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Vigili: prosegue l’indagine sull’assenteismo

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I dati sulle assenze di Capodanno saranno affidati all’Authority, alla Procura e al Ministero

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L’INDAGINE – Il primo step dell’indagine sull’assenteismo dei Vigili durante la notte di Capodanno è arrivato a conclusione. Una relazione con tutti i dati delle assenze è stata presentata ieri dal Comandante Raffaele Clemente e tutto il materiale ora verrà inviato al Ministero della Semplificazione e Pubblica Amministrazione, all’Authority garante per gli scioperi e, per verificare l’esistenza di reati penali, alla Procura della Repubblica di Roma.

GLI ASSENTI – Una nota del Campidoglio parla di un quadro di ‘notevole gravità’. Gli assenti nella notte di San Silvestro sono stati 745 per malattia, 89 per donazione del sangue, 249 per la legge 101 e altri 140 per altre motivazioni (articolo 19 e legge 53). “Si configura come una assoluta anomalia che non può essere frutto del caso e che anzi appare organizzata – scrivono dal Campidoglio – L’indagine ha un primo esito immediato e tutto interno all’amministrazione, che ha riguardato la verifica sulla correttezza formale delle giustificazioni delle assenze, e che ha condotto all’identificazione di 31 procedimenti che sono stati consegnati all’Ufficio provvedimenti disciplinari di Roma Capitale per i quali le sanzioni previste superano gli 11 giorni di sospensione, e possono arrivare al licenziamento. Altri sette casi (per cui le sanzioni sono all’interno dei 10 giorni di sospensione) sono stati, invece, affidati ai diversi gruppi del corpo”. 

LA RICOSTRUZIONE – Il Campidoglio ha voluto ricostruire i fatti che hanno portato alle tante defezioni. Le assenze infatti si sono verificate dopo la proibizione di assemblee sindacali per la stessa note del 31 dicembre. “Torniamo ai fatti di quei giorni – seguitano – il dibattito sul salario accessorio ha aperto una conflittualità, più o meno esplicita, iniziata con il rifiuto dello straordinario”. Così il Comando aveva replicato organizzando i turni di lavoro per avere solo agenti in servizio ordinario nella notte del 31 dicembre. “A quel punto le organizzazioni sindacali avevano convocato assemblee a cavallo dei due turni di lavoro poi fatte ritirare da Prefetto e Autorità e da una esplicita richiesta del comando – spiegano – A quel punto il comando, davanti a pesanti indizi di una assenza generalizzata ha fatto ricorso all’istituto della reperibilità”. In questo modo ai 165 in servizio nella seminotte e i 35 della notte si sono potuti aggiungere i 120 della reperibilità e lo spostamento di una parte dei 150 già in servizio in altre zone. 

LM