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Presentato il piano regolatore degli impianti pubblicitari: cosi’ il Comune vuole fermare l’abusivismo

Stabilita una zona di divieto assoluto di affissione: l’obiettivo è proteggere monumenti, resti archeologici e il verde, riducendo i formati dei cartelloni e la loro presenza.


In molte occasioni negli ultimi anni i Comitati di Quartiere e le organizzazioni di cittadini hanno chiesto alle autorità maggiore chiarezza sui cartelloni abusivi. Talvolta portavoce della protesta è stato il blogger Massimiliano Tonelli, che dal suo “Cartellopoli” denunciava i numerosi abusi e che per questo motivo ha subìto la chiusura cautelare della pagina web. Il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci (Sel) ha affermato in proposito: “Si è consumata una piccola grande ingiustizia, anche considerando l’indifferenza delle istituzioni di fronte alle numerose denunce dei cittadini e dello stesso Municipio XI. Mentre è bastata una denuncia di un’azienda per chiudere il blog”. Sull’argomento l’Assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale Davide Bordoni (Pdl) ha commentato: “Mi è capitato più volte di dialogare dialetticamente con Massimiliano Tonelli, anche nel corso di trasmissioni televisive in diretta. Il suo blog è stato utile come strumento di segnalazione di abusi sui quali l’amministrazione è stata chiamata a intervenire. Le polemiche strumentali sono sempre fini a se stesse. Ben vengano, invece, gli strumenti di comunicazione e confronto quando sono al servizio della città e del cittadino”.
Urlo segue da tempo la vicenda delle affissioni abusive. Il Piano sulle affissioni (Prip) è stato presentato il 2 febbraio dal Sindaco Gianni Alemanno e dall’Assessore Bordoni, che ha dichiarato: “Il Comune di Roma avrebbe dovuto redigere un Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari all’inizio degli anni Novanta, come prevedeva la legge. L’assenza di uno strumento di pianificazione ha generato confusione in un settore difficile da disciplinare. L’adozione del Prip è fondamentale per razionalizzare la presenza di impianti pubblicitari e debellare il fenomeno dell’abusivismo”. Anche i Municipi ripongono le loro speranze per una soluzione nel Piano, proprio Catarci ha commentato: “Bene, anche se già ci sono delle regole che non vengono rispettate, il Prip certamente è un passo avanti nella soluzione del problema, la speranza è di vederlo operativo”.
Con questa iniziativa la città verrebbe divisa in due parti: la zona A con 82mila ettari di territorio non urbanizzato e 11.700 di territorio urbanizzato nella quale l’affissione non sarà più consentita, la zona B composta da 45.300 ettari di territorio urbanizzato dove l’installazione degli impianti pubblicitari è consentita ma regolamentata. Questa divisione permette l’identificazione delle aree in cui l’installazione viene considerata un danno paesaggistico e ambientale. In luoghi come le aree regionali protette, i muraglioni e le rive del Tevere, i parchi e le ville storiche, le mura della città e gli acquedotti romani viene fatto assoluto divieto di affissione. Nei siti patrimonio dell’Unesco, come il centro storico e l’area attorno al complesso di San Paolo fuori le mura, saranno permesse solo pubblicità di pubblica utilità e le affissioni del Comune di Roma, in ogni caso in numero limitato. La cartellonistica 4X3 sarà la massima quadratura installabile e permessa solamente al di fuori dell’anello ferroviario, mentre i formati pubblicitari censiti vengono ridotti da 27 a 7. Spariranno le pubblicità parapedonali 1X1 e, come fa notare Bordoni, “verrà ridotta la quadratura pubblicitaria consentita per la città dai 320mila mq ad oggi consentiti, ai 162mila previsti, quindi il 27% in meno rispetto ai numeri attuali e il 49% rispetto a quanto consentito oggi”.
Il Piano, spiega l’Assessore, prevede anche delle iniziative di contrasto all’abusivismo, e aggiunge: “Le segnalazioni dei cittadini sono utilissime per permettere all’amministrazione di avere un occhio vigile su tutta la città e indirizzare il lavoro delle forze preposte al controllo. Oggi il Nucleo del GSSU(Gruppo Sicurezza Sociale e Urbana) di Polizia Municipale, istituito presso l’Ufficio Affissioni, coordina i 19 gruppi presenti sul territorio. Tutti sono collegati alla Nuova Banca Dati dove sono registrati gli impianti pubblicitari presenti a Roma”. Secondo Catarci, invece “la Polizia Municipale non ha potuto fino ad oggi, e certamente non potrà in futuro, occuparsi da sola della problematica dell’abusivismo. La soluzione è l’adozione di un bando che coinvolga un soggetto terzo nell’opera di bonifica e mantenimento in sinergia con la Polizia Municipale. Le segnalazioni dei cittadini sono uno strumento essenziale, che perde però efficienza qualora si chiudono i blog come Cartellopoli”.
Tutte le affissioni secondo il nuovo Piano devono rispondere a degli standard ambientali e sono resi fuori legge i materiali non ecocompatibili. Bordoni: “La politica dell’amministrazione di Roma Capitale è sempre stata quella della tolleranza zero. Il Piano Regolatore è uno strumento di pianificazione mentre le sanzioni sono stabilite dal Regolamento comunale in materia di affissioni che prevede pene pecuniarie e decadenza degli impianti”. D’accordo Catarci, secondo il quale: “Si può e si deve fare di meglio, solo realizzando il piano fino in fondo queste politiche possono avere senso”.
Secondo i dati sulla lotta alle affissioni abusive pubblicati dal Comune di Roma, dal 2007 al 2010 i contenziosi sono diminuiti da 17mila a 4.521, mentre le sanzioni, assenti nel 2007, sono arrivate a quota 994. Anche le entrate della città riguardo la tassazione pubblicitaria sono salite da 10 a 20 milioni e mezzo di euro. Cifre comunque basse in confronto alle entrate provenienti dalla pubblicità di capitali europee come Londra e Parigi, e su questo argomento ha commentato l’Assessore Bordoni: “La tassazione è stata stabilita per legge (D. Lgs. 507/93 e 446/97). Roma è già al massimo della tassazione prevista quindi il paragone con le altre capitali europee è improprio. Per capire meglio: su questo argomento non c’è federalismo fiscale. Roma deve rispettare la legge che non prevede specifiche”. Le rimozioni degli impianti al 31 dicembre 2010 sono state 4.122, mentre per il 2011 questa attività sarà velocizzata grazie alla stipula di quattro appalti per la rimozione. Sulle problematiche della rimozione è intervenuto Catarci: “Il Piano deve occuparsi di alcuni problemi irrisolti come la bonifica della città dalle affissioni abusive, e successivamente mantenere questa bonifica, attraverso un bando pubblico che unisca precisione e trasparenza”.
Il piano è già stato approvato dalla Giunta, l’iter prevede la trasmissione di un parere dei Municipi entro quaranta giorni, e la successiva approvazione in aula dopo essere passato nuovamente per la Commissione Consiliare competente.

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Leonardo Mancini