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Rifiuti: dal vertice un nuovo decreto del Ministro Clini

Nominato anche il supercommissario, mentre il Tar boccia il ‘Piano B’ del Lazio. 

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Siamo in periodo di buoni propositi: c’è chi smette di fumare, chi inizia una dieta, chi fa promesse di risoluzione del sistema rifiuti. Ma puntualmente i propositi lanciati sul finire dell’anno hanno la durata del volo di un tappo di spumante: una partenza esplosiva, un parabola che rischia di fracassare i soprammobili e, infine, la caduta genera qualche risata quando colpisce il solito distratto. Purtroppo le promesse sulla risoluzione della vicenda di Malagrotta e di Monti dell’Ortaccio non hanno prodotto nessuna risata, ma una serie di proteste e manifestazioni da parte dei cittadini della Valle di Galeria. Numerose occupazioni di sedi stradali e una grande manifestazione sabato 5 dicembre che ha visto coinvolta un’insolita rappresentanza di cittadini, associazioni, comitati e politici. Lo stesso Sindaco Alemanno, tra le critiche dell’opposizione, ha voluto partecipare all’iniziativa. L’unica ‘nota stonata’ della giornata, secondo il Presidente del Municipio XV, Gianni Paris, è stata proprio la partecipazione del primo cittadino: “Una presenza fuori luogo e oggetto di vivace contestazione. Questo Sindaco – seguita Paris –  oltre a non aver risolto nulla per la Valle Galeria, non ha predisposto una raccolta differenziata credibile né una degna attività per gli impianti di trattamento rifiuti”. Tra le richieste dei cittadini, oltre allo stop al nuovo sito nella Valle di Galeria, un sistema di gestione coerente dei rifiuti e la trasparenza nella gestione e nell’indicazione dei siti. La manifestazione come le altre iniziative intraprese dai cittadini, ad esempio il deposito di immondizia sotto l’abitazione di Sottile, sono state organizzate in vista del vertice al Ministero del 7 gennaio. In questo incontro è stato presentato un nuovo documento: il decreto per i rifiuti di Roma. “Il percorso e le misure individuate dal decreto consentono di allineare la gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio – spiega il Ministro Clini in una nota – alle direttive europee e alle leggi nazionali, utilizzando appieno la capacità produttiva dell’impiantistica di trattamento meccanico-biologico (Tmb) esistente e programmata nella Regione Lazio. L’attuazione completa del decreto consentirà di riconsiderare la proroga di Malagrotta e la realizzazione di una discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio, perché gran parte delle ragioni che hanno portato a queste decisioni saranno superate dai risultati del decreto – conclude il Ministro – secondo il quale, solo in caso di necessità e limitatamente alle quantità che risulteranno dopo il riciclo e la piena utilizzazione degli impianti, potrà essere considerata la possibilità di individuare aree idonee per discariche”. Sottile, che sarà in carica sei mesi salvo proroga, dovrà individuare gli impianti di trattamento del Lazio con capacità residua, che tratteranno i rifiuti urbani prodotti dai comuni di Roma, Fiumicino, Ciampino e dallo Stato della Città del Vaticano a partire dal 25 gennaio 2013. Oltre questo termine, come si legge in una nota del Ministero, il super commissario provvederà entro i trenta  giorni successivi ad adottare i necessari provvedimenti sostitutivi. La Valle di Galeria potrebbe quindi essere salva, a meno che non si incorra in ritardi e mal funzionamenti del sistema. “Questo decreto è un atto con cui il Governo indirizza e vincola il sistema della sciagurata filiera impianti Tmb, inceneritori e discariche – dichiara il Presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio –

Tra gli ulteriori poteri dati al neo ‘supercommissario’ Sottile nulla si dice sulla necessità di annullare la costruzione dell’inceneritore di Albano e di investire, quelle stesse risorse, su una filiera economica basata su gli impianti di trattamento a freddo per il recupero della materia differenziata e di quella organica”. Si tornerebbe quindi a parlare di inceneritori, ed è proprio la dicitura inserita nel decreto “favorire il recupero energetico dei rifiuti urbani”, a lasciare perplesso Bonessio, che dichiara: “Possiamo abbellire il concetto come vogliamo parlando di recupero energetico, oppure di termovalorizzazione. Ma sempre di inceneritori parliamo. Inoltre il decreto non si esprime in merito a delle piccole e medie discariche residuali, cioè l’unico modo di rendere accettabile dai territori questa operazione”. Di tutt’altro avviso è il Sindaco Alemanno, che ha dichiarato di condividere l’impostazione del decreto di Clini, ritenendo indispensabile la carica di Sottile: “Solo la nomina di un super commissario può permettere di uscire dall’immobilismo in cui si trova tutta la provincia di Roma. Abbiamo sempre sottolineato come fosse necessario che i poteri del commissario non si limitassero solo ad individuare la discarica provvisoria, ma gli permettessero di trovare anche le soluzioni definitive”. L’8 gennaio, subito dopo la nomina a super commissario, Sottile ha ricevuto da parte della Procura la richiesta dell’atto di autorizzazione integrata ambientale, firmata nel dicembre scorso per la discarica provvisoria a Monti dell’Ortaccio: “Questo vuol dire che la Procura reputa giusto approfondire quel filone d’inchiesta partito dal Municipio XV che – spiega il Presidente Paris – a fronte delle segnalazioni di lavori a Monti dell’Ortaccio, aveva immediatamente ordinato il blocco e il ripristino dei luoghi”. Anche l’estate scorsa c’erano stati degli accertamenti dal quale apparirebbe che negli anni si siano svolte delle attività non autorizzate, tali da alterare lo stesso livello della falda acquifera. A questo proposito erano anche state scattate delle foto che ritraevano un’autobotte nel vano tentativo di prosciugare un laghetto. “Le nostre ragioni sono state finalmente ascoltate – seguita Paris – è folle autorizzare una discarica dove, tra l’altro, sono stati rilevati ufficialmente lavori abusivi”. Purtroppo le stangate sul tema rifiuti non sono ancora finite, il 10 gennaio è infatti arrivata la sentenza del Tar che boccia il Piano rifiuti del Lazio. Il cosiddetto ‘Piano B’, lo scenario di controllo che di fatto dava il via libera a discariche ed inceneritori, sarebbe alla base della sentenza del Tar: “Ci è stata data finalmente ragione – dichiara Nando Bonessio – In primo luogo riguardo l’indicazione di trito-vagliatura come trattamento dei rifiuti. Non possiamo definire ‘trattamento’ un sistema che si limita a sminuzzare i rifiuti. La Comunità Europea dice chiaramente che i rifiuti vanno separati e la componente organica va trattata in modo da non renderla inquinante. In secondo luogo il Tar ha condannato lo scenario di controllo, spiegando che non si può siglare un piano in cui si cerca di legalizzare un sistema fatto di inceneritori e di tal quale che non può essere accettato”. Intanto la Regione Lazio ha promesso ricorso, in particolare riguardo alcune imprecisioni che sarebbero presenti nella sentenza: “Il risultato di tale pronuncia che annulla il Piano è paradossalmente quello di lasciare le cose come sono – spiega la Pisana in una nota – non consentendo la realizzazione del piano teso all’aumento della raccolta differenziata e all’autosufficienza regionale degli impianti di Tmb. In sostanza, il risultato di questa sentenza sarebbe quello di esentare Province, Comuni e privati dagli obblighi definiti dal Piano potendo così disattendere alle funzioni previste a loro carico dal codice dell’ambiente”. Nei prossimi mesi continueremo a vigilare sullo stato di questi ricorsi e sul sistema di differenziata che pian piano dovrebbe coprire l’intera Capitale. Purtroppo con Malagrotta nuovamente prorogata e nessun sito utile in vista, le possibilità di tornare a parlare della Valle di Galeria non sono poche. 

Leonardo Mancini