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Roma: slitta la discussione sull’Ecopass

Non c'è il numero legale per discutere la delibera in Aula

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L’ECOPASS IN AULA – è saltata la discussione prevista per il pomeriggio di ieri sull’introduzione (entro il 2020) dell’Ecopass per l’ingresso al centro storico, su modello di Milano e Londra. La maggioranza penta-stellata non arriva in aula compatta e le assenze dei consiglieri non assicurano nemmeno il numero legale. La discussione quindi viene rinviata. Da sottolineare l’assenza in Aula Giulio Cesare della Sindaca e dell’Assessora alla Mobilità Linda Meleo, essenziali in un passaggio così delicato su di una tematica così discussa nella Capitale.

LE CRITICHE – “Nel giorno dell’ennesimo disagio al servizio del trasporto pubblico di Roma, con la metro A chiusa a causa di un incendio, i Cinque Stelle avevano in programma di portare in Aula la delibera della vergogna, per imporre ai romani un nuovo balzello – ha commentato la consigliera di RomaTorna Roma, Svetlana Celli – La proposta per estendere la ZTL fino all’anello ferroviario ha però spaccato la stessa maggioranza”. “Se la Sindaca Raggi avesse presentato un piano immediato di potenziamento dei mezzi pubblici e la realizzazione di aree parcheggio strategiche la delibera sull’ecopass sarebbe risultata meno amara – ha sottolineato il consigliere di Fdi in Città Metropolitana Andrea Volpi – Al contrario il Movimento 5 Stelle ha tentato di inserire l’ennesima gabella sui cittadini di Roma e dei Comuni della Città metropolitana che frequentano la capitale palesando la non esistenza di azioni migliorative della mobilità”.

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REINVESTIRE SUL TPL – Chiara l’intenzione espressa dal Codacons, che guarda agli introiti di questo Ecopass in chiave di investimenti da destinare al trasporto pubblico locale. “Il Comune dovrà utilizzare gli introiti per potenziare e migliorare il trasporto pubblico locale, e non certo per coprire i buchi di bilancio – afferma il presidente dell’associaizone Carlo Rienzi – Si tratta di una misura che trova il nostro pieno sostegno, ma ad una condizione precisa: gli introiti del pedaggio devono essere interamente destinati a potenziare il traporto pubblico, in modo da spingere i cittadini a utilizzare bus, tram e metro, e a combattere il traffico e la sosta selvaggia in città. In nessun caso i fondi raccolti col pedaggio dovranno essere usati per coprire i buchi di bilancio, altrimenti sarà inevitabile il ricorso al Tar per impugnare qualsiasi provvedimento in tal senso”.

IL COMMERCIO – Negativa la posizione assunta dalla Confesercenti di Roma, con il presidente dell’associazione, Walter Giammaria, che ha parlato di misure che “rischiano di mettere in ginocchio le imprese, perchè Roma non è una città in cui ci si sposta facilmente con i mezzi pubblici. Le attività dentro l’anello ferroviario ne risentirebbero molto – ha proseguito il rappresentate degli esercenti – Abbiamo già chiesto un incontro all’assessore Meleo per discutere sia di questo tema, sia del progetto prolungare dell’orario della ztl”. Posizione simile è stata assunta anche dal consigliere capitolino di Fi, Davide Bordoni, già assessore al commercio nella Giunta Alemanno: “è una proposta che non tiene conto minimamente della crisi che sta colpendo il centro storico di Roma – e ancora – penalizza ulteriormente il nostro comparto produttivo e commerciale. Invece di lavorare su politiche di sviluppo, con questa proposta faranno cadere una mannaia su tutti i locali, negozi, ristoranti che già vivono un momento difficile”.

Red