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Via delle Sette Chiese ancora chiusa, così dal Municipio VIII parte il conto dei giorni

Dopo il cedimento di una parete di tufo seguita il rimpallo di responsabilità tra i diversi Dipartimenti comunali

GARBATELLA – Venerdì scorso (30 novembre) un cedimento della parete di tufo dell’area verde di Parco Brin ha causato la chiusura del tratto finale di via delle Sette Chiese. I Vigli del Fuoco intervenuti e la Polizia Locale hanno disposto la chiusura, e da allora sulla strada non ci sono stati interventi.

VIA DELLE SETTE CHIESE – Eppure questo tratto non è tra i meno trafficati del quadrante, anzi. È uno dei collegamenti tra il quartiere di Garbatella, quello di San Paolo e di Ostiense, il tutto in un quadrante già vessato dalla chiusura del ponticello ferroviario di via Giulio Rocco (a poche centinaia di metri).

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I RIMPALLI – Così dal Municipio VIII, tanto per mantenere alta l’attenzione, si è iniziato a tenere il conto dei giorni. Al momento siamo al 5 giorno dallo smottamento, come conferma la foto fatta girare sui social del Presidente Amedeo Ciaccheri: “Venerdì stesso il municipio ha richiesto un intervento urgente all’assessora Pinuccia Montanari, competente in materia, informandone la sindaca Virginia Raggi – spiega Ciaccheri nel riepilogo fatto sugli ultimi sviluppi – Ma lunedì 3 dicembre inizia lo scarica barile, il Dipartimento Ambiente comunica che il ripristino è competenza della Protezione Civile, sempre in capo a Roma Capitale”. Il giorno seguente invece il Dipartimento Protezione Civile ha risposto che la competenza di sistemare i giardini è del Dipartimento Ambiente. “Martedì stesso – seguita il minisindaco – il Municipio reitera la richiesta di intervento urgente all’assessorato comunale competente”.

LE DIFFICOLTÀ DEL QUADRANTE – Intanto i giorni stanno passando e la strada resta ancora chiusa: “A fronte di questo indecoroso scarica barile – conclude Ciaccheri – si sommano i disagi per la cittadinanza, aumentano le difficoltà nella raccolta dei rifiuti, nel traffico veicolare e nei passaggi pedonali di un’area già vessata dall’interruzione del ponte Giulio Rocco. Quanto dovremo ancora attendere prima che lor signori inizino a fare il proprio dovere?”.

LeMa