Fassina: “Costruire qui il gruppo di Sinistra Italiana non è burocrazia, ma un fatto politico”
IL PASSAGGIO DAL PD – Da tutti gli intervenuti arriva chiaro il ringraziamento per il passaggio della Consigliera D’Elia a S.I., la quale ha richiama i ringraziamenti al PD e motivato la sua scelta nell’insoddisfazione nei confronti della posizione assunta dal partito in questi ultimi mesi. “Questo passaggio mi ha incoraggiato – spiega Fassina – Perché è l’indicatore di una qualità del percorso messo in campo. Costruire in questo municipio il gruppo di Sinistra Italiana non è questione di burocrazia, ma un fatto politico. Inizia una nuova storia di una sinistra che vuole essere di governo e non di testimonianza”. Massimliano Smeriglio parla di questo passaggio come di un arricchimento, “espressione di una forza che ha costruito radicamento e tanto consenso attraverso la sua militanza territoriale. Un potenziale buono e importante”.
LA FINE DELL’AMMINISTRAZIONE MARINO – Tema centrale degli interventi rimane la netta presa di distanza dai fatti e dal metodo che ha sancito la chiusura della stagione politica dell’amministrazione Marino: “Non dobbiamo rassegnarci a questi atti così gravi sul terreno democratico – ha detto Stefano Fassina – La chiusura dell’Amministrazione Marino e una ferita profonda alla democrazia e un segno preoccupante per il PD. La disinvoltura con la quale è stato liquidato Marino, senza un passaggio istituzionale, è coerente con un concetto di democrazia vicino al plebiscitarismo”. “Quello che è successo con Marino è un evento eccezionale, non dobbiamo abituarci a questo – sottolinea Peciola – Roma non può essere il laboratorio della sottrazione democratica”. Per il Presidente Catarci l’istituzione del nuovo gruppo risulta essere un’assunzione di responsabilità “davanti al momento complicato che sta vivendo la citta. Si sfiducia un Sindaco dal Notaio e non in Aula, per poi far arrivare un Commissario che sarà in carica perlomeno setto o otto mesi – aggiunge Catarci – Il Commissario ha fatto il miracolo di far materializzare i finanziamenti che il Governo teneva nelle casse, liberati solo dopo la caduta del Sindaco”. Per Catarci l’aspetto più grave riguarda le priorità su cui verranno spesi questi fondi, scelte in assenza dei municipi: “La prima sfida che lanciamo e quella di fare in modo che ci sia un pezzo di politica nelle scelte. Che non sia soltanto la gestione emergenziale di un Commissario”.
IL CANDIDATO SINDACO – Nessuna indicazione sul nome o sulla squadra che S.I. presenterà alle prossime amministrative della Capitale. Taglia corto il Presidente Catarci: “È già iniziato il balletto delle date. Pensare al candidato quando ancora non c’è una data fa ridere. Serve solo a logorare le forze e gli eventuali candidati”. Elemento comune a tutti gli intervenuti è comunque la volontà di tenere ben presenti gli obiettivi di questa campagna elettorale: “Vogliamo dare vita a qualcosa capace di coinvolgere le forze più sane della città – ha detto il consigliere capitolino uscente, Gianluca Peciola – Vogliamo lavorare al servizio della città per un miglioramento complessivo della vita dei cittadini”. “Abbiamo intenzione di scrivere una pagina fondata sulla partecipazione democratica – seguita Fassina – per ricostruire sul piano morale, economico, politico e amministrativo la città di Roma”. “Dobbiamo evitare che la città finisca nelle mani della Meloni o dei 5 Stelle che non sappiamo nemmeno quale storia politica esprimano – aggiunge Massimiliano Smeriglio – Difficilmente saremo in grado di discutere con il PD se i protagonisti saranno gli stessi della caduta dell’Amministrazione Marino”.
Leonardo Mancini