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Stadio della Roma: il processo è da rifare, ma proseguono gli incontri tra Comune e AS Roma

Un vizio di forma porta ad un brusco rallentamento dell'iter giudiziario, mentre la prossima settimana i privati torneranno ad incontrare il Campidoglio

NUOVI INCONTRI PER LO STADIO DELLA ROMA

Le ultime notizie in merito al processo sulla vicenda del nuovo Stadio della Roma non sembrano aver fiaccato la volontà dei privati e dell’inquilina di palazzo Senatorio di procedere velocemente con gli incontri.

IL PROCESSO DA RIFARE

Nella giornata di ieri è arrivata la notizia di un forte rallentamento nel processo che vede implicate 14 persone, tra le quali il costruttore Luca Parnasi, Adriano Palozzi, ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Michele Civita, consigliere regionale del Pd, il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti e Davide Bordoni e consigliere comunale di Forza Italia. Così come spiegato dall’Ansa, il giudice Costantino De Robbio dopo una istanza delle difese, ha comunicato la sua incompatibilità in quanto nell’ambito dell’attività di indagine ha firmato un decreto di intercettazione. Il Gup invierà, quindi, il fascicolo al presidente che dovrà affidare il procedimento ad un altro giudice che dovrà ripartire da zero. Questo naturalmente farà slittare a dopo l’estate la decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio già avanzata dalla Procura, oltre che quella sui patteggiamenti a due anni per tre ex manager della società.

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APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA SETTIMANA

A quanto si apprende il prossimo incontro tra la società giallorossa e i vertici capitolini dovrebbe svolgersi la prossima settimana all’Eur in via del Turismo, all’interno degli uffici del Dipartimento Urbanistica. Elemento centrale della discussione sarà ancora una volta l’inizio dei cantieri e la volontà, da parte dell’amministrazione penta-stellata, di collegare l’apertura degli impianti privati alla fine della realizzazione delle opere pubbliche previste nella delibera. Un punto sul quale, l’AS Roma potrebbe aver puntato i piedi, sperando in una posizione più accomodante da parte del Campidoglio. Nelle scorse settimane le opposizioni hanno anche parlato di una exit-strategy del M5s dal progetto, che si baserebbe proprio sul braccio di ferro con i privati sulla realizzazione delle opere pubbliche. Tra queste, in primis, l’unificazione di Ostiense e via del Mare, assieme agli interventi sulla Roma-Lido.

Leonardo Mancini