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Regione e Comune si scontrano, mentre a Roma aumentano i rifiuti

Ancora ritardi nel ritiro, i cassonetti restano pieni e il clima in città si fa rovente

Tratto da Urlo n.159 Lugli 2018

RIFIUTI – Sul tema rifiuti in città si respira una brutta aria. In questo caso però non si tratta soltanto di un modo di dire, perché oltre al clima teso tra Campidoglio e Regione Lazio, i romani si trovano quotidianamente a fare i conti con cassonetti stracolmi, accumuli sui marciapiedi e roghi di immondizia. Una situazione questa che si è acuita nei primi giorni di luglio, dopo alcune difficoltà nella raccolta dovute principalmente al ponte di San Pietro e Paolo e alle criticità (poi rientrate) dello smaltimento dei rifiuti fuori dal territorio capitolino.

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IL BOTTA E RISPOSTA – La situazione del ciclo dei rifiuti è sempre di più terreno di scontro tra l’amministrazione Capitolina e quella Regionale. Il 4 luglio infatti, in piena difficoltà nel ritiro dei rifiuti dopo il ponte della festa di San Pietro e Paolo, l’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani, ha attaccato la gestione del sistema portata avanti dal Comune di Roma: “Il 100% dei rifiuti trattati della Capitale – 2.400 tonnellate al giorno, ndr – vengono smaltiti in impianti fuori dai confini comunali – ha affermato Valeriani – Se non si vogliono impianti di smaltimento degli scarti non riciclabili sul proprio territorio, non si può neanche pretendere che altre comunità siano disposte ad accettare i rifiuti di Roma”. Valeriani ha replicato anche alle affermazioni giunte dalla Capitale sui presunti ritardi nell’approvazione dei progetti sui due impianti di compostaggio richiesti da Ama: “La direzione regionale competente sta realizzando le verifiche, ma questi impianti non incideranno affatto sul volume dei rifiuti indifferenziati”. Non creando quindi i presupposti per scongiurare nuove emergenze nel ritiro. La replica a quanto affermato da Valeriani arriva dal Campidoglio con l’Assessora all’Ambiente Montanari: “Noi su questo punto non cediamo. Noi le discariche non le vogliamo – ha affermato Montanari – Siamo invece ben disponibili a ragionare su impianti di servizio con tecnologie avanzate per trattare l’indifferenziato che la stessa città produce, così da rispondere in autosufficienza ai problemi della città. Accanto ai progetti di raccolta differenziata che stiamo estendendo in tutta la città – seguita – stiamo anche lavorando per rispondere a quei disagi che sono causati da un modello sbagliato messo in piedi da quelli che oggi ci attaccano”.

IMPIANTO O NON IMPIANTO? – Allo stesso tempo però la Sindaca Raggi ha scritto al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti chiedendogli, come riportano alcune agenzie, “di assumere tutte le iniziative del caso per individuare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti: qualsiasi soluzione che non tenga conto di questa primaria esigenza è da considerarsi inutile, oltre che dannosa, e di ciò non potrà che ritenersi responsabile la Regione Lazio”. Richieste non passate inosservate, con l’Assessore Valeriani che ha immediatamente sottolineato: “L’Amministrazione capitolina, dunque, non è contraria agli impianti di smaltimento degli scarti non riciclabili, semplicemente non li vuole all’interno dei confini comunali. Una strategia poco solidale e poco rispettosa verso le altre comunità del Lazio e delle altre regioni italiane”. Intanto la Regione Lazio ha finalmente avviato il processo di aggiornamento del Piano Regionale sui rifiuti, un’operazione attesa da tempo e richiesta a gran voce anche dall’Amministrazione pentastellata: “Abbiamo davanti una grande opportunità – ha concluso Valeriani – ma ogni amministrazione locale deve assumersi la propria responsabilità per garantire un maggiore equilibrio e una reale sostenibilità del carico dei rifiuti fra le varie province. L’obiettivo deve essere per tutti quello dei rifiuti zero e dello sviluppo dell’economia circolare, ma in attesa di raggiungere questo traguardo è fondamentale potenziare la raccolta differenziata e ridurre la produzione dei rifiuti, gestendo in modo efficace la situazione attuale ed evitando la migrazione degli scarti non riciclabili”.

GLI ACCORDI PONTE – Nella giornata del 6 luglio scorso è però l’Ama che in una nota ha dichiarato di aver finalmente sottoscritto gli “accordi ponte” per il trattamento e lo smaltimento della FOS (Frazione Organica Stabilizzata) e degli “scarti” derivanti dalla lavorazione negli impianti di TMB (Trattamento Meccanico Biologico), nonché di quelli prodotti dai propri impianti di valorizzazione della raccolta differenziata (compostaggio e selezione del multi-materiale). Per la FOS questi accordi garantirebbero la continuità del servizio fino alla fine del 2018, infatti l’azienda ha espletato una manifestazione d’interesse, in attesa della pubblicazione del bando di una nuova gara, dopo che quella precedente era andata deserta. Gli scarti andranno quindi fuori dal territorio comunale. Un’operazione che potrebbe diventare via via più difficile, dato che alcuni comuni del Lazio hanno già affermato di non voler più ricevere i rifiuti della Capitale.

RIFIUTI IN STRADA – In città al momento in cui scriviamo, la situazione stenta ancora a tornare alla normalità della raccolta. In particolare ci sono da segnalare le condizioni dei cassonetti in molte strade dei Municipi IX e VIII nel quadrante Sud. In zona Laurentina i cittadini, ormai stanchi dei cassonetti stracolmi da giorni (una situazione che diventa via via più inaccettabile con l’aumento delle temperature), hanno riversato i rifiuti in strada bloccando la circolazione di via Ignazio Silone, a poca distanza dalla sede del Municipio IX. Dopo la pulizia della strada da parte di Ama, e la raccolta dei rifiuti sulla via, non sono mancate le segnalazioni dei residenti delle strade limitrofe, ancora vessate da cassonetti stracolmi e accumuli.

DUE GIORNI PER RIPULIRE – Situazione non dissimile in Municipio VIII, dove la nuova amministrazione municipale in una nota ha addirittura segnalato la corrispondenza tra l’avvio della nuova consiliatura (di segno opposto rispetto all’amministrazione pentastellata) e la mancata rimozione dei rifiuti dalle strade del Municipio. Dopo una serie di incontri con l’Ama la presidenza è riuscita ad ottenere la promessa di interventi celeri che in 48 ore (7-8 luglio) avrebbero riportato le strade a uno stato più decoroso. Purtroppo, nonostante in alcune zone i cassonetti siano stati svuotati, molte parti del Municipio VIII sono rimaste in crisi allo scadere delle 48 ore. Il Minisindaco Ciaccheri ha così dovuto fare appello al senso civico dei cittadini, chiedendo di limitare il conferimento dei rifiuti e di rispettare al massimo le regole del sistema di raccolta differenziata che, lo ricordiamo, per il Municipio VIII è in maggioranza stradale.

Leonardo Mancini