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PRIP: si continua a discutere in attesa delle decisioni del Comune

Dopo i pareri dei Municipi il dibattito continua

Sono state molte le discussioni sul Piano regolatore degli impianti pubblicitari (PRIP) all’interno dei Consigli municipali nelle ultime settimane. Dopo i pareri negativi da parte di molti dei Municipi guidati dall’opposizione, sia critiche che commenti favorevoli sono stati presentati alla Commissione Commercio del Comune. Ma le problematiche riguardanti il PRIP continuano a far discutere. Tra le molte voci contrarie al PRIP abbiamo ascoltato il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci, che in merito alle critiche al Piano ha dichiarato: “I pareri contrari sono molti e bipartisan, per questo la Giunta di Roma Capitale dovrebbe prendere atto di questa tendenza. È un segnale chiaro e innegabile di malessere nel territorio, tralasciando i punti di merito che nel Piano ci sono”. Questi ultimi vengono individuati da Catarci soprattutto nel lavoro di indagine: “La funzione dei piani regolatori è di fare una fotografia della situazione e indicare degli obiettivi, il PRIP andrebbe quindi ritirato, pur mantenendo il lavoro tecnico di indagine che ha comportato, che può essere riutilizzato in un nuovo strumento”. Le critiche al piano arrivano anche dai Consiglieri Municipali del centro-destra. In particolare il Consigliere Augusto Santori (Pdl) del Municipio XV ha commentato la decisione del suo Municipio di bocciare all’unanimità il Piano: “La battaglia del centrodestra per Roma e per i suoi quartieri è stata fin dall’inizio legata al ripristino delle migliori condizioni di decoro urbano, in tale contesto non possiamo non evidenziare però la scarsa considerazione dimostrata verso la problematica degli impianti pubblicitari, abusivi e non. Per tale ragione non posso che vedere favorevolmente la bocciatura avvenuta all’unanimità del nuovo Piano regolatore nel Consiglio del Municipio XV”. Santori ha inoltre spiegato alcuni degli elementi di debolezza del piano: “Oltre all’aumento indiscriminato di cartelloni abusivi soprattutto all’interno delle aree protette delle Riserve Naturali della Tenuta dei Massimi e della Valle dei Casali oltre che negli angoli più disparati e assurdi della città, nei centri commerciali come nelle aree di pregio, si è assistito in questi mesi anche a una rilevante proliferazione di impianti pubblicitari, regolari proprio in base al nuovo Piano Regolatore di detti impianti bocciato dal Municipio, installati attraverso la semplice autodenuncia anche se totalmente privi di autorizzazione”. Ci sono state anche voci a favore del PRIP, fra queste il Presidente del Municipio XII Pasquale Calzetta (Pdl), che ha dichiarato: “Il Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari rappresenta una risposta al problema delle affissioni irregolari, che spesso invadono gli spazi cittadini, non di rado deturpando anche siti di interesse archeologico. Una precisa regolamentazione in materia, pertanto, può contribuire a salvaguardare il decoro urbano”. Da parte sua Catarci ha dichiarato di voler continuare a discutere sul PRIP, e di essere disposto a continuare il lavoro per una normativa efficiente: “Si lavori sulle norme attuative e si ripresentino i risultati ai Municipi per ragionare assieme sul da farsi. Rinnovo quindi la sfida all’Assessore allae Attività Produttive Bordoni, senza avanzare preconcetti ma pronto a discutere un nuovo strumento. Ci vuole più coraggio politico in un settore ormai selvaggio e senza regolamentazione per le imprese pubblicitarie”. Sono molti gli elementi che fanno discutere il fronte dei contrari e che vengono posti come fondamentali per uno strumento efficiente, alcuni di questi sono già stati avanzati dal Presidente Catarci nelle settimane scorse, fra di essi la presentazione del piano come Articolato Regolamentare e non come Relazione Tecnica, non facilmente emendabile con le risorse Municipali. Altro elemento di dibattito è la necessita di una maggiore consultazione dei municipi nei confronti dei piani di localizzazione degli impianti pubblicitari, e la regolamentazione dell’affissione sulle aree private al pari di quelle sul suolo pubblico. Catarci ha richiesto inoltre “regole chiare sulla delocalizzazione degli impianti non a norma, e la possibilità di utilizzare le affissioni o i nuovi schermi a led per le informazioni ai cittadini da parte dei Municipi”, ancora, “il riconoscimento dell’importanza del parere dei Municipi per quanto riguarda le affissioni pubblicitarie alle entrate e all’interno dei mercati rionali”. Sulla questione dei metri quadri di affissione è intervenuto il Presidente Fabio Bellini del Municipio XVI: “Si è passati, in base ai dati comunicati da Aequaroma, la società a cui l’amministrazione ha affidato competenze in materia, a un aumento monitorato in mq di affissione da 160.000 (quelli consentiti e regolamentati) a 230.000 che, dopo la delibera 37 del 2009, potrebbero arrivare, sempre secondo i dati di Aequaroma, a 320.000 mq. Adesso – continua Bellini – la nuova delibera sul PRIP si pone come obiettivo quello di tornare indietro alla cifra di 162.500, aumentata appena di 2500 mq. Trovo la situazione paradossale da due punti di vista: il primo è che in realtà il dato precedente, 162.500 si ipotizzi corretto. La seconda osservazione è che la nuova Delibera, da cui dovrebbe scaturire un ordinamento certo, non fornisce quelle norme tecniche valide a far retrocedere dagli attuali 230.000 mq di superficie pubblicitaria concessa ai 162.500 stabiliti dalla normativa. Senza norme tecniche siamo al ridicolo, la Delibera è una beffa, una norma inutile”. Ultimo punto posto come indispensabile alla discussione di un nuovo Piano è, secondo il Presidente Catarci, “specificare i criteri per il rinnovo delle concessioni, scadute il 31 dicembre 2010 e rinnovate automaticamente”. Su questo particolare tema una legislazione chiara ed inserita nel Piano Regolatore sarebbe certamente utile alla reale applicazione delle norme contro i trasgressori che vanno da sanzioni economiche fino alla revoca della concessione. Il dibattito sul problema delle affissioni abusive continua anche in attesa delle reazioni di Roma Capitale e alle decisioni che verranno prese in merito dopo la consultazione dei Municipi.

Leonardo Mancini

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