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    Stadio della Roma: l’Atac dice no alla biforcazione della Linea B

    metro tor di valle

    Legambiente chiede lo stop al progetto, ma si continua a dimenticare la Roma-Lido

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    LA BIFORCAZIONE – Potrebbe essere arrivato da ATAC l’ennesima difficoltà nella realizzazione del Nuovo Stadio della Roma. A rendere noto il parere negativo della municipalizzata alla biforcazione (fioccamento in termini tecnici) della Linea B fino a Tor di Valle, è la Legambiente. Sono il vicepresidente nazionale, Edoardo Zanchini, assieme al presidente della sezione del Lazio, Roberto Scacchi, a parlare di una ‘pietra insormontabile sul futuro dello Stadio’, oltre che del ‘livello di crisi che ha raggiunto l’azienda del trasporto pubblico di Roma’.

    IL PARERE DI ATAC – Secondo Scacchi e Zanchini “Nel parere inviato dall’azienda in merito al progetto di nuovo Stadio, che prevede il prolungamento della Metro B a Tor di Valle, vengono sostenute alcune tesi che risultano incredibili dal punto di vista trasportistico e inquietanti sul futuro della mobilità cittadina”. Le criticità riscontrate da Atac sarebbero state condivise anche dal Dipartimento Mobilità del Comune, fra questo da Legambiente segnalano che secondo l’azienda non sarebbe sostenibile “l’incremento di rete con conseguente incremento di costi di esercizio per l’esercente”. In poche parole, seguita la nota: “Atac critica il progetto, che sarebbe realizzato a spese del proponente, perché determinerebbe per l’azienda dei costi di gestione”.

    16 TRENI L’ORA – Per Legambiente questo significherebbe ‘dire stop a qualsiasi prolungamento’: “Non solo, nel parere si sostiene che la biforcazione della Metro B a Tor di Valle, determinerebbe problemi sulla linea con – citano dal parere dell’azienda – una compromissione della regolarità del servizio creando problemi sulla metro B/B1 – con la conseguenza di una – riduzione dell’offerta in flessione del 40% dell’attuale servizio”.Questo calcolo non è difficile, ed è stato fatto nei mesi scorsi da molte testate compresa la nostra. Partendo dalla delibera comunale, che sancisce l’interesse pubblico dell’opera, si parla di potenziamento del “trasporto pubblico su ferro a servizio dell’area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della linea B della Metro fino a Tor di Valle”, ma anche con il “contestuale potenziamento della Roma Lido”. Si parla di circa 19.200 passeggeri l’ora, pari proprio a quei 16 treni ogni 60 minuti che rappresentano anche la capacità massima della linea B. Quindi, come si potrebbe con uno “sfioccamento” mantenere questa cadenza di treni nella diramazione di Tor di Valle? Non si può certo pensare di bloccare o rallentare eccessivamente il servizio in partenza dal Capolinea Laurentina, per il quale si punta ad un minimo di 8 treni/h. Da questa considerazione non è difficile comprendere che senza un potenziamento del tratto della Metro B tra Magliana e Bologna (con portata massima di 16 treni/h) “qualsiasi diramazione della linea B – scrivono i progettisti – penalizza il precedente capolinea, Laurentina. Questo aspetto negativo non può essere eliminato sino a quando non verrà effettuato il potenziamento del tratto centrale della linea B”. Una situazione del tutto identica a quella evidenziata con la tratta B1 Bologna-Jonio.

    PER LEGAMBIENTE È UNA TESI INCREDIBILE – Ma questo calcolo non viene considerato da Legambiente, che invece sottolinea la gravità del mancato parere favorevole dell’Atac: “In pratica si sostiene che la biforcazione della linea attuale, che a Magliana avrebbe una diramazione verso Tor di Valle (e si spera un giorno fino a Muratella, per incrociare la FM1) sarebbe impossibile da gestire. La tesi è davvero incredibile – seguitano – anche perché la stessa Atac gestisce una biforcazione della Linea B a Piazza Bologna Rebibbia e Jonio. Se poi si guarda ad altre città, sono ad esempio tre a Milano le biforcazioni della metro (due sulla linea verde, una sulla linea rossa), mentre a Londra sono undici e a Berlino dieci. Possibile che a Roma quello che è normale altrove risulti impossibile? – concludono Zanchini e Scacchi – In ogni caso questo parere dell’Atac certifica di fatto lo Stop al progetto dello Stadio della Roma”.

    MA LA ROMA-LIDO? – In conclusione per Legambiente la mobilità dell’area, con una struttura come lo Stadio e il Business Park annesso, non può mancare di un importante intervento nel settore del trasporto su ferro. Nella nota viene toccato solo marginalmente quello che da mesi proponiamo come tema centrale: la ristrutturazione della Roma-Lido per adeguarla agli standard di una metropolitana: “Poiché la Roma-Lido non ha queste caratteristiche di frequenza e non esiste in programma un potenziamento di questo tipo, l’iter del progetto, secondo Legambiente, deve essere immediatamente fermato”. Ma il problema è proprio questo: perché si continua a non ragionare su questo intervento?

    Leonardo Mancini