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Stazione Divino Amore: il centro destra interroga la Regione

DIVINO AMORE – A quando la realizzazione della Stazione Divino Amore? Questa volta per cercare una risposta a questa domanda, il centro destra in Regione Lazio ha interpellato con una interrogazione il Presidente Nicola Zingaretti. La richiesta, proprio a dimostrazione dell’interesse dietro quest’opera, è stata firmata da tutti i capogruppo delle forze di centro destra in Consiglio Regionale: “La riapertura della fermata ferroviaria del “Divino Amore” rappresenterebbe un traguardo importante per migliorare la mobilità romana e del quadrante Sud della città – hanno dichiarato in una nota congiunta Stefano Parisi di Energie per l’Italia, Antonello Aurigemma di Forza Italia, Angelo Tripodi della Lega, Fabrizio Ghera di Fratelli di Italia e Massimiliano Maselli di Noi con l’Italia – Abbiamo presentato una interrogazione al presidente Zingaretti chiedendo di fare finalmente chiarezza su questa vicenda dando così la possibilità a Rfi di investire le somme già stanziate per la stazione del ‘Divino Amore’ e realizzare un’opera attesa da lungo tempo”.

I PASSAGGI AMMINISTRATIVI – Questa Stazione non è assolutamente una novità per il territorio. Sia perchè della sua realizzazione si parla ormai da molto tempo, che per il fatto che una fermata in questa zona è stata attiva fino agli anni ’60. L’infrastruttura ha funzionato per circa 35 anni, poi si è preferito investire sul trasporto su gomma, capace di arrivare più capillarmente nelle zone periferiche, quindi la Stazione è stata rimossa. Ad oggi, con il traffico in costante aumento e i tempi di percorrenza sulle grande arterie in ingresso nella Capitale che si sono allungati terribilmente, puntare sul ritorno del treno al Divino Amore potrebbe non essere una cattiva idea. Proprio pensando a questo nel 2006 (14 febbraio), all’interno del Protocollo d’Intesa stipulato tra la Regione Lazio e RFI (Rete Ferroviaria Italiana), era stato inserito questo progetto, successivamente confermato in una serie di incontri tra il Municipio IX e RFI. Nel 2010 (23 luglio) veniva addirittura messo nero su bianco: l’intervento avrebbe avuto un costo di circa 2 milioni di euro e una durata di 18 mesi. Poi, come spesso accade, silenzio. Così nel 2014 il Municipio votava un atto che impegnava la Giunta ad attivarsi presso Roma Capitale, Regione Lazio e Ferrovie dello Stato (di cui fa parte RFI) per sbloccare la situazione. Ma anche in questo caso l’iter sembra essersi bloccato. Eppure la realizzazione di questa Stazione non risulterebbe essere un’opera particolarmente complessa. Servirebbe dotare la fermata di pensiline non tratto della ferrovia più vicino al centro abitato di Falcognana, proprio dove già esiste un sottopasso (chiuso da anni) che limiterebbe i lavori di realizzazione. L’intervento più importante, ma anche assolutamente necessario, sarebbe la costruzione di un parcheggio di scambio.

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I DOCUMENTI ANCORA IN ATTESA – L’interrogazione al Presidente Zingaretti promossa dall’intero centro destra, è stata salutata con favore anche dalle forze d’opposizione al Comune di Roma e in Municipio IX. Sono infatti Andrea De Priamo e Massimiliano De Juliis, rispettivamente consigliere Capitolino e municipale di Fdi, a ringraziare i colleghi in Regione per questo nuovo capitolo nella complicata vicenda della Stazione Divino Amore: “Da sempre il centro destra è portavoce di questa esigenza di mobilità proveniente dal territorio e per questo da mesi in assemblea capitolina giace una richiesta di convocazione di una commissione mobilità, con un nostro documento già presentato, nonché una mozione sempre a nostra firma in attesa di discussione nel consiglio del Municipio IX”. Due documenti che da tempo attendono di essere quantomeno discussi per cercare di velocizzare i tempi di realizzazione della Stazione: “Nella precedente consiliatura regionale – seguitano De Juliis e De Priamo – c’era stato risposto che era intenzione di procedere alla sua riapertura ed è per questo che chiediamo a Municipio IX, all’assemblea Capitolina e al consiglio Regionale del Lazio di portare avanti unitariamente questa necessità non più rimandabile”.

GLI SCENARI ALTERNATIVI – Sul futuro di questa nuova (vecchia) fermata non sembra però esserci comunione d’intenti. È il comunicato diffuso dalle forze di centro destra in Regione Lazio a palesare uno scenario che potrebbe far tramontare definitivamente l’idea di ripristinare la fermata Divino Amore. “Per quanto è dato conoscere – hanno commentato i capigruppo delle forze di centro destra – il comune di Roma sembra voler promuovere la realizzazione della fermata ‘Statuario’, in evidente contrasto con la volontà espressa da Rfi e Regione nell’Accordo quadro e legata ad altre soluzioni non previste dallo stesso accordo”. C’è da sottolineare che la zona di Statuario e Capannelle al momento è già servita dalla vicina stazione Torricola, mentre le aree che si avvantaggerebbero della Stazione Divino Amore sono completamente escluse dal trasporto pubblico su ferro. “Queste scelte vanno a discapito della riapertura di “Divino Amore”, fermata non solo prevista ma già esistente – sottolineano dal centro destra in Regione Lazio – Per renderla operativa basterebbero opere leggere. Sarebbe quindi realizzabile in tempi e con costi largamente inferiori rispetto a qualsiasi altra soluzione, con evidente beneficio per i cittadini del quadrante Sud della città”.

IN ATTESA DELLA REGIONE LAZIO – Ora sia le forze di centro destra in Regione Lazio, che quelle in opposizione al Comune di Roma e al Municipio IX, attendono che il Governatore Zingaretti risponda nel merito di questo progetto. Anche perchè, qualora lo scenario alternativo presentato dai consiglieri regionali fosse reale, sul quadrante del Divino Amore non mancherebbe di aprirsi l’ennesima vertenza.

Leonardo Mancini