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Municipio VIII: anagrafici sovraffollati, riaprire gli sportelli decentrati

La denuncia di Fdi e la richiesta di ripristinare gli uffici nei mercati e in via delle Sette Chiese

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UFFICI ANAGRAFICI SOVRAFFOLLATI

Primo appuntamento disponibile a metà settembre, lunghe code e attese infinite. Sono queste le condizioni per il rinnovo della Carta d’Identità Elettronica in Municipio VIII. Attese che non si discostano affatto da quelle che devono sostenere i cittadini degli altri municipi, e che in ogni caso restituiscono pienamente la quantità di lavoro ricaduta sugli uffici anagrafici e sul personale adibito al rilascio di pratiche e documenti.

PROBLEMI E RITARDI SU TUTTE LE PRATICHE

La denuncia sui tempi e sulle difficoltà per il personale, arriva dal consigliere municipale di Fdi, Maurizio Buonincontro: “Siamo arrivati al punto in cui la Sindaca non può più voltarsi dall’altra parte. Se io fossi un dipendente comunale non vorrei più lavorare al pubblico per evitare insulti quotidiani”. I ritardi non sarebbero soltanto relativi alle Carte d’identità Elettroniche, per le quali servono macchinari specifici e tempi burocratici stabiliti, ma anche per il rilascio di certificati a vista. “I cittadini arrivano all’ufficio anagrafico per richiedere un certificato e gli viene dato un appuntamento dopo un mese – spiega Buonincontro – poi saranno comunque costretti ad un’attesa di due o tre ore prima di poter ottenere l’agognato pezzo di carta”.

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RIAPRIRE GLI SPORTELLI DECENTRATI

Secondo l’esponente di Fdi servirebbe mettere in atto alcune misure d’emergenza, per evitare quantomeno il sovraffollamento dell’ufficio anagrafico di via Benedetto Croce: “Si dovrebbero riattivare gli sportelli decentrati nei mercati rionali – afferma – che negli anni sono stati chiusi. Magari pensando anche a ripristinare la sede di via delle Sette Chiese, che assicurava il servizio per una grande porzione del territorio”. Negli scorsi anni infatti sia lo sportello decentrato del Mercato di via Corinto a San Paolo, che quello del Mercato Grottaperfetta a Roma 70 sono stati chiusi. Entrambi per motivi legati alla carenza di personale, che impediva di fatto la prosecuzione del servizio decentrato.

Leonardo Mancini