontri. Oltre al neo-commissario del Pd nella capitale Matteo Orfini, nominato ieri dal premier Renzi che ha voluto così ‘azzerare’ i vertici del partito romano, il Sindaco ha incontrato anche il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Successivamente il primo cittadino, accompagnato dall’Assessore al Bilancio Silvia Scozzese, si è recato negli uffici del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. A quest’ultimo, come riportano le agenzie, Marino avrebbe chiesto di verificare tutti gli appalti pubblici sui quali possono esserci dei dubbi o delle opacità: “Abbiamo chiesto al presidente – ha spiegato Marino – che un pool di esperti dell’Autorità passi in rassegna tutti gli appalti che sono al momento in essere e su cui nutriamo delle preoccupazioni. Questa lista, insieme a quesiti specifici sugli aspetti giuridici di altre attività in corso di Roma Capitale che sono già oggetto di indagine, costituiranno una relazione che consegneremo al presidente Cantone nelle prossime ore”. 

SCIOGLIMENTO DEL COMUNE – La possibilità che il Comune di Roma venga sciolto per infiltrazione mafiosa, non sembra essere del tutto da accantonare. Dopo la richiesta del M5S, è lo stesso Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro a non escludere completamente lo scioglimento: “Stiamo leggendo le 1200 pagine dell’ordinanza – ha spiegato il Prefetto – e nei prossimi giorni presenteremo le nostre valutazioni al Ministro Alfano. Bisogna comunque tenere conto – ha aggiunto – che siamo la Capitale e la nostra decisione, qualunque essa sia, riguarderà tutto il Paese“. Le richieste avanzate dal M5S includevano anche il Sindaco Marino, che per i penta-stellati infatti dovrebbe fare un passo indietro perchè “Roma è stata infangata e distrutta da un sistema corrotto schifoso: sono coinvolti tutti, destra e sinistra, solo noi no”. Anche il Consigliere regionale, Fabrizio Santori, parla del possibile scioglimento come una scelta ‘umiliante ma necessaria’: “Gli elementi dell’inchiesta Mondo di Mezzo ne sono sicuramente primaria ragione, ma l’incapacità di Marino nel governare una città allo sbando ne rappresenta un ulteriore valido motivo – seguita Santori – È impensabile che mentre la sinistra proteggeva profughi e rom, qualcuno ci mangiava sopra, di fatto sbeffeggiando la cittadinanza romana. Mentre Tor Sapienza si ribellava e le periferie di questa città si incendiavano, le solite cooperative facevano affari d’oro. I romani rivendicano giustizia, competenza, onestà e gente non ricattabile”.

CONTRO LO SCIOGLIMENTO – Sulla possibilità di scioglimento è intervenuto anche il neo-commissario del Pd romano Orfini: “Non credo ci sia il rischio di commissariamento del Comune di Roma – riferendosi poi al M5S – A loro dico che la linea dello scioglimento di questa amministrazione è la linea della mafia, di quei poteri criminali che hanno provato a infiltrare questa amministrazione e hanno poi provato ad aggredirla perchè non facevano quello che dicevano”. Orfini seguita poi difendendo quanto fino ad oggi fatto dall’Amministrazione Marino: “Questa amministrazione è stata un argine ai poteri criminali: ciò che emerge dimostra come ci sia stata un’aggressione a questa amministrazione”. Il Commissario, come riporta Repubblica, ha inoltre annunciato una grande assemblea pubblica per il 10 dicembre al Laurentino 38, per riavvicinare il partito alle periferie. 

DALLA REGIONE – Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, ha voluto dare il via oggi ad un’indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione quali: Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per sapere se società legate all’inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito: “Siamo grati alla Procura per questa indagine sull’intreccio inquietante tra decisione amministrativa, posizione politica e, addirittura, interessi criminali – ha scritto Zingaretti – Contro i rischi delle infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione servono non 100, ma 100 mila occhi aperti: ci deve essere la massima vigilanza e intransigenza. Emerge un quadro sconvolgente contro cui dobbiamo batterci e ci battiamo”. 

DIMISSIONI E AVVICENDAMENTI – Dopo le dimissioni di Patané, questa mattina è stato eletto presidente della Commissione Cultura in Regione Cristian Carrara. Intanto anche Luca Gramazio Capogruppo di FI in Regione ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo: “Ho comunicato ai miei colleghi la decisione di rassegnare le mie dimissioni da capogruppo di Fi al Consiglio regionale perché intendo dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica, caratterizzata da coerenza, impegno sociale e lealtà: principi che mi sono stati insegnati e ai quali mi sono sempre ispirato – aggiunge Gramazio preoccupato per le possibili strumentalizzazioni – Mantenendo la mia posizione potrei alimentare facili e strumentali polemiche che, fatalmente, coinvolgerebbero anche il mio partito. È per questo che intendo fare un passo indietro, mentre resta assolutamente inalterata la mia fiducia in una giustizia celere che possa far luce sulla verità e, inevitabilmente, escludermi da vicende che non mi appartengono”. 

Leonardo Mancini