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Nidi Roma: ancora a rischio le 5000 educatrici, mentre si annunciano tempi duri per gli asili

educatrici campidoglio

Oggi alle 16 assemblea in Campidoglio con educatrici e genitori

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5000 EDUCATRICI A RISCHIO – Sono 5000 soltanto nella Capitale le educatrici e insegnati precarie di nidi e scuola per l’infanzia per le quali la scuola quest’anno potrebbe non ricominciare. La protesta messa in atto dalle lavoratrici, in presidio in via del Tempio di Giove, è volta al ritiro del bando pubblicato lo scorso 21 agosto che esclude le lavoratrici che hanno maturato un periodo complessivo di trentasei mesi di attività licenziando, di fatto, 5.000 lavoratrici solo a Roma.

I SINDACATI – “La trattativa è giunta ad uno stallo, senza risposte per le circa 5.000 lavoratrici che rischiano il licenziamento dopo il bando pubblicato dall’amministrazione capitolina, da cui deriveranno ripercussioni anche sul servizio all’utenza: già da oggi orario ridotto fino alle 14.30 con accoglienza limitata ai vecchi iscritti – spiegano dal sindacato USB – Sosteniamo convintamente le lavoratrici, che non intendono accettare questo licenziamento di massa, e chiediamo ai genitori di sostenere insieme a noi questa lotta per il posto lavoro ed il servizio pubblico. E se non arriveranno risposte vere, non leveremo le tende”, ha dichiarato durante il presidio Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego.

LA LETTERA AI GENITORI – Nella mattinata di oggi l’assessore alla Scuola del Comune, Marco Rossi Doria, ha inviato ai genitori una lettera: “Ho deciso di scrivervi per informarvi della difficile situazione con cui è iniziato questo anno scolastico: una sentenza della Corte Europea di Giustizia ha stabilito qualche mese fa che le scuole non possono assumere a tempo determinato il personale che abbia già svolto più di 36 mesi di servizio – si legge – Le norme non consentono ai Comuni di superare determinate quote, molto contenute, per le assunzioni. Dunque in questo momento è a repentaglio il posto di lavoro di tante maestre ed educatrici esperte operanti in tutti i Comuni di Italia – scrive l’Asessore – Dal primo giorno ho raccolto questa sfida lavorando senza sosta con gli altri Comuni a tutte le soluzioni per risolvere il problema. Ma non è semplice in pochi giorni riuscire a sanare questa grave disparità tra scuole statali e comunali”.

SERVIZI IN AFFANNO – I disagi e gli strascichi di questa vicenda non hanno tardato a ricadere anche sui servizi: “Per le prime settimane il servizio nidi sarà garantito ma a turno unico (con chiusura prevista per tutti intorno alle 14 e non alle 16, ndr) – conclude Rossi Doria rivolgendosi ai genitori – Ci diamo 15 giorni per condurre la nostra battaglia al fianco delle lavoratrici. Siamo certi della vostra solidarietà”. Anche dai territori arrivano le prime segnalazioni di disagi nell’erogazione dei servizi. A denunciare le carenze di personale è il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci: “La situazione odierna è stata tranquilla, dovendo accogliere solo i già iscritti, ma l’inserimento graduale degli altri bambini previsto tra pochi giorni causa grandi preoccupazioni, perché il solo organico a tempo indeterminato è ampiamente e chiaramente insufficiente a garantire la copertura per tutta l’utenza”. Il Presidente Catarci sottolinea poi alcune situazioni emblematiche del territorio da lui amministrato: “A Tormarancia, al Ciliegio rosa, al Bruco verde e a L’acquerello, mancano rispettivamente 7, 5 e 6 educatrici; a San Paolo, a L’aquilone, Il piccolo Girasole, L’Isola di Peter Pan e La filastrocca si è, nell’ordine, a -5, -2, -5 e -8; a Roma 70, al Chicco di Grano e a Fiabe e Colori, -3 e -1; a Garbatella, al Villaggio nel Bosco, si è a -4 e manca anche la Funzionaria educativa che, andata in pensione la precedente, non è stata sostituita”.

LeMa