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    Stadio della Roma: discussione in Aula e sciopero della Fame a Tor di Valle

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    Si avvicina la votazione in Campidoglio mentre parte lo sciopero della fame dei cittadini contro le edificazioni

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    LA VOTAZIONE IN AULA – Riprende questa mattina la discussione in Aula Giulio Cesare sulla Delibera sulla Stadio della Roma e il Business Park annesso, dopo l’occupazione dell’Aula da parte dei lavoratori della Multiservizi. La votazione potrebbe arrivare oggi, nonostante le centinaia di Ordini del Giorno ed emendamenti presentati facciano pensare ad uno slittamento a ridosso della Vigilia di Natale

    LO SCIOPERO DELLA FAME – Intanto i cittadini del Comitato Difendiamo Tor di Valle dal cemento hanno annunciato l’inizio di uno sciopero della fame a staffetta, per denunciare tutte le criticità e i profili di illegittimità del progetto. “La nostra è un’iniziativa choc perché in tutti questi mesi, da quando si è dato il via alle pratiche per l’attribuzione del pubblico interesse al progetto, nessuno ha voluto rispondere alle nostre missive che chiedevano chiarimenti e delucidazioni”.

    LE CRITICITÀ DEL PROGETTO – Tra le preoccupazioni avanzate dai cittadini in più sei ci sono i pesi urbanistici del Business Park e i problemi di mobilità che potrebbero essere generati dalle nuove edificazioni: “Siamo davvero preoccupati per l’impatto pesante che avrà un progetto di questo tipo sull’intero quadrante, sia per quanto attiene i nuovi pesi insediativi che per quanto riguarda l’impatto sulla mobilità – seguitano -Non ultimo il fatto che venga creata dal nulla una nuova centralità di un milione di metri cubi di cemento, laddove invece si trova l’ultima grande area libera di Roma dove potrebbe essere realizzato un parco pubblico, non un giardinetto”. 

    LA PETIZIONE DEI CITTADINI – I problemi sulle proprietà dei terreni, gli espropri e le effettive disponibilità del proponente, sono gli elementi su cui più di tutti i cittadini chiedono chiarezza: “Siamo fortemente critici per via della mancata risposta da parte dell’amministrazione circa la disponibilità dei terreni da parte del proponente. Pertanto, finché non avremo risposte, non ci fermeremo – continuano spiegando le azioni fin qui intraprese – Abbiamo a oggi già 2000 cittadini dalla nostra parte che hanno firmato la nostra petizione, abbiamo un appello che sta girando in rete per essere firmato da tante altre associazioni di Roma e siamo consci del fatto che una questione di tale importanza non possa essere relegata ad una discussione sotto Natale e con tali premesse”. 

    Leonardo Mancini