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Provincia di Roma, “I Cittadini e la Conciliazione”

palazzovalentini

In Provincia il secondo rapporto sullo stato dei conflitti nella Capitale.

Ricercare nuovi strumenti per migliorare l’attività di prevenzione dei contenziosi e offrire dati concreti alle Istituzioni attraverso uno studio sulla trasformazione della domanda di giustizia da parte dei cittadini. E’ questo l’obiettivo del Rapporto sullo stato dei conflitti nella città di Roma intitolato “I Cittadini e la Conciliazione” elaborato, per il secondo anno consecutivo, dall’Osservatorio sui conflitti e sulla conciliazione. I dati del 2° rapporto, illustrati nel corso di una conferenza stampa presso la sede della Provincia di Roma, dimostrano che esistono le condizioni perché la conciliazione possa diventare una “buona pratica”, uno strumento diffuso e utilizzato in quanto utile per migliorare la convivenza civile e i rapporti sociali ed economici, e non solo uno strumento di decongestionamento della giustizia civile. All’appuntamento, insieme al Professor Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, hanno preso parte l’assessore provinciale alle Politiche Sociali e per la Famiglia, Claudio Cecchini, e i rappresentanti degli altri enti pubblici che fanno parte dell’Osservatorio: Tribunale di Roma, Roma Capitale, l’Istituto regionale di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo, il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, l’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, l’Ordine provinciale dei medici di Roma, il Consiglio notarile, la Camera di conciliazione di Roma e Lazio Service. Coordinerà l’incontro il Presidente dell’Osservatorio, Paolo De Fiore, già Presidente del Tribunale di Roma.

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Dai dati emerge che su duemila romani intervistati, il 70% si dichiara favorevole, in caso di lite, a ricorrere alla conciliazione per la definizione della controversia. Si tratta di una tendenza che dimostra un significativo aumento di fiducia da parte dei cittadini nei confronti della conciliazione. Un risultato che necessita, però, anche di una riflessione sulla conoscenza degli strumenti di soluzione dei conflitti alternativi al processo e sul radicamento della cultura della pacificazione. Il 60% degli intervistati che sono stati parte di un conflitto, infatti, non sarebbe ancora a conoscenza dell’esistenza di una legge sulla mediazione. Un dato supportato anche dal numero delle nuove cause civili che ha registrato solo una lieve flessione dopo l’entrata in vigore, il 20 marzo 2010, della legge sulla mediazione obbligatoria.

“E’ importante diffondere la conoscenza della legge sulla conciliazione perché non è solo un’opportunità per decongestionare i tempi della giustizia italiana – ha dichiarato l’assessore Cecchini – ma, anche per la sua natura, è un atto di civiltà. La Provincia di Roma sta lavorando in questa direzione e per il 9 maggio sta organizzando un evento finalizzato alla conoscenza della figura del mediatore e di questo nuovo istituto giuridico al quale parteciperanno gli operatori dei Servizi Sociali e quelli del Terzo Settore”.

La legge, nata con l’obiettivo di ridurre il flusso in ingresso di nuove cause nel sistema Giustizia, offre al cittadino uno strumento più semplice e veloce con tempi e costi certi. Dal confronto tra il numero totale delle cause iscritte a ruolo nel 2010 dinanzi al Tribunale di Roma e quello del 2011, cioè dopo l’entrata in vigore dei provvedimenti sulla media-conciliazione, emerge una diminuzione delle cause di appena 617 unità.

Dai risultati della ricerca emerge, infine, che i cittadini si dichiarano disponibili ad utilizzare strumenti alternativi al ricorso alla giustizia ordinaria, in particolare su temi che riguardano la casa e i trasporti, ma sempre a condizione che ci sia l’intervento di soggetti qualificati.