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Roma, voragini: serve un ente unico contro il dissesto idrogeologico

Dopo le ultime voragini che si sono aperte nella Capitale si torna a chiedere l’attivazione della Cabina di Regia

DISSESTO IDROGEOLOGICO – In questo caso non si parla delle buche, ormai quotidianità per i cittadini romani, ma delle voragini che sempre più spesso si stanno aprendo lungo nostre strade. Dopo l’ultimo episodio, successo ieri all’Appio Latino, la Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea) e la sezione romana di Italia Nostra, sono tornate a chiedere a Roma Capitale degli interventi concreti, soprattutto in materia di studio e prevenzione di questi fenomeni.

LA CABINA DI REGIA – Quello delle voragini, che spesso si creano a seguito del dilavare dell’acqua a causa di una perdita nelle tubature, non è un fenomeno nuovo. Tanto che la stessa Amministrazione Raggi, in una memoria di Giunta del 28 ottobre dello scorso anno, aveva previsto l’istituzione di una ‘Cabina di Regia’ per mitigare la pericolosità dei rischi connessi al dissesto idrogeologico nella Capitale. “Garantire le più idonee iniziative per la previsione, prevenzione e la corretta gestione di eventi quali frane, sprofondamenti, alluvioni e allagamenti”.

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NESSUNA PREVENZIONE – Per Italia Nostra e per la Sigea, quello che manca è una visione unitaria e un sistema di monitoraggio, che quindi non permette “una mirata prevenzione degli scenari di rischio e pronte e adeguate risposte alle criticità del territorio, le quali sono diventate sempre più frequenti nel corso degli ultimi anni”. Tra i fattori che concorrono a questa mancanza ci sarebbe la frammentazione degli enti preposti al controllo, suddivisi in ben quattro strutture: Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione urbana, Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, Dipartimento Tutela Ambientale e Ufficio Extradipartimentale Protezione Civile. “Le riprese video dell’evoluzione dello sprofondamento del 22 marzo – seguitano da Italia Nostra e Sigea – durante il quale senza conoscere l’entità del fenomeno si vedono auto transitare a pochi metri, lascia intendere che non si è raggiunto quel livello di conoscenza e consapevolezza sulla gravità e velocità di questo tipo di fenomeni”.

IL SERVIZIO GEOLOGICO – La richiesta che arriva dalle Associazioni è quella di dare finalmente seguito alla memoria di Giunta dello scorso ottobre, con l’istituzione di un Servizio Geologico di Roma Capitale, una “struttura sovraordinata rispetto all’organizzazione dipartimentale, che permetta di riorganizzare le risorse e le competenze, oggi già presenti ma frammentate all’interno delle suddette strutture, e che svolga in modo organico il necessario lavoro di conoscenza, monitoraggio, prevenzione e divulgazione nei riguardi della gestione del suolo e del sottosuolo e del dissesto geologico-idraulico”.

LeMa