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Piazza Navona: è polemica sul mercato natalizio

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Il bando premia il principio dell’anzianità, mentre sembra dimenticato quello di qualità

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LE POSTAZIONE ASSEGNATE – Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso sul sito del Comune sono apparse le graduatorie per l’assegnazione degli spazi del mercato natalizio di Piazza Navona. Graduatorie che resteranno valide per dieci anni. A spiegare quali siano gli spazi assegnati ci pensa una nota del primo Municipio. Per il settore commerciale, 91 domande presentate per 28 postazioni, di cui 30 domande per 10 postazioni di vendita di giocattoli, 41 domande per 12 postazioni di vendita di dolciumi, 18 domande per 4 postazioni di vendita di alberi di natale, addobbi natalizi e presepi, 2 domande per 2 postazioni di vendita di libri per bambini. Per l’artigianato, 16 domande presentate su 20 postazioni, di cui 13 domande per 13 postazioni di vendita di alberi, addobbi e presepi e solo 3 domande per 7 postazioni di vendita di giocattoli. Per le attività varie, 24 domande complessivamente arrivate al Municipio su 7 postazioni, di cui 17 domande per 4 postazioni di vendita di palloncini e 7 domande per l’unica postazione da fotografo. Non ci sono state domande per le due postazioni disponibili per la vendita di zampognette. Due domande per l’unica postazione del Teatro dei Burattini.

IL PRINCIPIO DI ANZIANITÀ – Già nelle prime ore dopo la pubblicazione dei risultati si è aperta la polemica per la ricorrenza del nome ‘Tredicine’ tra i vincitori. Nel mirino è caduto il principio di anzianità sulla Piazza che garantiva ai partecipanti ben 20 punti su 50. Principio legato non solo al bando, ma anche ad una leggere regionale che premia per le manifestazioni su strada proprio l’anzianità dei partecipanti. Considerando che nessuna delle domande ha raggiunto il voto massimo (persino il primo classificato raggiunge soltanto 47 punti su 50), sembra che in molti l’abbiano spuntata proprio grazie all’anzianità.

LA QUALITÀ DEI PRODOTTI – Altro tema delle polemiche innescate dalla graduatoria riguarda il principio di qualità dei prodotti in vendita nelle postazioni di Piazza Navona. A parlare di questo sono la Presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi e l’Assessore municipale al Commercio, Jacopo Emiliani Pescetelli: “Sicuramente possiamo affermare di non essere soddisfatti rispetto al risultato ottenuto sotto il profilo delle garanzie per la qualità della merce – spiegano – A quanto emerge da una prima lettura delle diverse graduatorie, in alcuni settori, ad esempio la vendita dei dolciumi, i punteggi sulla base del disciplinare integrativo per la certificazione della qualità della merce non sembrano essere stati assegnati, il che ha ovviamente aumentato in modo preponderante il peso del requisito dell’anzianità di partecipazione alla Fiera – assicurano Alfonsi e Pescetelli – Faremo ovviamente tutte le verifiche amministrative del caso sull’esito del lavoro della Commissione, per essere certi che sia stato rispettato in pieno il principio di legalità”.

I CONTROLLI SULLA QUALITÀ – I dovuti controlli sul bando verranno effettuati anche dal Campidoglio. Infatti il Commissario Tronca ha già affermato che con i sub-commissari “Avvieremo immediati accertamenti”. Ma la polemica su questo bando si è andata ad innestare sul dibattito più ampio del ‘dopo-Marino’. In tanti sui social network hanno infatti letto questa vicenda, legandola alla chiusura della stagione politica della Giunta Marino. C’è da sottolineare però che il bando messo in campo in questa tornata è lo stesso presentato lo scorso anno, con la sola assenza di defezioni o manifestazioni degli operatori della piazza. È ancora Sabrina Alfonsi a ricordare l’iter seguito per la stesura del bando: “Il percorso di riqualificazione della Festa è stato lungo e difficile. È iniziato nel 2013 con un protocollo di intesa con gli operatori, passando per il brusco stop dello scorso anno quando, a seguito del bando che riduceva le postazioni sulla piazza gli operatori rifiutarono in blocco di ritirare le autorizzazioni e la Fiera non si svolse”. Unica differenza è che quest’anno non sembra esserci la volontà di protestare. Altro discorso, tutto da accertare, riguarda il controllo della qualità dei prodotti. “Chiederò delle verifiche sul lavoro fatto dalla commissione – conclude Alfonsi – perché avevamo introdotto, insieme agli ex assessori Leonori e Sabella, il criterio della qualità nella valutazione delle graduatorie che non è stato applicato. Perché?”.

Leonardo Mancini