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Pendolaria 2017: ancora un primato negativo per la Roma-Lido

Peggiore linea d’Italia, mentre Legambiente guarda al progetto della francese RATP

roma lido repertorio

ROMA-LIDO – Anche quest’anno è arrivato il rapporto Pendolaria di Legambiente, con i dati sul trasporto pubblico su ferro dell’intera penisola. E anche in quest’occasione la Roma-Lido si è aggiudicata il primo posto tra le tratte peggiori d’Italia (seguita a stretto giro dalla Circumvesuviana). I motivi di questo primato riguardano, ancora una volta, i continui disagi, le interruzioni del servizio e l’anzianità dei treni e delle stazioni.

I DATI – Nel rapporto anche i dati riguardanti la linea, che registra un afflusso giornaliero di 55.000 persone tra studenti e lavoratori contro i circa 100.000 stimati fino a pochi anni fa, con un calo del 45%. L’età media dei 23 convogli (aumentati di una sola unità dal 2015) sfiora i 20 anni mentre le corse effettuate nell’anno 2016 sono state 55.332, con un -7,2% rispetto a quelle programmate. Dovrebbero essere ufficialmente 30 i minuti necessari a percorrere i poco più di 28 km che separano la stazione di Porta San Paolo e il litorale, ma in realtà l’odissea quotidiana dei tanti pendolari non si conclude quasi mai in una mezzora.

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LE STAZIONI MANCANTI – Il rapporto di Legambiente registra anche le numerose proteste dei comitati dei pendolari in merito alla situazione delle stazioni. È questo il caso di quelle di Acilia Sud e Tor di Valle, dove i lavori sono fermi da tempo e il degrado la fa da padrone. Sporcizia e guasti continui vengono invece rilevati nelle stazioni di Vitinia, Ostia Antica e Castel Fusano. “Si aggiunge alla terribile quotidianità anche la storia della stazione scomparsa, quella del Torrino-Mezzocammino – si legge nel rapporto – un quartiere nato nell’ultimo decennio, attraversato dai binari della Roma-Lido e dove sono stati versati alle casse comunali quasi 2 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che avrebbero dovuto finanziare la realizzazione della fermata. Oggi, con grave responsabilità del Comune di Roma i soldi sono spariti, al fianco dei binari è stato costruito un parcheggio da 100 posti nel nulla laddove doveva esserci la stazione, e intanto i 12.000 abitanti del quartiere sono costretti all’uso dell’auto privata per spostarsi verso il centro”.

GLI INVESTIMENTI – Per il rapporto Pendolaria “è difficile intravedere una qualche speranza di cambiamento, malgrado sia stato annunciato un accordo tra Regione Lazio e Governo che dovrebbe portare allo stanziamento di 180 milioni di Euro”. Questo perché non ci sono informazioni certe sull’investimento e perché la crisi debitoria di Atac “fa temere che le risorse vadano perse”.

IL PROJECT FINANCING – Così in conclusione del rapporto torna l’idea del project financing proposto dalla francese RATP, del quale però la Regione non sembra voler più sentire parlare: “La soluzione per la Roma-Lido è trasformarla in una vera e propria metropolitana – scrivono da Legambiente – visto che è tutta all’interno del Comune di Roma e potrebbe catturare un bacino di utenti enorme, migliorando la mobilità dell’intero quadrante urbano a Sud di Roma. Andava in questa direzione la proposta presentata da RATP, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico di Parigi e il Tram di Firenze, ma la trattativa con la Regione per un project financing va a rilento mentre ogni anno si riducono gli utenti sulla linea proprio per il disservizio”. Non è mancata la reazione dell’azienda, che si è detta pronta ad incontrare le esigenze di Comune e Regione: “Ci auguriamo che la nostra proposta per la Roma Lido – afferma Andrea Buonomini, Amministratore Delegato di RATP DEV Italia –possa essere una soluzione a questo problema, così come sostenuto anche da Legambiente. Auspichiamo che ci sia da parte della Regione Lazio una maggiore attenzione nei confronti del nostro progetto che rimane aperto a variazioni in funzione delle possibili mutate esigenze di Regione Lazio e Comune di Roma e delle migliorie fatte sulla linea nel corso di questi anni. Noi continuiamo a coltivare la speranza di poter rivoluzionare una delle linee di pendolari peggiori d’Italia”.

Leonardo Mancini