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Sul trasferimento del capolinea del tram 8

Largo Argentina, De Priamo – Tozzi: “Bene spostamento capolinea tram 8”. Interviene anche il circolo Pd Marconi.
“Il progetto di trasferimento del capolinea del tram 8 da Largo Argentina a Piazza Venezia rappresenta l’ennesimo positivo passo compiuto dall’Amministrazione capitolina per rafforzare il trasporto pubblico urbano, alla luce delle linee guida introdotte dal Piano strategico della mobilità sostenibile. Un buon segno che auspichiamo possa essere la premessa per la realizzazione di un piano organico di trasporto sul ferro, veramente alternativo ai mezzi tradizionali. Medesimo ragionamento vale per il potenziamento del bike e del car sharing su cui il Campidoglio ha deciso di investire con decisione e che, unitamente al lavoro sulle pedonalizzazioni e le aree verdi, può contribuire a imprimere una svolta in questo senso». È quanto dichiara in una nota il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale, Andrea De Priamo.

“Sbaglia clamorosamente l’assessore alla Mobilità del I Municipio, Salvatore Alfano – ha aggiunto il capogruppo Pdl e vicepresidente della Commissione Ambiente del Municipio Roma Centro Storico, Stefano Tozzi – nel momento in cui sostiene che lo spostamento del tram non sia un progetto di particolare importanza: ricordo, infatti, all’assessore che grazie a questo intervento sarà possibile creare un importantissimo nodo di scambio a Piazza Venezia, in virtù anche della futura fermata della Metro C, e rendere veramente possibile la riqualificazione dell’area archeologica di Largo Argentina, restituendola a romani e turisti”.

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Interviene anche il circolo Pd Marconi, che espone alcune problematiche lasciate in sospeso: “Nella conferenza stampa di ieri, organizzata dal Comune di Roma, si è parlato diffusamente dello spostamento del tram 8 da Largo Argentina a Piazza Venezia. Alcuni organi di stampa hanno citato anche un ipotetico prolungamento della linea 8, da un lato verso Termini, dall’altro verso Marconi. Nella lettera che il Sindaco Alemanno ha virtualmente invitato ai cittadini, ovviamente non c’è traccia di questo prolungamento.

Ecco, i cittadini di Marconi hanno finito la pazienza e dicono che è ora di risolvere questa indeterminatezza ed incertezza che investe il quartiere Marconi, un quartiere soffocato dal traffico e che trarrebbe beneficio dalla realizzazione di alcune opere finite nel dimenticatoio.

Una di queste è appunto il prolungamento della linea 8 sino a Marconi, di cui si parla da anni e che i cittadini di Marconi vedrebbero con piacere. Al tempo della scorsa amministrazione capitolina si parlò di un probabile capolinea subito dopo Ponte Marconi in modo da collegare la linea tramviaria con la Metro B. Lo stesso prolungamento è inserito come priorità nel “Piano strategico della mobilità sostenibile, linee di indirizzo (pag. 54) di Settembre 2009”.
La domanda che viene spontanea è: ma la giunta di destra conosce quali sono le opere che effettivamente servono ai quartieri? Ed ancora più grave è l’evidenza di come questa giunta di destra proceda con continui “stop and go”, dando anche l’impressione di non conoscere ciò che lei stessa propone.

Ad oggi a Marconi ricordiamo solo un unico intervento di questa giunta di destra, per fortuna bloccato anche grazie all’azione del nostro circolo e del Municipio XV. Parliamo del tentativo (novembre 2008-marzo 2009), di arrestare la linea 170 a Piazza Venezia privando gli abitanti del quartiere di un veloce e rapido collegamento verso la stazione Termini.

E vogliamo parlare della Metro D e della tratta che dovrebbe servire Piazza Fermi? anche qui solo parole.

Ed il ponte ciclo-pedonale che dovrebbe collegare Ostiense a Marconi all’altezza del Teatro India? e che ormai da 2 anni – per i ritardi nella realizzazione – ha privato il quartiere di una direttrice di scorrimento automobilistico, per gli aperti e sospesi lavori in corso.

Ecco, Marconi merita di più. Respinge al mittente questa demagogia che per 350 metri di spostamento (si, certo importante per valorizzare il sito archeologico ed il Teatro Argentina) indice in pompa magna una consultazione online (erede del vecchio plebiscito di funesta memoria) che non fa ragionare i cittadini ma li invia solo a schiacciare il bottone, come se fosse un televoto, mentre si tratta solo demagogia. Magari mentre “votiamo” sotto passa anche la pubblicità. Avremmo preferito che passasse il tram 8″.

Arianna Adamo