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Roma, piu’ disoccupazione e meno giovani

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Presentato il rapporto annuale sulla situazione di Roma Provincia


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Il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha presentato il rapporto annuale sulla situazione di Roma e Provincia, da cui è emerso in particolare un aumento ingentissimo della cassa integrazione, del 782,1% rispetto al 2008. 170.000 sono invece le persone in cerca di occupazione. La popolazione si insedia sempre più nell’hinterland, la struttura demografica si fa sempre più anziana, i consumi diminuiscono e aumenta la domanda creditizia, il numero delle imprese aumenta ma il valore aggiunto nei prossimi anni è destinato a crescere meno rispetto ad altre grandi aree metropolitane. Questo è il profilo della Capitale, tracciato dal rapporto annuale dell’ufficio statistica della Provincia di Roma.

Nel 2010 a Roma si registra un tasso di disoccupazione pari al 9,1%, in aumento rispetto allo scorso anno. La crescita costante del tasso di disoccupazione porta l’area romana ad essere al di sopra del tasso di disoccupazione nazionale, che nel 2010 è pari all’8,4%. Un tasso che risulta maggiore per le donne e i giovani tra i 15 e i 24 anni, per i quali la disoccupazione arriva fino al 30,5%. Gli occupati del 2010 sono aumentati dell 0,5% rispetto all’anno precedente, e il tasso di occupazione è del 61,3%, superiore alla media nazionale che è del 56,9%. La disoccupazione aumenta, dunque, perché aumenta anche il numero di persone alla ricerca di lavoro, che il sistema del lavoro romano non riesce ad assorbire.

Massiccio il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Nel 2010 le ore autorizzate nell’area romana sono state 32,7 milioni, in aumento del 581% rispetto al 2008.

Continuano nel 2010 le difficoltà delle famiglie. I consumi sono in fase di stagno, che hanno portato allo sviluppo di sistemi di grande distribuzione, come supermercati alimentari e discount, ed ha perso sempre più valore la distribuzione piccola e tradizionale. Le difficoltà economiche delle famiglie si sono tradotte anche in un aumento della domanda creditizia che secondo i dati della Banca d’Italia nell’ultimo anno è aumentata del 24,1% nella Provincia di Roma e del 19,5% a livello nazionale. Quella delle imprese si è invece ridotta del 2,1% nell’area romana ed è aumentata del 3% a livello nazionale.

Rispetto ai livelli antecedenti alla crisi economica (31 dicembre 2007) la domanda creditizia delle famiglie è aumentata del 30% a Roma e del 27,5% a livello nazionale. Quella delle imprese si è ridotta del 2,3% a Roma ed è aumentata di quasi il 6% in Italia.
Oltre ad aumentare la domanda creditizia è aumentata anche la difficoltà di restituire i crediti: tra il 2008 e il 2010 le
sofferenze (crediti la cui riscossione non è certa perché i debitori si trovano in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili) sono aumentate del 73% a Roma e di quasi l’85% per l’Italia in generale.

Per quanto riguarda la crescita demografica, la Provincia di Roma si attestava come la provincia più popolosa d’Italia, ma negli ultimi 30 anni ha perso il 2,8% della popolazione, mentre l’hinterland ha incrementato i residenti del 67,3%. Sono 14 i comuni che hanno visto aumentare la loro popolazione di oltre il 25% con punte di oltre il 50% ad Ardea e Riano. La crescita è stata ancora più sostenuta per i comuni di II cintura, quelli più lontani dai confini della città di Roma, per i quali si registra una crescita demografica negli ultimi 10 anni con punte fino al +75,7% per Fiano Romano.
Anche all’interno della Capitale la popolazione tende sempre più a spostarsi verso i municipi periferici. Il municipio che ha fatto registrare la maggiore variazione biennale della popolazione è il VII (+8,6%), seguito dal XX (+6,7%) entrambi situati in aree periferiche della città. In 2 municipi centrali: il II e il XVII, negli ultimi due anni si è presentata una variazione negativa (rispettivamente del -1,5% e -1,2%).

La popolazione romana, come nel resto d’Italia, è colpita da un fenomeno di invecchiamento e dalla riduzione della popolazione tra i 15 e i 34 anni.

Tra il 2001 ed il 2010, la popolazione straniera residente nel capoluogo è aumentata del 119%, nell’insieme dei comuni dell’hinterland si è sviluppata ad un ritmo ancora più intenso (+206%).

Serena Savelli