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Rifiuti: contestazioni contro la Sindaca durante l’assemblea su Ponte Malnome

Critiche dalle opposizioni. FdI: “Tutto già deciso, non sono venuti qui per discutere”. Pd: “Il ritorno dei rifiuti è un grave precedente”. Dal M5s rassicurano: “Si tratta di una misura temporanea e non ci saranno impianti o discariche”

MUNICIPIO XI – Due ore di ritardo non hanno di certo aiutato a placare gli animi durante la concitata riunione di ieri sera a Corviale. L’incontro era stato annunciato tramite Facebook dal Presidente del Municipio XI, Mario Torelli, e programmato per le 21,00 di ieri sera nella sede del Consiglio Municipale. Scopo di questa riunione, cui sono stati invitati i vertici di AMA, la Sindaca e l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, era quello di fare chiarezza sulle 300 tonnellate giornaliere di rifiuti in arrivo a Ponte Malnome, trasformato per 180 giorni in sito di ‘trasferenza’.

LE CONTESTAZIONI – La Sindaca Virginia Raggi è arrivata nel parlamentino di via Mazzacurati alle 23,00 con due ore di ritardo, accolta da fischi e contestazioni dei tanti cittadini convenuti per avere rassicurazioni in merito alla situazione dell’impianto di Ponte Malnome e della Valle Galeria. Ai consiglieri d’opposizione non è stata data la parola, tanto che dai banchi hanno esibito cartelli nei quali chiedevano conto alla prima cittadina sia del destino della Valle Galeria che del suo ritardo di due ore. Naturalmente anche i cittadini, molti dei quali residenti vicino agli impianti della Valle Galeria non hanno nascosto la loro rabbia e la loro preoccupazioni per nuovi arrivi di rifiuti in questa zona, dopo che in più occasioni si era ribadito che questo quadrante aveva già fatto la sua parte nel sistema dei rifiuti. Alle 22 circa ha preso la parola l’Assessora Pinuccia Montanari, cercando di prendere tempo spiegando con il Campidoglio abbia introdotto il nuovo sistema di raccolta porta a porta nei Municipi VI e X, mentre il Presidente di AMA, Lorenzo Bagnacani, ha potuto solo rassicurare i cittadini sui tempi di giacenza dei rifiuti (limitati alle 24 ore) e sulla assoluta temporaneità di questa misura (180 giorni non rinnovabili). Nessun accenno sul fascicolo aperto dalla Procura di Roma contro ignoti per la questione dell’emergenza rifiuti e sui ritardi nella raccolta, mentre la prima cittadina, una volta arrivata, ha annunciato un piano volto a riportare la Valle Galeria al suo passato agricolo.

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I RIFIUTI A PONTE MALNOME – È una memoria di Giunta del 18 dicembre scorso ad impegnare l’Ama ad “impiegare immediatamente l’area di Ponte Malnome per la trasferenza dei rifiuti precedentemente effettuata presso l’impianto TMB Salario – si legge in una nota del Campidoglio – e ad individuare altre aree che consentano una logistica ottimizzata nelle operazioni di raccolta e trasferimento dei rifiuti di Roma agli impianti di trattamento”. È poi sempre il Campidoglio a spiegare che sull’area arriveranno rifiuti per soli 180 giorni (non derogabili). Un quantitativo giornaliero medio di circa 300 tonnellate, che a sera verranno comunque portate via dall’area. Inoltre “entro 6 mesi Ama dovrà mettere in esercizio almeno un’area alternativa”. Intanto la municipalizzata ha cercato di rassicurare, spiegando che “Il punto logistico non sarà assolutamente utilizzato come sito di stoccaggio, ma solo per attività di scarico e carico immediato su altri mezzi, che devono raggiungere velocemente gli impianti di trattamento di destinazione – inoltre – ogni sera l’area sarà libera di rifiuti e completamente ripulita con lavaggi ad hoc”.

NESSUNA RISPOSTA – Fortissime critiche sono arrivate dal centrodestra, schierato contro la decisione di utilizzare l’impianto di Ponte Malnome come sito di trasferenza. “La Sindaca senza nemmeno scusarsi per il ritardo ha detto che era lì per ascoltare – affermano da Fdi il responsabile romano Federico Rocca, il capogruppo municipale Valerio Garipoli e il consigliere Marco Palma – peccato che lei era attesa per dare delle risposte. La Raggi senza tanti giri di parole ha detto che i rifiuti saranno portati a Ponte Malnome per 6 mesi. Ha usato il termine “trasferenza” ma a quel punto una cosa è apparsa chiara a tutti, non era un’assemblea per discutere e decidere, era già tutto deciso quindi sono venuti solo a comunicarlo, quindi a parte l’uso di nuovi termini per addolcire la pillola, la verità è una, i rifiuti torneranno nella Valle Galeria e i camion continueranno a fare avanti e indietro in quel quadrante che da oltre 40 anni porta sulle spalle il peso dei rifiuti della Capitale”. Fratelli d’Italia ha anche contestato la Sindaca all’uscita dell’Aula di via Mazzacurati, esponendo uno striscione che recitava: “Raggi per la tua pochezza Roma è tutta na monnezza”. “Prontamente ce lo hanno strappato ma non finisce qui, noi continueremo la nostra battaglia a difesa del territorio, contro le bugie della Raggi e le mancate promesse elettorali dei 5 stelle. Le responsabilità sono chiare ed evidenti – concludono Rocca, Garipoli e Palma – mentre i 5 stelle continuano a sognare la dissoluzione per magia dei rifiuti, mentre continuano a non decidere su impianti e siti, mentre continuano a portare i rifiuti nella Valle Galeria, Roma continua ad essere invasa dalla spazzatura, altro che politica dei rifiuti zero, questa è zero politica sui rifiuti”.

UN PERICOLOSO PRECEDENTE – Naturalmente le critiche maggiori all’operato dell’amministrazione penta-stellata arrivano dalle opposizioni. L’ex minisindaco e consigliere dem, Maurizio Veloccia ha commentato la riunione di ieri con un lungo post su Facebook, nel quale afferma che questa decisione rappresenta un pericoloso precedente: “se possono ritornare, anche solo temporaneamente (e poi davvero sarà così temporanea la soluzione?), i rifiuti nella Valle Galeria, cade un caposaldo della lotta del 2012 contro nuovi impianti e discariche che poggiava sull’idea che “basta, dopo 40 anni” la Valle Galeria non poteva sopportare neppure un altro “sacchetto nero”. Se basta dire, come ha detto la Sindaca, che la situazione era emergenziale e non c’erano alternative, da domani può riaffacciarsi nuovamente qualsiasi ipotesi, per cui in mancanza di “alternative”, la Valle Galeria, Monti dell’Ortaccio, il gassificatore o altro tornino di moda. Ecco la gravità di questa scelta, peraltro presa senza alcun confronto, che è avvenuto ieri ex post e senza possibilità di incidere sulla decisione presa”. I cittadini secondo il capogruppo del Pd, Gianluca Lanzi, “non credono alla promessa fatta dalla sindaca Raggi che i rifiuti saranno portati a Ponte Malnome solo per 180 giorni. La sindaca ha detto che hanno tentato di individuare altre aree ma alla fine, a malincuore, sono stati costretti a scegliere Valle Galeria perché era l’unica soluzione possibile – e ancora – Noi siamo sconcertati. Con il sindaco Marino abbiamo chiuso Malagrotta e promesso che qui non ci sarebbero stati altri impianti. Continuiamo a pensarla così”. I rifiuti che arriveranno a Ponte Malnome, ha ricordato la consigliera Pd, Giulia Fainella, “saranno indifferenziati, che producono percolato e miasmi. Noi come consiglieri non abbiamo potuto parlare e allora ci siamo armati d cartelli per chiedere spiegazioni – ha dichiarato la consigliera Pd, Giulia Fainella – Già nel giugno del 2017 abbiamo detto basta ai rifiuti nella Valle Galeria, con una mozione votata all’unanimità. È stata chiara la difficoltà dei consiglieri del M5s che di fatto si sono sempre opposti a nuovi rifiuti, anche se questa volta la Sindaca e l’Ama li hanno imposti. Quella di ieri – conclude Fainella – è stata solo una presa in giro dopo che la decisione è stata presa il 18 dicembre in Giunta”.

LA REPLICA DALLA MAGGIORANZA – Il commento nei confronti delle contestazioni delle opposizioni municipali arriva dall’Assessore all’Ambiente Giacomo Giujusa che, raggiunto telefonicamente, ha sottolineato come i cittadini abbiano ben compreso quanto si è chiesto al territorio: “stiamo parlando di trasferenza e non di impianti o discariche – commenta l’Assessore – le opposizioni hanno strumentalizzato in questo modo l’intero incontro. Senza il rogo del Salario non si sarebbero mai portati rifiuti nella Valle. Ma bisogna ricordarlo –aggiunge – Ponte Malnome è solo un sito di appoggio e solo per 180 giorni, Ama dovrà trovare delle alternative. Neanche noi digeriamo la scelta su un territorio già vessato, ma la comprendiamo per il carattere emergenziale che la contraddistingue”. Secondo l’Assessore Giujusa i cittadini della Valle avrebbero compreso che questo sacrifico sarà delimitato nel tempo e non porterà nuovi impianti: “Anzi sono tornati a chiedere con questa occasione di velocizzare le procedure per aumentare i vincoli e recuperare il paesaggio”. In riposta diretta alle opposizioni, che l’assessore ha definito ‘impegnate in una scorribanda strumentale’, ha sottolineato la necessità di “stimolare la Regione Lazio su questi temi e sulla discarica di amianto che potrebbe arrivare nell’area e che è di sua competenza. I cartelli esposti ieri dai consiglieri, che poi hanno abbandonato sui banchi senza la cura di gettarli via, si riferivano a impianti e discariche, segno che non si è nemmeno capito di cosa si sta parlando”. Al momento non si sa con precisione da quando partiranno i 180 giorni di utilizzo del sito di Ponte Malnome. Stando a quanto si apprende mancherebbero ancora alcune autorizzazioni (dalla regione Lazio e dalla Città Metropolitana) per dare il via alla trasferenza dei rifiuti.

Leonardo Mancini