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Piste ciclabili: a Roma la maglia nera ma dal Comune arriva il Piano Quadro della ciclabilita’

Ciclomobilisti e Agenzia Roma denunciano un quadro preoccupante. Nel Piano previsto il Raccordo Anulare Ciclabile e l’accesso bici in metro

Nell’ambito della mobilità ciclabile, nel marzo dello scorso anno è stato adottato dal Comune di Roma il Piano Quadro della ciclabilità come strumento di indirizzo e programmazione per azioni necessarie all’incremento dell’uso delle biciclette a Roma, in termini di infrastrutture, politiche e servizi. Nello scenario di breve periodo (2011 – 2013) per le infrastrutture sono state inserite tutte le piste ciclabili già finanziate (65 Km); le ricuciture necessarie per la chiusura di un importante anello tangenziale denominato Tangenziale Esterna (GRAC – Grande Raccordo Anulare Ciclabile) costituito a est dal corridoio Palmiro Togliatti, a nord dalla tratta esistente che va dalla pista di ponte Nomentano e ponte Milvio, alla  pista prevista e già finanziata da ponte Nomentano a ponte Mammolo; a ovest dalla dorsale Tevere tra ponte Milvio e il viadotto della Magliana, e a sud dalle tratte finanziate di via di Vigna Murata e del terzo stralcio della pista Colombo, compreso nell’accordo di programma sul velodromo con Eur spa (circa 10 km). Nel Municipio XII è previsto il completamento del Percorso finanziato su via di Vigna Murata, da Stazione Laurentina a Via Gradi, il collegamento tra via Lemonia e la pista prevista e già finanziata su Via di Vigna Murata, con il parco degli acquedotti, ed il completamento del Percorso esistente su via di Grotta Perfetta fino all’intersezione con via di Vigna Murata.

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A metà dicembre, presso la Sala Impastato di Palazzo Valentini, sono stati presentati i dati risultanti dall’indagine sulle piste ciclabili a Roma, commissionata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma, ed eseguita con l’ausilio di vari gruppi e associazioni di ciclisti romani, tra i quali i Ciclomobilisti, un gruppo di persone che si trovano ad usare la bici come mezzo di trasporto urbano preferito, perché economico, divertente e salutare. Il loro contributo è stato decisamente significativo perché nel quotidiano questi cittadini dimostrano che è possibile muoversi in bici a Roma così come accade nel resto d’Europa, senza dover essere spinti da ideologie o motivazioni ecologiche per farlo, tanto che, spontaneamente e senza patrocini, dallo scorso anno si sono fatti promotori del ‘bike to work day’, una giornata in cui gruppi di persone si incontrano in diversi punti di raccordo e si recano in bici insieme a lavoro, e che quest’anno vedrà rinnovato l’appuntamento il 12 maggio.

Il ciclomobilista ci ricorda che il percorso che ha portato all’approvazione del Piano Quadro non è stato così immediato perché “le prime piste ciclabili erano concepite per un uso ricreativo della bicicletta e non come  mezzo di trasporto, poi sono arrivati i bici plan per i municipi, pensati per favorire la mobilità in bicicletta, ma per una serie di motivi non hanno mai visto la luce”. E circa l’attuale situazione nella capitale dichiara: “La principale arteria ciclabile si trova lungo il Tevere e solo di recente è stata asfaltata restando ancora impraticabile nei mesi estivi per via dell’estate romana, l’unica pista che allo stato attuale risulta praticabile per la mobilità urbana è quella della Colombo, tutte le altre ciclabili presentano problemi causati dalla scarsa manutenzione ed hanno il grande problema di non essere connesse tra loro, obbligando i ciclisti ad immettersi nel traffico, in percorsi poco sicuri”. Continuando a raccontarci i progettiper il futuro ha aggiunto: “Ci sono poi una serie di iniziative che devono riguardare anche l’educazione del ciclista in strada, e non vanno trascurate. La nostra indagine riguardava i circa 115 km di piste ciclabili ‘non nel verde’, quelle che possono servire per la mobilità urbana, e non quelle all’interno dei parchi che sono soggette ad altre caratteristiche. Lo scopo era analizzare in maniera oggettiva se la pista avesse le caratteristiche per essere sfruttata come pista di trasporto, valutando che le condizioni di manutenzione fossero adeguate, e dall’indagine è emerso che molte piste sono sprovviste di segnaletica e vertono in condizioni estremamente difficili”. Ha poi continunato: “Provvedendo ad eseguire una nuova mappatura delle piste attualmente in realizzazione, adottando il metodo d’indagine che ci siamo imposti, è possibile valutare preventivamente ed eventualmente apportare delle correzioni al percorso, come è stato per la pista di RomaMetroplitane sulla Laurentina. Un’altra criticità che è emersa dall’indagine è la difficoltà a reperire i progetti delle varie piste ciclabili previste dal Piano Quadro, tanto che abbiamo chiesto anche un incontro con l’Assessore Aurigemma per cercare di comprendere tra l’altro, quali sono già state finanziate. Da tempo infatti, l’Agenzia Roma aveva difficoltà a trovare un’interfaccia che fosse un ponte di contatto tra amministrazione e cittadini, che relazionasse le criticità e potesse suggerire modifiche da apportare a questi progetti per la ciclabilità, essendone anche l’utilizzatore finale, specialmente perchè l’ufficio biciclette non è riuscito a fare niente per mettere in dialogo queste due realtà, e alla luce della funzione che  il Piano Quadro si propone di assolvere, abbiamo fatto richiesta di trasferimento di competenza dall’Assessorato all’Ambiente a quello per la Mobilità”.

Non a caso, infatti, nei giorni scorsi il neo Assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma, accompagnato dall’associazione BICI Roma, ha eseguito una serie di sopralluoghi nella stazione San Giovanni della linea A, per stabilire lo stato dei flussi sulle metropolitane e poter ripensare le fasce degli orari di accesso delle biciclette sui mezzi di trasporto pubblico. L’esigenza del sopralluogo è scaturita allo scopo di verificare la fattibilità della proposta avanzata nei precedenti incontri con le associazioni, in cui è stata richiesta l’adozione di un nuovo piano di accesso delle bici in metropolitana, diviso in fasce orarie (dalle 10 alle 16 e dalle 20 a fine servizio), inoltre, è al vaglio anche l’idea di estendere al sabato l’ingresso full time sulla metro A e B, e sulla Roma-Lido.

Hanno espresso grande soddisfazione per l’approvazione del Piano Quadro della ciclabilità, anche dalla Commissione Ambiente del Comune di Roma, il cui Presidente, Andrea De Priamo (Pdl) ha dichiarato:  “Abbiamo voluto che il Piano Quadro della ciclabilità fosse uno dei punti cardine del Piano Strategico per la Mobilità Sostenibile, diventando una parte importante che mette in relazione le piste esistenti con gli altri interventi programmati a breve, media e lunga scadenza ed il cui obiettivo è creare una rete di ciclabilità completa su Roma recuperando il ritardo storico sulle altre capitali europee. Vogliamo fare della capitale una città complessivamente ciclabile sia per la presenza di piste che per la sicurezza e la manutenzione delle stesse. Il Piano si lega ad alcuni interventi concreti, alcuni dei quali sono già partiti in questi anni, al potenziamento del servizio di bike sharing e alla possibilità di realizzare il GRAC che consentirebbe la percorribilità attraverso un percorso che comprende anche parchi e riserve. Come presidente della Commissione Ambiente ho previsto nuovi incontri con le varie associazioni di ciclisti, alcune delle quali hanno già elaborato proposte integrative”.

Anche il Vicepresidente Francesco De Micheli (Pdl) fa eco alle parole di De Priamo e sottolinea: “Dopo decenni di chiacchiere e promesse non mantenute l’amministrazione Alemanno è riuscita a dotare Roma di uno strumento fondamentale per programmare lo sviluppo della mobilità sostenibile: il Piano Quadro della Ciclabilità, che colma un’enorme carenza e consente finalmente di pianificare in maniera accurata l’espansione della mobilità ciclistica nei suoi molteplici aspetti. Infatti non contiene solo il dettagliato programma di incremento della rete ciclabile,  ma anche  una serie di iniziative collaterali come il trasporto
delle biciclette a bordo della metropolitana e l’installazione delle rastrelliere nelle varie zone della città. Oltre alla realizzazione del Piano Quadro- conclude De Micheli- sarà fondamentale verificare che siano rigidamente rispettate le regole a tutela della sicurezza degli utenti deboli.”

Michela Romoli