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Stadio della Roma: per la Sindaca il progetto può proseguire a Tor di Valle

Per Virginia Raggi bisognerà lavorare sulla Roma-Lido, mentre il Ponte di Traiano non sarebbe necessario. Bocciati tutti gli ordini del giorno presentati dai gruppi d'opposizione

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ROMA – Si è aperta con qualche protesta la seduta di ieri del Consiglio Comunale straordinario sul progetto di Tor di Valle. Dopo la sospensione le proteste dell’opposizione si sono placate con l’arrivo della Sindaca e la decisione che il suo intervento sarebbe arrivato in replica alla discussione. Al termine del Consiglio sono stati bocciati tutti gli ordini del giorno proposti dai consiglieri d’opposizione, mentre la Sindaca ha ribadito la volontà di proseguire con la realizzazione del progetto.

LA RELAZIONE DEGLI ASSESSORI – Il Consiglio è iniziato con la relazione degli assessori Montuori (Urbanistica) e Meleo (mobilità). Montuori non ha mancato di riaffermare la posizione del Campidoglio, secondo cui l’interesse pubblico dell’opera non è diminuito con la rimodulazione del progetto ad opera del 5Stelle, anzi, sarebbe aumentato: “Perchè è stato ampliato il quadro di riferimento in cui si svolge il progetto – spiega – ne beneficeranno tutti i cittadini del quadrante tra Roma, Tor di Valle e Ostia e chi arriva in città da Fiumicino e Civitavecchia”. Linda Meleo ha sottolineato gli aspetti legati alle necessità di ammodernamento della Roma-Lido richiamate anche dal Politecnico di Torino: “Ci sono 180 milioni utili a potenziare l’intera tratta e non solo la parte vicina allo stadio. Questi sono temi su cui ragionare in ottica spostamento. Sappiamo che c’è in corso un accordo tra il Ministero dei Trasporti e la Regione Lazio che darà modo di sfruttare queste risorse per l’ammodernamento della Roma Lido, per garantire spostamenti sicuri ed efficaci nel corso della giornata. D’altro canto – seguita l’assessora – ci stiamo muovendo con Atac per migliorare in brevissimo tempo quanto più possibile il servizio. Questi interventi servono a prescindere alla città, che lo stadio ci sia o meno. Tutta questa attività Roma Capitale la sta gestendo e la sta favorendo”.

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LE CRITICHE DELLE OPPOSIZIONI – Dalle opposizioni non sono mancate le critiche al progetto e alla gestione della vicenda inerente lo studio del Politecnico di Torino. Per il consigliere Fassina lo studio avrebbe avuto un ruolo di mera propaganda: “Il progetto può partire con un piano che preveda le condizioni del Politecnico? Senza aver individuato le fonti delle risorse per finanziare quelle infrastrutture? Sono centinaia di milioni a carico dei cittadini di Roma. Vi assumete la responsabilità politica e morale per un interesse che definite pubblico, ma che rimane privato, quando ci sono condizioni sociali drammatiche in questa città”. I problemi legati al traffico e al possibile blocco del quadrante non sono assolutamente risolti secondo la consigliera ex 5Stelle Grancio: “Il Sindaco ha la responsabilità dell’incolumità pubblica e della salute pubblica – afferma – Lo Stadio è e resta una catastrofe. La mobilità non è risolta, soprattutto quella su gomma, entrerà in blocco totale, il che significherà danni per la salute, perché il traffico produce polveri sottili – e ancora – Nella sostanza, se si vanno a leggere le simulazione, si capisce che il Business Park non viene preso in considerazione. La parte legata alla viabilità su ferro porta solamente le persone allo stadio, come se la città si dovesse congelare prima e dopo la partita”. Il consigliere Pd, Pelonzi, ha parlato invece di un progetto che non avrebbe più l’interesse pubblico, e che non potrebbe più essere ricondotto alla legge 147 (legge sugli stadi): “Si è abbassata la cubatura privata del 50% nel business park – ha spiegato il consigliere – Ogni imprenditore sarebbe contento di eliminare il 30% del suo rischio di impresa eliminando allo stesso tempo un costo di 100 milioni circa destinato alle opere pubbliche come il ponte di traiano che è stato eliminato”. Da Fdi il Consigliere De Priamo ha invece definito comico il fatto che questa amministrazione “verrà ricordata come quella in cui il trasporto pubblico ha subito la sua fase peggiore, ci dite che andremo allo stadio in metro, ma non vi confrontare con la realtà – e ancora – le opere inserite nel PUMS accettate dal Politecnico hanno un orizzonte temporale più ampio di quello della realizzazione dello Stadio, questa è la nostra preoccupazione”.

LA REPLICA DELLA SINDACA – In replica la prima cittadina ha voluto ribadire che l’amministrazione penta-stellata vede positivamente questo progetto, soprattutto con il taglio del 50% delle cubature extra-stadio: “Abbiamo iniziato a tagliare tutte quelle parti che erano opere accessorie, aggiuntive che portavano lo sviluppo di cubature che non erano strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto. Per questo abbiamo iniziato a tagliare e abbiamo ridotto il 50% della cubature extra stadio – ha esordito la Sindaca – Oggi rimangono lo stadio, il business park, tutti gli interventi sul parco che prima non c’erano. Abbiamo migliorato l’attività progettuale. Il Business Park sarà fatto rispettando i migliori standard energetici esistenti”. Virginia Raggi ha poi proseguito sul fronte mobilità e cura del ferro: “Allo stadio ci si va al 50% in auto e al 50% con la struttura su ferro – afferma richiamando la delibera dell’amministrazione Marino – Premesso che il dipartimento aveva già detto che l’avvicinamento con la metro B non poteva essere fatto, miglioreremo, pertanto, la ferrovia Roma-Lido e la linea FM1 per cui nel 2016 la Regione Lazio ha ottenuto 180 milioni che stiamo iniziando a impegnare – aggiunge la Sindaca – L’ammodernamento della Roma-Lido, che è di proprietà della Regione Lazio, dovrebbe prescindere completamente dalla realizzazione dello Stadio, i 180 milioni devono essere spesi a prescindere dall’impianto sportivo. La costruzione dello stadio è un acceleratore”. Altro tema è Ponte di Traiano, sul quale l’amministrazione capitolina non sembra voler sentire ragioni: “Il Politecnico dice che per rispettare le due quote del 50% il Ponte di Traiano non è necessario, perché non fa altro che aumentare la quota delle auto”.

L’ITER – Nei prossimi mesi proseguirà quindi l’iter amministrativo indicato dal Campidoglio con la variante urbanistica che dovrà essere votata dall’Aula Giulio Cesare, prima di tornare in Regione per l’ok definitivo. Allo stesso tempo potrebbero prendere il via le azioni già annunciate da parte del fronte contrario alla realizzazione dell’impianto dell’area di Tor di Valle, composto principalmente da comitati e associazioni.

LeMa