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Municipio VIII: pronti alla nuova discussione sugli ex Mercati Generali

Due documenti in discussione con la maggioranza divisa, mentre il dibattito potrebbe scontrarsi con una decisione già presa

LA CRISI NELLA MAGGIORANZA – La giornata di domani si preannuncia particolarmente calda per il Consiglio del Municipio VIII. In particolare, alla prova del nove, c’è la maggioranza penta-stellata che dovrà farsi strada tra le varie anime espresse dai consiglieri oppure arrivare allo scontro, questa volta definitivo. A tenere gli occhi puntati sul parlamentino di via Benedetto Croce, oltre agli attivisti del M5S, c’è anche il vicesindaco, che per oggi ha convocato in Campidoglio i consiglieri nella speranza di ricostruire la maggioranza, in vista della votazione di domani mattina sugli ex Mercati Generali.

I DUE ATTI IN DISCUSSIONE – Saranno due gli atti da discutere. Il primo, quello rinviato dopo la caduta del numero legale nella seduta del 2 marzo scorso, che vede le firme di tutte le opposizioni e, originariamente, anche del consigliere grillino, Giuseppe Morazzano. L’altro è stato invece frutto del lavoro della componente più critica nei confronti dell’operato del Presidente Pace e del progetto sugli ex Mercati Generali. L’atto sul quale non si è potuta esprimere l’Aula il 2 marzo, prevedeva la richiesta di inserire nelle more dell’intervento: la costruzione del ponte pedonale da via Francesco Negri, dell’inserimento all’interno dell’area di un Ambulatorio Sociale, la risistemazione del Giardino Pisino in via Pellegrino Matteucci, la previsione di uno spazio per le start-up e la ricaduta occupazionale sul territorio. Il secondo testo invece punta il dito contro le funzioni commerciali inserite nel progetto e la totale assenza di verde, oltre a richiedere una revisione del progetto, da realizzare previo accordo con i costruttori.

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IL PARERE DELL’AVVOCATURA – La maggioranza in Municipio VIII potrebbe definitivamente spaccarsi, arrivando fino ad una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente, su una discussione che il Campidoglio potrebbe però già considerare chiusa. La Sindaca infatti avrebbe già deciso di proseguire sul progetto, dopo il parere dell’Avvocatura Capitolina sui possibili costi per uno stop. A renderlo noto sono due articoli (La Repubblica 1 marzo e Il Tempo 2 marzo): “Se la Sindaca non dovesse dare il via libera formale – si legge su Il Tempo – il Campidoglio dovrebbe rimborsare i 111 milioni di euro finora spesi dai proponenti, inoltre dovrebbe anche risarcire altri circa 37 milioni tra danno emergente e lucro cessante. Senza contare l’inevitabile danno erariale”. Seconda ipotesi prospettata dal quotidiano romano riguarda una possibile revoca in autotutela della convenzione: “Si prospetterebbe un contenzioso giudiziario che finirebbe probabilmente col riconoscimento ai proponenti del diritto a costruire. Anche in questa eventualità – seguita l’articolo – il Campidoglio dovrebbe risarcire i danni e si configurerebbe un danno erariale”.

DALLA PRESIDENZA IL RICHIAMO AL CAMPIDOGLIO – Intanto il Presidente Paolo Pace è tornato a parlare con noi di questa vicenda e delle dinamiche interne alla sua maggioranza: “Il parere dell’avvocatura rappresenta la risposta definitiva a quanti, nonostante le evidenze documentali e fuori da ogni logica di buon senso e della realtà delle cose, avrebbero voluto fermare l’iter autorizzativo di un progetto ormai approvato in toto, per procedere addirittura ad un processo di revisione dello stesso con una modalità di compartecipazione dei cittadini (che semmai si fa all’inizio di un processo e non alla fine)”, scrive il Presidente. Che poi sui contrasti nella maggioranza aggiunge: “Posso solamente dire che credo sia comune a quella da sempre esistente anche in tutte le altre forze politiche e forse è fisiologica e necessaria. L’importante è che alla fine chi ha seguito un percorso errato abbia la capacità di accettarne il diverso esito e di riconoscerne gli errori fatti affinché per il futuro, in situazioni analoghe, detti errori non debbano più ripetersi”. Il richiamo alla decisione del Campidoglio, che potrebbe anche rendere più leggero il clima in via Benedetto Croce, è chiaro: “Si tratta comunque di tematiche comunali ed ogni scelta e decisione spetta al Comune di Roma, quindi attenderemo che il Campidoglio si pronunci al più presto sulla questione mettendo fine ad ogni possibile contestazione o possibilità d’interpretazione”.

Leonardo Mancini